Capitolo 23 "La lettera"

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Il freddo trapassava le ossa nel Wall Sina di quei giorni, stava per fare ingresso l'inverno. Il paesaggio idilliaco che si osservava per le strade poteva essere incorniciato. La gioia del Natale che era alle porte, le botteghe piene, gli schiamazzi, le urla. Niente avrebbe potuto rovinare quel paesaggio urbano. Le tende si spostarono un po' facendo entrare silenzioso e tagliente uno spicchio di luce, che andò a "baciare" la giovane distesa sul letto. La finestra, con una folata di vento, si aprì di colpo con una botta fulminea. La giovane socchiuse gli occhi sentendosi spossata ma allo stesso tempo rilassata. Certo, la spedizione dell'altra volta non era andata a buon fine, tuttavia non avevano avuto perdite e, in secondo tempo, mentre la ragazza si trovava in uno stato di coma erano riusciti, Erwin, Hanji e la squadra di quest'ultima a farsi aprire e catturare due esemplari. Lei non sapeva ancora nulla, ovviamente. 

"Che...? Dove s...?" interruppe la frase a mezz'aria, tentando di rispondersi da sola, guardando la finestra al suo lato. Era sola nella sua stanza, forse avrebbe dovuto farlo sapere a qualcuno, ma non aveva voglia di alzarsi. Stava così comoda nel suo bel letto, perché mai tornare alla vita di tutti i giorni?

Rimase a fissare il vuoto per qualche minuto, senza sapere cosa fare, sentiva la testa scoppiarsi, proprio come l'ultima volta... Ecco! Cos'era accaduto l'ultima volta? Erano tutti vivi? Se lei lo era di sicuro si trovava in qualche base interna perché dopo le spedizioni si avevano circa sette  giorni di pausa per stare con la famiglia. Rifletteva e si accorse che ci fosse un bigliettino sul suo scrittoio. Si fece prendere dalla curiosità, forse era un messaggio di Erwin, di Moblit, di Levi... 

Chissà come stava lui, il suo nome pronunciato le dava una scossa, Erwin li considerava fratelli, ma si poteva dire lo stesso di loro? Nessuno dei due voleva essere considerato un fratello per l'altro, le motivazioni ancora ignote ma c'erano, di certo. Magari era un'informazione di servizio in modo che lei non si scomodasse a cercare nessuno per il quartier generale. Con fatica si alzò, controllò, afferrò il foglietto e si rigettò sul letto con poca delicatezza. Appena lo aveva tenuto tra le mani si era accorta che fosse ripiegato in sei parti e non aveva scritto sopra nessun nome, a parte la frase "Per T/N". Lo aprì lentamente, scoprendo una lettera al suo interno, ma chi mai le avrebbe scritto una lettere senza nemmeno firmarsi? Tante erano le domande, sarebbe stato meglio trovarvi subito risposta. Iniziò a leggerlo.

Buongiorno T/N, sei sveglia se leggi questo. Ne sono felice. Anche se secondo i miei studi ero sicuro che nessuno avrebbe preso il biglietto se non tu, per questo mi sono preso la briga di lasciarlo in un posto così facilmente visibile. 

Ella storse il naso, aggrottò le sopracciglia e provò un'irrefrenabile curiosità, lesse ancora.

Comunque, senza perderci in chiacchiere, la legione esplorativa sta reggendo ancora, anche se non per molto questa vostra stabilità durerà per cui, dato che il massimo potere è della polizia militare non vi conviene creare problemi. Inoltre, se dirai a qualcuno le informazioni di cui ti parlerò, sappi che lo verrò a sapere e non accadranno belle cose a voi dell'armata "suicidiamoci tutti insieme", è abbastanza chiaro? Bene, spero di si. 

Un messaggio della polizia militare? E perché proprio a lei? Era strano, non erano sconosciuti i continui battibecchi tra fazione di esplorazione e fazione interna ma di solito cose del genere erano destinate ad Erwin.

Stiamo preparando un bel colpo, di cui nemmeno potete lontanamente aver idea, tra di voi una sola persona sa tutte queste informazioni e averla sottomano potrebbe aiutarci, non sarà nemmeno complicato intercettarla. Per cui tra di voi c'è un futuro traditore e non saprai chi è fino a che non vi tradirà. 

Strabuzzò gli occhi. Si sentì sprofondare nel materasso. Chi mai avrebbe rivelato un'informazione del genere sapendone la segretezza. Ora le mancava il respiro, ora tentava inutilmente di carpire qualche frase in codice. Nulla, non riusciva a pensare.


Chi hai intorno potrebbe proprio ora essere sotto tortura e potrebbe rivelare qualsiasi cosa abbiate in mente di fare. Sei confusa immagino, non sai cosa dovreste tramare? Questo è il punto tesoro: all'interno del governo c'è malcontento, c'è in tavolo un'informazione che potrebbe scatenare il panico e che non va divulgata pubblicamente ma dato che da ora sei sotto ricatto, dato che ho il potere di ucciderti quando voglio perché sei sotto la mia accurata visione, forse anche ora, guardati intorno.

Saltò un po', dei brividi la attraversarono, si guardò terrorizzata attorno. Non riusciva a respirare.


 No dai, ora non penso di starti spiando, ma chi può dirlo? 

Espirò un attimo, tenendosi sull'attenti con una smorfia infastidita. Chi si credeva di essere, questo militare, per schernirla talmente?

Dicevo che dato che sei sotto ricatto posso dirti quello che non va saputo, ossia che la monarchia è compromessa e che l'erede al trono e la stirpe reale è fatta di impostori e che, la vera e pura stirpe reale si trova in mezzo a noi e sarà proprio il vero componente a tradirvi. 

Questo di colpo le vorticò attorno. Un reale, la monarchia... compromessi? E allora, se fosse crollata meglio. E poi per un attimo si calmò. Non avevano nulla da nascondere... vero?        Perché mai preoccuparsi di essere traditi, si disse. Se lo ripetè, ma ne era sempre meno convinta.

Ora voglio che tu faccia una cosa, apri bene gli occhi e  leggi attentamente: sul fondo della lettera hai un nome in codice, si trova riposto in un documento dell'archivio di Smith, se non vuoi che il tuo bel paparino muoia sgozzato faresti bene a sottrargli quel documento e a lasciarlo davanti alla porta d'ingresso stasera. 

No. Non poteva chiederle di tradire Erwin, sarebbe stata lei la traditrice. E se l'avesse fatto? Infondo avrebbe sistemato tutto in modo rapido ed indolore, Erwin non l'avrebbe mai saputo e tutto sarebbe filato liscio. No.  Ma quali assurdità stava dicendo? Lei era una valorosa soldatessa, avrebbe combattuto come le era stato insegnato. Però un'occhiata all'archivio magari... di sicuro avrebbe preso possesso di quel documento e avrebbe poi deciso che fare.

Mai sentito parlare dello Squartatore? E' risorto principessa, fate attenzione a dove vi mettete in mezzo, di' a quella mezza calzetta di Smith di smetterla di ficcare il naso e di giocare agli investigatori che ora vi giocate ben altro che la vita di due soldatini. 

Lo squartatore. 

Kenny Ackerman. Lo zio di Levi. 

Le venne il magone. Perché non chiederlo direttamente a lui? Lui avrebbe trovato una soluzione, come suo solito. Lei invece si sentiva con le mani legate.


Ti tengo sott'occhio, non fare cavolate, potresti pentirtene amaramente.

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Rimase in silenzio, con la lettera tra le mani. Il fruscio della carta che stringeva era più rumoroso del suo respiro. Che avrebbe dovuto fare? Indagare? Seguire gli ordini? Parlarne? No, assolutamente. Le regole dicono di difendere sempre il popolo, di fare la cosa giusta, di battersi.

Le regole. 

-Controlla se si è svegliata- sentì una voce da fuori la porta giungerle ovattata, immediatamente si affrettò a nascondere il pezzo di carta sotto il cuscino.

Le regole sono fatte per essere infrante.

"That rose blossomed in the ice" 🌹[LevixReader] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora