9. Contratto dichiarato

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"Buongiorno" dico all'unisono con il preside.

"E il tuo compagno?" mi domanda stranito.

Lo guardo facendomi la stessa domanda e mi giro verso la porta.

La vedo spalancarsi e fare spazio alla sua figura.

Mi volto verso il preside e gli indirizzo uno sguardo come a dire "eccolo qui".

Entra con una mano nella tasca e le vene ben visibili,con uno sguardo annoiato e qualche ciuffo ribelle che gli ricade in viso.

Non saluta nemmeno il dirigente.

Non ho voglia di rimanere un minuto di più qui dentro a causa della sua maleducazione.

Punto su di lui i miei occhi stracolmi di nervosismo.

Credo che nessuno dei due sia felice di essere ricevuti dallo stesso uomo che potrebbe decidere di espellerti.

Quindi,gli supplico collaborazione con le mie iridi azzurre.

Capta il messaggio e sbuffa.

"Com'è che si dice..buongiorno?" afferma con svogliatezza.

"Bene,ora che ci siamo tutti e nei giusti modi,accomodatevi" ribatte l'adulto di fronte a noi.

Mi siedo portando il mio peso sulle gambe,così che io sia già pronta ad alzarmi.

Lui invece struscia con il suo giacchetto di pelle contro la sedia dello stesso materiale e il suono che provoca mi fa rabbrividire.

Allunga il braccio sullo schienale della poltrona come se la stesse abbracciando a metà.

Solo ora noto le sue nocchie ferite e il suoi quattro anelli particolari.

Uno raffigura un serpente.

Beh,lo rappresenta in pieno.

Sputa veleno ovunque lui apra bocca,ma sopratutto,impaurisce chiunque gli stia attorno.

Non me,ovviamente.

"Signorina Johnson,mi duole il suo comportamento.Dapprima con una sigaretta..." lo stoppa Ryan.

"La sigaretta era mia" dice duramente.

"Ne terrò conto...poi notevoli ritardi,e infine compiti non svolti" continua l'uomo davanti a me.

"Per di più si è assunta la colpa di una cosa che non le apparteneva,oscurando il vero colpevole" precisa con agitazione.

Mi sta prendendo in giro?

Non mi da tempo di rispondere che ha già rivolto la sua attenzione al mio compagno.

"E lei signor.Benson...mi faccia pensare" espone con finzione teatrale.

Ryan alza le sopracciglia e anche un lato della sua bocca,divertito.

Cosa ha da ridere?In questo momento?

Invidio la sicurezza che ha di sé.

Ma non vorrei mai averla.

Perché ad averne così troppa si finisce per toglierla agli altri.

"Ha lasciato che la sua compagna fosse incolpata,mi ha appena dichiarato essere un fumatore,non rispetta le regole dell'istituto,tantomeno gli insegnanti,e come se non bastasse,non fa i compiti" il preside lo fissa con sguardo severo.

Ma il tizio nuovo continua a sostenere il suo di sfida.

"Ho ben chiara la situazione.Mi gratifica aver trovato così presto altri volontari" puntualizza con fierezza.

Un bacio che sa d'AmericaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora