Finito di bere il caffè lasciammo il bar, Nic prese la macchina e andammo verso San Luca, subito pensavamo di fare una passeggiata totalmente a caso, ma poi decidemmo di fare un giro sotto i portici per volontà di Nic.
Non ci andavo da parecchio tempo in effetti e quel pomeriggio fu stupendo, soprattutto perché non mi mancava niente, o meglio, nessuno.
Purtroppo la sera arrivò presto e dovemmo tornare verso casa, tornammo alla macchina e ci avviammo.
Durante il viaggio successe una cosa che mi lasciò un po' interdetto, ma che allo stesso tempo in fondo speravo accadesse forse.
Ci ritrovammo a parlare nuovamente di Anita, Matilde e insomma tutte le nostre vicende amorose e, mentre parlavo di Matilde appunto, mi fermai dal gesticolare improvvisamente e guardai negli occhi Nic, che non distolse lo sguardo dalla strada ma che vide i miei occhi puntati su di lui e che, dopo un solo minuto, staccò una mano dal volante e l'appoggio sulla mia gamba che immediatamente mi mandò un brivido su per la schiena, come una scossa di terremoto che non ti aspetti assolutamente.
Subito come dicevo rimasi stupito, ma poi mi abituai al contatto e decisi di fare qualcosa anch'io per fargli capire che la cosa non mi dispiaceva, così appoggiai la mia mano sopra la sua, in quel momento sentivo che andava tutto bene e che non avevo vuoti nello stomaco ma solo spensieratezza, finché mi squillò il telefono per la chiamata di Matilde, Nicolas improvvisamente ritirò la mano e la mise nuovamente sul volante."Hey amore..."
"Hey, tutto bene? Che succede?"
"Devo darti una cattiva notizia..."
"Cos'è successo?"
"Mi hanno dato un lavoro all'ultimo per domani e dovrò rimanere in ufficio fino a tardi..."
"Quindi la nostra uscita é saltata..."
"Si...mi spiace veramente"
"Tranquilla, lo capisco. Non c'é problema, starò a casa."
"Ok"
Chiusi la chiamata sbuffando e mi misi il telefono in tasca, sapevo sarebbe finita così, ormai da due mesi andava così.
"Che succede? Qualcosa di grave?"
"No, no, solo... dovevamo uscire ma ha da fare in ufficio fino a tardi... come sempre."
"Dove dovevate andare?"
"Ad una mostra, una sciocchezza..." rispondo guardando fuori dal finestrino
"Non sono Matilde e non ti chiamo amore, ma se vuoi posso venire io con te" dice facendo un sorriso
"Se a te fa piacere per me va bene"
"Ok perfetto allora"
Ci mettemmo d'accordo per posto e ora e dopo pochi minuti arrivammo in centro, scesi dalla macchina e andai verso casa.
Durante il tragitto continuai a pensare a quel gesto, era molto banale se visto oggettivamente, ma per me fu qualcosa di strano, ma quello strano bello, una di quelle cose che inizi a realizzare solo dopo tempo.
In pochi minuti comunque arrivai a casa, appena arrivato posai la giacca e le chiavi, misi un po' in ordine alcuni fogli che avevo dimenticato e poi cenai con dell'insalata e dei pomodori, stranamente avevo appetito perciò mentre sparecchiavo mangiai anche qualche biscotto.
Finito di lavare e sistemare presi la giacca e uscii di nuovo, mentre cercavo le chiavi nella tasca però sentii qualcos'altro e subito ricordai, era il bracciale che avevo comprato la mattina, dovevo darlo a Matilde quella sera... lo lasciai lì e continuai a cercare le chiavi che trovai poco dopo sul mobile in entrata.
Trovate le chiavi le presi, me le infilai in tasca, mi misi la giacca e uscii per avviarmi in centro.
Arrivato lì aspettai Nic e nel mentre ripensai a quel maledetto bracciale che probabilmente avrei dovuto buttare o direttamente non comprare.
Dopo pochi minuti Nicolas arrivò e andammo verso la mostra, Matilde mi mancava ma cercai di non pensarci e di passare solamente una bella serata.
Ricordo perfettamente che durante il tragitto Nic fece di tutto per tirarmi su il morale e alla fine ce la fece pure, non so ancora bene come ci sia riuscito, ma lo ha fatto e in quel momento ho ricordato quanto fosse speciale quel ragazzo.Arrivati alla mostra vidi che c'era una marea di persone e la cosa non mi intrigava molto, perciò dopo un veloce giro tra osservazioni e chiacchiere, guardai Nic e con un semplice sguardo ci capimmo, nessuno dei due aveva voglia di stare immenso fra la gente, così ci allontanammo da lì.
"Come hai fatto a capire subito le mie intenzioni con solo uno sguardo?"
"Semplice, erano le stesse mie. Poi ti conosco e so che non ami la troppa gente ma soprattutto che non ami il frastuono, soprattutto in questo periodo" rispose rivolgendo il suo sguardo verso di me.
"Però così mi metti ansia, smettila di psicanalizzarmi" dissi accennando un sorriso
"Ma non ti psicanalizzo, solo ti conosco."
"Allora va bene"
"Se vuoi smetto di conoscerti eh"
"Guai a te se lo fai"
"Va bene, allora continuo a conoscerti e a capirti dagli sguardi" disse facendo un sorriso e tornando con lo sguardo per terra
"Ecco bravo" dissi sorridendo e guardandolo quasi di nascostoDopo aver passeggiato un po' trovammo una panchina e ci sedemmo a chiacchierare lì, mentre parlavamo tenevo la mano destra sulla panchina e quella sinistra in tasca stringendo il, ormai famosissimo, braccialetto per Matilde, esattamente a pochi centimetri dalla mia manco destra c'era quella di Nicolas e ogni secondo sentivo come se qualcuno al di fuori mi suggerisse di avvicinarla alla sua sempre dì più, ma qualcosa mi fermava, mi tratteneva, così aspettai qualche secondo e poi la mossi di pochi millimetri e vidi che lui fece lo stesso, finché non sentii la sua mano sfiorare la mia e d'impulso subito l'allontanai di poco, ma poi la riavvicinai, perché entrambi volevamo la stessa cosa, entrambi avevamo paura, ma allo stesso tempo entrambi volevamo superarla.
Proprio nel momento in cui ho mosso la mano e ci siamo guardati negli occhi, mi squillò il telefono... era Matilde.
"Hey"
"Hey, tutto bene?"
"Si certo, volevo sapere se tu stessi bene."
"Si si, sto bene. Alla fine sono uscito comunque e ho fatto un giro alla mostra"
"Ah... e com'era?"
"Molto interessante, poi se mai domani ti racconto, ora devo andare"
"Ok, va bene, scrivimi quando sei a casa"
"Certo"Chiusi la chiamata e tra me e Nic era sceso un silenzio imbarazzante che lui cercò di colmare non parlando di ciò che successe prima della chiamata, decisi di non parlarne nemmeno io e alla fine l'imbarazzo scomparve piano piano.
Dopo pochi minuti ci alzammo e passeggiammo ancora per un po', finché a Nic arrivò una chiamata, appena chiuse la chiuse però in lontananza vidi arrivare qualcuno a passo spedito, era Cesare..."Hey..."
"Hey... Dario? Che ci fai qui?"
"In realtà nulla...ho incontrato Nic poco fa per caso... e abbiamo fatto due chiacchiere"
"Ah ok... ti spiace lasciarci un attimo soli?"
"Certo certo, non c'é problema"Mi allontanai e per non stare a fissare il nulla aprii Instagram, solitamente non lo guardo spesso, ma soprattutto non guardo quasi mai i direct, però decisi di guardare proprio quelli siccome non avevo altro da guardare, lì trovai anche la primissima conversazione con Nicolas e iniziai a ricordare i vecchi tempi, i vecchi tempi quando conobbi i regaz e quando registravamo a casa di Nelson, quando investimmo tutto nel nuovo studio, quando cucinavo degli scempi per le puntate e quando con Matilde era una favola stupenda.
Quasi mi scese una lacrima, ma per fortuna Nicolas e Cesare finirono di parlare e io mi avvicinai a loro, subito volevo restarne fuori, ma fu impossibile visto che mi chiesero proprio loro di aiutarli a sistemare.
Palammo per un'ora prima di riuscire a far calmare le acque, ma fortunatamente riuscimmo a risolvere la situazione e le cose tornarono più o meno alla normalità, per Nic non fu affatto facile credere a Cesare, ma si vedeva che era sincero e soprattutto che non avrebbe voluto continuare a litigare.
Finito di chiarire decisi di tornare a casa, era presto, ma la giornata era già stata abbastanza stancante, così salutai entrambi e mi avvia verso casa.
Mentre camminavo appunto per tornare a casa, iniziai a pensare a quel momento con Nic, quello prima che chiamasse Matilde, insomma, mi era strano in realtà perché sapevo benissimo che non era una cosa da amici, ma non riuscivo ancora a capire cosa fosse, cosa fossero quelle scosse, quelle sensazioni e quelle emozioni che provavo insieme a lui e che ormai con Matilde erano svanite o forse nemmeno mai esistite.
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Ecco qua un nuovo capitolo tutto per voi, come al solito vi chiedo di darmi un parere nei commenti e nulla, spero vi sia piaciuto <3.
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Sei la normalità di cui ho bisogno.
Fanfiction"E siamo solo noi, appesi l'un l'altro nel vuoto più immenso"