Dopo poco trovammo parcheggio e poi andammo a cercare un punto isolato dove sederci.
Lì ricordo bene che avevo ancora gli occhi lucidi e Nicolas continuava ad osservarmi cercando di non farmelo notare.
Ci sedemmo e misi una mano sull'erba, subito non me ne accorsi ma affianco alla mia c'era anche quella di Nic e senza volere la sfiorai, lui la spostò di riflesso poco più verso di sé e rimembro benissimo la conversazione che nacque."scusa non volevo"
"tranquillo, l'ho spostata di riflesso, non mi da fastidio"
"Sicuro?"
"certo, tranquillo"Lui accennò un sorriso e rimise la mano vicina alla mia, le nostre dita si sfioravano come fiori delicati, ma avevano paura, avevano troppa paura di rompersi e non andarono oltre.
Per alcuni minuti rimasimo incantati a guardare il panorama e poi iniziammo a parlare dei ricordi che ci univano ai tempi di Space Valley.
Ad un certo punto Nicolas mi ricordò il nostro primo abbraccio e lì non trattenni più le lacrime che iniziarono a scendere come rugiada, mi alzai e mi allontanai da lui, non volevo che mi vedesse così, non volevo che sapesse che anche io sono fragile.
Lui si alzò di scatto e mi seguì finché non mi fermai, mi guardò ne gli occhi e mi abbracciò sussurrandomi:"ora tra qualche anno l'abbraccio che ti farò ricordare sarà questo e se piangerai lo farai guardandomi ne gli occhi, perché tutti piangiamo e chi lo mostra é forte, non debole"
A quella frase sentii come una fitta in mezzo al petto, ma feci finta di nulla e lo abbracciai come non facevo da anni, forse come non avevo mai fatto.
Tornammo a sederci e le nostre mani si rincontrarono nuovamente con una naturalezza mai vista.
Passarono pochi minuti e Nic ricevette una chiamata, gli dissi di rispondere pure, ma non lo fece, disse che era semplicemente pubblicità e che non voleva passare tempo a telefono e sprecare anche solo pochi minuti per nulla, lì per lì non ci feci nemmeno caso, ma con ciò intendeva dire che voleva godersi il tempo con me e so benissimo che per lui il tempo é sempre stato importante.
Quando arrivò la sera tornammo in centro e dopo esserci salutati io andai a casa e anche lui presumo, mentre tornavo trovai un semaforo rosso e mentre aspettavo scattasse il verde, un dubbio apparve tra tutti i pensieri che avevo in testa, Nicolas mi aveva detto che lui e Anita non stavano più insieme da parecchio... allora chi era quella che aveva salvato sul telefono come "Amore❤️" che lo chiamò al nostro primo incontro?
Aveva trovato qualcun'altra e non aveva voluto dirmelo? Era Anita e non aveva cambiato il nome salvato?Non feci in tempo a rispondermi che scattò il semaforo e dovetti ripartire.
Arrivato a casa sentii un vuoto allo stomaco che inutilmente provai a colmare con del cibo, sapevo che mangiare non era la soluzione, ma cercai di illudermi lo stesso, dicendomi che non mi mancava nessuno e che era stata colpa del aver mangiato poco in quei giorni.Dopo aver mangiato andai sul terrazzo ad osservare un po' il panorama, il vento era sparito e si stava benissimo, era una meraviglia quella sera.
Dopo pochi minuti tornai dentro e, dopo essermi cambiato, mi sdraiai nel letto e guardando il soffitto pensai tra me e me:"Dimmi che non solo io sto così"
Per poi chiudere gli occhi e cadere tra le braccia di Morfeo.————————
Dopo un eternità eccomi tornata, spero almeno un po' di esservi mancata.
In questo capitolo forse ho esagerato un po' con la dolcezza, ma ci sta dai hahaha.
Che ne pensate voi?🖤💫
STAI LEGGENDO
Sei la normalità di cui ho bisogno.
Fanfiction"E siamo solo noi, appesi l'un l'altro nel vuoto più immenso"