Finii di mangiare e mentre sparecchiavo mi arrivò una notifica, aprii immediatamente il messaggio, era Nic.
"Tutto normale dai. Stavo pensando... ti va di vederci un pomeriggio di questi?
Appena lessi interamente il messaggio mi si illuminarono gli occhi, pensare che voleva vedermi mi rendeva più felice di un bambino a Natale, non so nemmeno spiegare cosa provassi in realtà.
Misi da parte tutto ciò e gli risposi il più normalmente possibile."Certo, domani io sono libero..."
Mi rispose immediatamente stranamente e la luce negli occhi tornò come un lampo.
"Io pure... ci vediamo per le 11 in piazza Maggiore?"
"Direi perfetto"
"Ok, a domani allora"
"A domani"
Posai il telefono sul tavolo e mi allontanai andando sul terrazzo, mi sembrava strano che un messaggio da un amico potesse suscitarmi così tante emozioni, anzi, non sembrava strano, era strano.
Cercai di non pensarci e ammirai il panorama che avevo davanti, ogni giorno era uguale ma diverso, ogni giorno aveva la stessa aria ma emanava un emozione diversa, é difficile da spiegare la bellezza di BolognaStetti sul terrazzo per 30 minuti circa, finché non sentii il telefono squillare, mi precipitai in sala, nel mio cuore speravo fosse Nic ma nella mia mente sapevo benissimo che non era di certo lui, perché avrebbe dovuto chiamarmi?
Scossi la testa per liberarmi dai quei pensieri prima di rispondere, non guardai nemmeno il mittente e risposi, no, non era Nic e no, nemmeno Matilde... era Cesare.
hey...ciao...come va?
Ehm...bene...tu?
Tutto bene...ti chiederai perché ti ho chiamato, bhe... so che tu e Nic ultimamente vi siste sentiti e volevo chiederti se sai qualcosa di lui perché non lo sento da un po' e... credo stia male...
Emh, no, non so nulla, non lo sento da parecchio pure io, ma cosa è successo?
no, nulla, solo che abbiamo un po' discusso.
ah ok, se lo sento ti avviso.
va bene, grazie.
figurati.
ciao
ciao
Pensando di fare bene mentii, ma lo feci solo per il bene di Nic, tanto lo avrei visto il giorno seguente perciò gli avrei parlato a breve.
Per cercare di non pensare presi il mio zaino e mi avviai verso io colli, era l'unico posto che poteva aiutarmi veramente.
Appena arrivato cercai un posto dove stare solo con i miei odiosi pensieri, l'unico posto disponibile era proprio quello dov'ero stato con Nic la volta precedente, subito non volevo tornare lì, ma era l'unica opzione.
Mi sedetti e dopo alcuni minuti impiegati a guardare il panorama, aprii lo zaino, presi il mio blocco note e la penna che ho sempre con me e iniziai a scrivere quello che poi sarebbe stato uno dei capitoli principali del mio nuovo libro.
Dopo circa un ora misi via quaderno e penna e lasciai i colli, sarei rimasto lì ancora per ore, ma a breve sarebbe tornata Matilde a casa e pensavo mi mancasse.
Arrivato a casa lei stranamente non c'era così la chiamai.
Hey amore, tutto bene?
Hey... beh non proprio, prima delle 22 non riesco a tornare a casa perché ho ancora una riunione e del lavoro importante da svolgere per domani, scusa...
Tranquilla, non c'è problema. A dopo
A dopo
Quella chiamata non mi fece troppo piacere, o meglio, ero felice di sentirla, ma sapere che non sarebbe tornata a breve mi uccideva, sentivo come un vuoto allo stomaco ed ero convinto fosse la sua mancanza.
Non sapendo più che fare mangiai qualcosa e andai subito a sdraiarmi nel letto.
Mi dimenticai quasi dell'incontro con Nic del giorno successivo.
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Sei la normalità di cui ho bisogno.
Fanfiction"E siamo solo noi, appesi l'un l'altro nel vuoto più immenso"