Arrivato a casa appesi la giacca, sistemai le chiavi sul mobile all'entrata e poi mi diressi in camera per cambiarmi.
Dopo essermi cambiato andai dritto a dormire, la giornata era stata intensa e di aspettare Matilde non me la sentivo proprio.
Ad un certo punto un rumore poco piacevole mi fece svegliare, così guardai il telefono per controllare l'ora e vidi che erano le 4:45, mi alzai per controllare che andasse tutto bene e in cucina trovai Matilde che raccoglieva i cocci di un piatto, l'aiutai a pulire e poi le chiesi se andasse tutto bene, presupponendo mi avrebbe risposto di si, ma no, mi rispose di no, perché no, non andava tutto bene, assolutamente e lo sapevo pure io in fondo.
Ero ancora mezzo addormentato, così mi feci un caffè e poi ci sedemmo a parlare.
'che facciamo?'
'non lo so'
'come siamo arrivati ad essere tutto ciò che temevamo?'
'non lo so, non lo so, non ne ho idea, ok? non ho io le risposte, io c'ero, ci sono, ci ho provato, ci sto provando, ma solo io, solo io lo sto facendo.'
'cosa stai dicendo?'
'lo sai benissimo, sai benissimo che anche se dico che è ok in realtà non lo è, perché mi manca, mi manca la Matilde che veniva sui colli con me, la Matilde che non voleva essere portata a cena ma che voleva passare la serata a casa davanti alla tv per poi addormentarsi e non vedere la fine di nemmeno un film, mi manca la Matilde che amavo...che amo.'
Dopo quelle mie parole Matilde si alzò e andò a dormire, io rimasi lì, a guardare tutto ciò che mi mancava, ad analizzare ciò che mi sarebbe mancato, perché avevo trovato la soluzione, si, ma avrebbe fatto male e anche se non ero pronto, non lo sarei mai stato, così mi misi le scarpe, presi la giacca ed uscii, non sapevo precisamente dove andare, ma sapevo che era finita, era terminata lì, con lei che se ne va e io che mi rassegno.
Uscito di casa subito pensai di andare in centro, d'altronde non ci sarebbe stato nessuno, era veramente presto, ma poi mi resi conto che andando in centro sicuramente qualcuno avrei incontrato e in quel momento credevo di non volere nessuno accanto, così presi la macchina e mi diressi sui colli, era l'unico posto dove sapevo che sarei stato completamente solo.
Dopo pochi minuti inaspettatamente mi arrivò una notifica, aprii immediatamente il telefono, era Nic, era veramente strano, Nic che mi scriveva alle 5 del mattino, qualcosa non andava.Hey Da'....
Hey Nic, tutto bene?
Si si, volevo chiederti una cosa
Dimmi pure
Per caso sei sui colli?
Si, perché?
Ci sono pure io e mi chiedevo se ti va di vederci, devo parlarti di un po' di cose...
Ehm ok, certo, sono appena arrivato, penso tu sappia già dove sono
Si lo so, arrivo.
Non è che avessi troppa voglia di parlare dopo quello che era successo, però sembrava qualcosa di veramente importante e ormai ero in pensiero.
Mentre camminavo non smettevo di pensare a Matilde, alle cose successe con Nic, a tutto ciò che non ho detto e che potevo dire, a tutto ciò che ho evitato per paura e che mi sono fatto sfuggire e di come potesse essere anche colpa mia, i miei pensieri però vennero interrotti dalla voce di Nic che mi salutava con un semplice "hey".Hey...ehm...tutto bene?
Hey , diciamo di si...
Che succede?
Nulla di che, problemi con Matilde
Ah ok...ti ho scritto perché devo dirti una cosa...una cosa importante
~~~~~~~
Dopo decenni eccomi tornata!
Scusate se sono sparita così, comunque non vi prometto nulla, ma in sto periodo mi sa che riprenderò a scrivere e ho delle cose già pronte.
Purtroppo però vi devo anche dire che la fine di questa storia é molto vicina.
Detto ciò se vi va ditemi che ne pensate del capitolo e nulla, vado a scrivere già il prossimo.
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Sei la normalità di cui ho bisogno.
Fanfiction"E siamo solo noi, appesi l'un l'altro nel vuoto più immenso"