La mia felicità.

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La mattina seguente mi svegliai alle 6, era presto ma non avevo per nulla voglia di tornare a dormire, mi alzai e stranamente avevo fame perciò feci colazione, passai due ore a girare per casa e a farmi domande senza darmi poi risposta, finché alle 8 non mi arrivò una chiamata, era Nicolas, risposi in modo molto serio per non far vedere che in realtà ero molto felice della sua telefonata.
Mi disse che il suo viaggio era annullato e quindi ci saremmo potuti rivedere molto presto, ero veramente felice e non riuscivo più a nasconderlo perciò gli dissi che dovevo andare perché era il mio turno in posta e dopo esserci salutati, chiusi la chiama.
Non era una gioia di quelle che ti fa saltare dalla felicità, era una gioia pacata che ti fa sorridere e che ti blocca il respiro come se non ci fosse più ossigeno, era una gioia strana, era la mia felicità.
Dopo ben 2 ore di paranoie inutili, scissi un messaggio a Nic per metterci d'accordo sul giorno e l'ora in cui ci saremmo rivisti.
Inaspettatamente mi rispose subito, ci saremmo visti esattamente due giorni dopo ai giardini Margherita, il mio posto preferito di Bologna oltretutto.
Dopo aver scritto ancora un po' a Nic con il cuore in gola, chiamai Matilde, non tanto perché mi mancava, ma solo per non fargli capire di star perdendo l'interesse verso di lei, non avevo smesso di amarla, solo c'era un abisso tra me e lei; non ci dicemmo nulla di importante, le solite chiacchiere inutili da fidanzati che non sono da me.
Dopo quella chiacchierata stranamente mi venne fame, in casa c'era poco e niente perciò uscii e andai a comprare sotto casa una bottiglia di vino e qualche salume.
Dopo essere tornato a casa e aver mangiato, decisi di scrivere un po' e stranamente ci riuscii, si i pensieri c'erano ed erano più pesanti del solito, ma mi feci forza e qualcosa venne fuori.
Il pomeriggio passò normalmente, mi feci una passeggiata, osservai Bologna e rimasi ammaliato come sempre e poi verso le sette tornai a casa.
Avevo camminato parecchio nel pomeriggio ma la fame non si fece sentire affatto, siccome però dovevo mangiare qualcosa per non avere lo stomaco vuoto, ordinai una pizza e seduto sul divano con la tv spenta e la testa piena di pensieri, aspettai il suono del campanello per alzarmi e scendere a ritirare la pizza dal fattorino.

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Scusate se come capitolo é corto ma sto scrivendo poco ultimamente e volevo far uscire qualcosa nonostante ciò.
Aspetto i vostri pareri🖤.

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