- capitolo 6 -

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La testa di Sophie era dolcemente poggiata tra le sue braccia sulle pagine di un libro aperto, i suoi lunghi cappelli neri le cingevano il collo come una calda sciarpa, il suo leggero fiato sull'inchiostro nero non produceva alcun suono, totale silenzio, che venne interrotto solo da passi pacati e lenti, come quelli di una persona ad un museo che osserva tutti i minimi particolari di un dipinto o di una scultura, camminando lenti per non perdersi alcun dettaglio. Liam si fermò sulla soglia dell'arco, incuriosito dalla figura poggiata sulla tavola di legno intarsiato, con la schiena inarcata e in un profondo sonno, per non averlo sentito, dato l'antico pavimento in legno scricchiolante. Si avvicinò e si sedette sulla sedia di fianco, quella in cui prima Brie faceva le sue ricerche e dormiva con l'amica. D'improvviso cercò di non far alcun rumore, per non svegliarla, anche se non aveva la minima idea di chi fosse, il suo viso era coperto da alcune ciocche di capelli cadute sulle sue guance. Iniziò a sfogliare le pagine del libro in corrispondenza al suo posto, aperto a metà. Molto concentrato sulle immagini che raffigurava, ogni tanto controllava se la ragazza non si stesse per svegliare o se non si fosse già svegliata.

Una delle qualità di Liam era la curiosità, non riusciva a fare a meno di andare più a fondo, di cercare e di scoprire, così, totalmente indeciso se disturbare o meno la cacciatrice dal suo innocuo dormire, avvicinò la sua mano a quelle ciocche, per spostarle e rivelare il volto della ragazza. Molto delicatamente le afferrò e le adagiò tra gli altri capelli sulla spalla e sul collo, rivelando, però, solo una parte del suo viso: una guancia rossa e una parte del labbro, un occhio chiuso e solo un po' del suo naso. Il cacciatore stava per ritirare la mano tra i capelli di lei quando di colpo aprì gli occhi e si scagliò contro lo schienale della sedia con la velocità che solo un cacciatore di demoni poteva avere, e che magari solo un vampiro poteva battere. La sua espressione di paura durò poco meno di un attimo per dare il posto a vero e proprio stupore

- scusa, non volevo spaventarti- disse imbarazzato lui

- tu chi sei? - iniziò subito lei però non aspettò una risposta

- sei uno dei cacciatori di Londra, non è così?-

- Liam Blade- si alzò in piedi per darle una stretta di mano con un sorriso compiaciuto

Sophie per quell'istante in cui rimase seduta lo osservò: Liam era alto, aveva una corporatura allenata ma braccia non molto grandi, a dire dalle sue mani la sua arma doveva essere un arco, lei notò un anello, sull'anulare della mano destra, un grande anello con inciso una B tra due spade, probabilmente il simbolo della sua famiglia. Poi Sophie guardò in alto, appena svegliata non aveva fatto molta attenzione al volto del ragazzo, qualcosa si bellissimo, pensò, lineamenti marcati, fossette al sorriso. occhi marroni miele e capelli biondi con alcune venature marroni, non molto lunghi, ma abbastanza da sistemarseli per non farli andare davanti agli occhi.

Sophie si alzò e chiuse il libro, battè le mani sul tavolo e fece per annuire senza guardarlo ma non protese la mano, incontrò il suo sguardo e poi lo abbandonò girandosi per sistemare gli altri libri aperti dall'altra parte.

- quando una persona dice il suo nome tu dovresti dire il tuo, almeno a Londra è così che funziona-

- Sophie Herondale -

- ah allora sei quella con i poteri- azzardò lui che si ritrovò la faccia infastidita di lei

- se vuoi chiamarli così-

- ho sentito che puoi creare nuove rune o aprire portali, è vero? - sempre la stessa curiosità

- si - fece un respiro profondo, si fermò dal riordinare i libri e lo guardò in faccia - è vero-

dato che la conversazione non poteva avere futuro, Sophie si incamminò verso l'uscita della stanza girandosi verso di lui e accennando un saluto, forse con lo sguardo o con la mano, subito dopo averlo fatto le era sembrata qualcosa di stupido e se ne pentì.

- aspetta!- la fermò lui

Sophie si sentì strana quando per un momento aveva sperato che lui la fermasse. Si girò e gli fece per dire cosa c'era

- ho visto la tua spada- disse lui guardandole la vita, dove era arrotolata l'arma

- cosa sai di questa spada?- adesso Liam aveva la sua attenzione

- tua zia, mi ha mandato per aiutarti a per saperne di più -

- ah giusto, mia zia - Sophie non era sorpresa - posso farcela da sola- adesso era seccata, non tanto da lui ma per il fatto che sua zia l'avesse sottovalutata, magari non era tanto grave, magari le serviva l'aiuto di Liam, ma era troppo arrogante per ammetterlo.

- la mia famiglia- la bloccò un altra volta dall'uscire dalle stanza, lei si girò

- la mia famiglia è un esperta di spade, la tua è un Urumi, una spada a frusta-

Liam tese la mano per chiedere di poterla esaminare e lei lo accontentò sfilandosela dalla vita e raddrizzandola con un movimento improvviso ma pulito che lo lasciò sorpreso. Una volta che aveva la spada tra le mani il ragazzo la esaminò per bene, esponendo le sue conclusioni:

- spada lunga, tanti pezzi e difficile da maneggiare, come fai? -

- anni e anni di pratica- lo liquidò velocemente lei

- manico intarsiato con zaffiri, deve valere molto, - guardò la ragazza - il filo all'interno è di elettro e alcuni pezzi sono d'argento-

- licantropi- giustificò lei

- c'è un sistema che lascia scorrere dell'acqua santa -

- vampiri- riprese

Adesso Liam la prese per il manico intarsiato e l'alzò

- attento con quella- Sophie si avvicinò per evitare qualche danno però non fece in tempo perché nel tentativo di utilizzarla la spada si afflosciò e i pezzi si dilatarono impedendogli di maneggiarla. Sophie accennò una risata ma si contenne

- aspetta, ti faccio vedere io- prese la spada con un sorriso bellissimo, che Liam non riusciva a smettere di fissare, facendola sentire a disagio.

Sophie iniziò a maneggiare la spada senza farla diventare una frusta, passandola da una mano all'altra, da destra a sinistra.

- come fai a non farla scomporre?- lui osservava attentamente i movimenti di lei

- è una questione di polso- lei mosse il suo e i pezzi della spada si staccarono, i movimenti del filo di elettro li fece volteggiare come una frusta. Liam era stupito, sorrideva interessato e non poteva fare a meno di provare ammirazione non solo per la spada ma anche per l'abile cacciatrice che riusciva a maneggiarla così bene, facendolo sembrare qualcosa di estremamente facile, ma in realtà era totalmente il contrario. Sophie era molto concentrata sui suoi movimenti che non si rese conto che era in una biblioteca e rischiava di buttare in aria tutto, e c'era quasi vicina ma lui si avvicinò per fermarla

- forse una biblioteca non è il posto migliore per un urumi- disse ridendo

Sophie abbassò l'arma e la rimise alla vita. Ci fu un secondo di silenzio.

- dopo cena raggiungimi qui, mi dirai tutto quello che sai su questa spada e faremo delle ricerche. tutto chiaro?- lei ritornò serissima, spegnendo le sue emozioni come una candela, incontrò il suo sguardo, lo fissò intensamente per cercare di capire a cosa stesse pensando in quel momento lui, quell'attimo passò in fretta e lei si girò.

Lui annuì e la lasciò andar via.

Shadowhunters: la nuova discendenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora