🎹 La mia ascesa 🎹

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Alla chiusura della colonia estiva venne a prendermi mio padre con Odette, ci recammo tre giorni a Parigi, mio padre aveva fissato appuntamento con il suo avvocato e una major in zona Le Marais.
Firmammo il contratto con la casa discografica, mi furono assegnati un manager e un professore.
Il programma prevedeva l'incisione del mio primo album entro la fine di settembre e un calendario colmo di concorsi e concerti al quale partecipare fin dall' inizio del nuovo anno scolastico, era una lista interminabile di date, di teatri e di città meravigliose che inizialmente mi sopraffarono, ma col tempo compresi che il professor Cesar  fu influente all'inizio della mia carriera artistica e ringrazio mio padre di aver investito in una casa discografica così prestigiosa.
Ero molto giovane ma già affamato di imparare e raggiungere al più presto la notorietà, ero motivato a realizzare il sogno di mia madre.
Jean Piere Bonnet: "Figliolo ti aspettano anni impegnativi, qualche volta dovrai viaggiare da solo, il lavoro non mi consentirà di accompagnarti tutte le volte, ma il professor Cesar ti seguirà e ti guiderà in questo lungo percorso. La tua mamma non ha avuto la fortuna di iniziare la sua carriera con una major così importante, promettimi che  approfitterai di questa grande opportunità, e il tuo unico obiettivo sarà la musica."
Nei giorni seguenti visitammo Parigi, fu una piccola vacanza in famiglia, fu come tornare indietro nel tempo, camminai mano nella mano con Odette, come quando ero bambino, mi lasciai coccolare e chiamare pulcino, passai qualche giorno a chiacchierare serenamente con mio padre, lasciandomi andare a cose anche più personali, ad esempio che durante l'estate avevo avuto una ragazza, che Alan era diventato un mio grandissimo amico e, cosa che sapevano già, sarei andato a studiare a Londra con Kameron perché sarebbe stato come separarmi da mio fratello.
A fine settembre incisi il mio primo album, intitolato 'La Triade', una raccolta di sinfonie dei tre più grandi compositori viennesi: Haydn, Mozart e Beethoven.
Papà mi accompagnò in Austria, vinsi il secondo premio per il concorso Beethoven all'auditorium Wiener Konzerthaus di Vienna.
Nello stesso anno mi recai di nuovo in Austria col professor Cesar al castello Mirabell di Salisburgo per il concorso Mozart. Arrivai primo!
Per celebrare i miei premi e pubblicizzare il mio album, il mio manager riuscì a organizzare il mio primo concerto niente che meno all'Opernhaus di Zurigo.
Nell'ambiente la gente iniziò a interessarsi a me con stima e stupore, i giornali mi descrivevano come 'il piccolo genio'.
Fu una partenza incredibile, presi consapevolezza delle mie capacità, riuscì a mantenere la promessa fatta a mio padre ma sopratutto a me stesso, focalizzarmi sulla musica e esibirmi in giro per l'Europa.
Gli anni scorrevano tra un concerto e l'altro, mi sentivo al top delle mie energie, fu come cavalcare un leone.
Arrivò la maturità, come prima materia di esame portai il mio cavallo di battaglia: partitura musicale, esporre le mie idee su una materia in cui credevo veramente mi fece star bene e mi diede una certa dose di sicurezza che mi garantì di diplomarmi con la lode.
Tornai a Montpellier a preparare le valige per le vacanze, il mio rientro a casa fu un po' guastato dal nuovo avvento: la mia dolcissima tata era incinta di tre mesi....
Provai invidia: perché non ero più figlio unico, il nascituro avrebbe ricevuto le attenzioni di mio padre; possessione, perché Odette era sempre stata solo mia; gelosia, perché era la prova tangibile dell'amore tra lei e mio padre.
La settimana successiva partimmo per la Corsica con la famiglia di Kameron,  la prima sera di vacanza alloggiammo al Best Western Santa Maria all'Isola Rossa, avrei dovuto dormire in camera con Kam, e invece...
Richard: "Ciao pa' "- entrai in camera col cuscino sotto braccio,
Jean Piere Bonnet: "Bonsoir Ric, non ti senti bene?"
Richard: "Sì sto bene, posso entrare?"
Jean Piere Bonnet: "Oui mon cher, vieni da papà"
In tutta risposta lo spostai e mi piazzai sotto le lenzuola in mezzo a loro.
Jean Piere Bonnet: "Tu es drôle!" (Simpatico!)
Odette: "Mon petit nana! Perché quel musino triste?"
Richard: "Voglio dormire vicino a te"
Odette: "Credo di sapere perché ti senti così, ti vogliamo tanto bene e siamo orgogliosi di te. Sarai sempre il nostro pulcino"
Richard: "Sarà una femmina o un maschio?"
Odette: "È femmina, sarai un fratello maggiore esemplare"
Da quel giorno fino alla fine dell'estate, le rimasi incollato come una cozza: sedevo a tavola di fianco a lei, andavo a nuotare quando andava lei, prendevo il sole o l'ombra quando li prendeva lei, volevo stare sempre con lei finché un giorno feci incazzare Kameron!

Eravamo in barca a vela, attraccati nelle acque in zona Bonifacio, Odette mi spalmava la crema solare sulle spalle e mi coccolava, invece Kam voleva fare un giro con me in canoa, dovette ricattarmi per farmi alzare il culo!
Kameron: "Richard, se non scendi in canoa con me, ti cancello tutte le foto dal cellulare"
Richard: "Non ti azzardare o butto il tuo in acqua!"
Odette: "Pulcino, andate a farvi un giro, resteremo qui per l'intero pomeriggio, il posto è molto bello da visitare!"
Iniziammo a pagaiare lungo la spiaggia del piccolo sperone, in direzione di Bodri, Kam volle fermarsi vicino una caletta, scesi dalla canoa e mi diede uno spintone in acqua.
Richard: "Sei matto? Sotto la sabbia ci sono le rocce, siamo circondati da scogli!"
Kameron: "Magari se batti la testa rinsavisci! Ti sei dimenticato di me 'pulcino' ?!"
Richard: "Odette è incinta, per questo cerco di trascorrere più tempo possibile con lei"
Kameron: "Come incinta?"
Richard: "Hai capito bene! Cazzo, stanno aspettando l'esito di un esame prima di annunciarlo al mondo intero, quindi i tuoi non sanno ancora nulla, acqua in bocca"
Mi misi a piangere perché infondo ne soffrivo, mi fece sedere su uno scoglio affianco a lui per consolarmi.
Kameron: "Perdonami Ric, non potevo immaginarlo. Vuol dire che si vogliono veramente bene e Odette resterà con voi. Per favore non piangere"
Richard: "E' come se i miei spazi e i miei affetti fossero minacciati da quella bambina."
Kameron: "Tuo papà sta' facendo di tutto per aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi, hai frequentato le scuole migliori e continuerai in un Università di eccellenza.
Per quanto riguarda Odette, con questo figlio in arrivo, resterà la tua tata ora e per sempre.
Io riesco a vedere il bicchiere mezzo pieno, perché te no?"
Richard: "Non lo so, io li volevo tutti per me, invece mi toccherà dividerli con qualcun altro"
Kameron: "Se l'amore di tuo padre si è duplicato per dividerlo con Odette, si triplicherà con l'arrivo di quella bambina, certi sentimenti non si smezzano, crescono e basta. Sia loro che i miei genitori ti vogliono tanto bene e si sono sempre preoccupati per te"
Mi prese per mano e ci addentrammo tra le rocce della caletta,
Kameron: "Resterai pur sempre il primogenito, il figlio di Kathrine, il primo figlio e il più importante, anzi veramente sei il numero uno in tante cose!"
Mi spinse con la schiena contro le rocce ombreggiate.
Kameron: "Sei il migliore" mi disse, a un centimetro dalla mia bocca, e mi baciò.
Era facile smettere di essere triste nei suoi abbracci, sotto le mani di Kameron sarei potuto sciogliermi, i suoi baci riempivano la bocca, appena iniziava a sedurmi gli altri pensieri volavano via.
Iniziò a toccarmi sopra il rilievo del costume, le sue dita giocavano abili a far lievitare la zona in una protuberanza dura e ben pronunciata. La sua lingua bagnata mi stuzzicava la voglia di averla intorno al mio pene.
Mi abbassò il costume e prese la mia erezione in mano agitandola fino a farmi gemere.
Si abbassò e lo appoggiò sulla lingua come se mi avesse letto nel pensiero, continuò famelico a massaggiarlo tra le sue labbra.
Non resistetti più, lo presi per i capelli per spingerlo più infondo e lo invitai ad essere più vorace. I nostri respiri affannati echeggiavano tra le rocce, la sua voce era meravigliosa, emetteva dei vagiti a bocca aperta, la sua fame d'aria mi eccitava mentre lo soffocavo spingendomi sempre un pò più infondo alla sua gola, infine venni urlando.
Richard: "Oui, Oui! Kam, magnifique!"
Tornammo alla barca e stendemmo gli asciugamani a prua godendoci il sole del tramonto.
Kameron: "Non vedo l'ora di essere a Londra"
Richard: "Studieremo in Università diverse, non sarà più come gli anni scorsi"
Kameron: "Certo, ma ci pensi? Anziché una sola camera, divideremo un intero appartamento, sarai tutto mio... in ogni momento!"

Polyamory 1 - Piccolo RichardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora