12. Sottrazione di zero a zero

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Francisco,il fratello di Annah.

Lo fisso interrogativa.

Cosa può fargli nascere questa curiosità?Visto che io e lui non siamo nient'altro che compagni dello stesso corso.

"Non siamo mai stati amici e non ho intenzione di diventarci" scandisco con decisa fermezza.

"Ah,l'altro giorno mi sembrava di averlo visto qui in porticato mentre andavo agli allenamenti con Micheal" aggiunge con insicurezza.

Si riferirà al giorno piovente nel quale Ryan ha dato dell'animale a Thomas.

"È lui che ha riportato Tommy" puntualizzo perché non avevo specificato il nome della persona che si era presentata alla porta.

"Ero certo fosse una coincidenza,perché non riuscireste a condividere lo stesso ossigeno per più di tre minuti,con i caratteri che avete..."
lascia la frase scorrere nel tempo in cui mi sorge una domanda.

Che carattere ha lui?

Beh,oltre ad essere un maleducato,egocentrico e pieno di se.C'è ancora altro?

Inarco un sopracciglio per far sì che argomenti la sua affermazione.

"Siete troppo simili anche solo per scambiarvi una parola,finireste per fare guerra.Siete solo due persone ferite che non riescono ad accettare che la vita li ha resi diversi,che vi ha voluti così,vi convincete di essere normali,di avere una vita felice quando frequentate persone che hanno realmente ciò che cercate voi.E quando incontrate qualcuno che invece vi somiglia,riconoscete in lei o lui il vostro dolore,e non potete nasconderglielo,perché lo conosce quanto voi.A voi non piace essere fragili e vulnerabili,e con persone che hanno vissuto la stessa sofferenza non riuscireste a non esserlo,per questo finite poi per odiarvi." sputa alla velocità della luce.

In effetti è vero.

Non ci si può cimentare nel dolore di qualcuno se non lo si è vissuto.

E se qualcuno si cimentasse nel mio,mi sentirei automaticamente minacciata.

Minacciata al tal punto di usare le mie barriere di difesa e instaurare un clima d'odio,di conflitto.

"Di che dolore parli?" gli chiedo incuriosita.

"Lui è orfano di entrambi i genitori,ha una famiglia qui a Roma,ma ha origini americane" afferma con pacatezza.

"E come lo sai tu questo?" gli domando continuando a non capire.

"L'anno scorso se c'era una rissa c'era lui.Se c'era una ragazza nei bagni a piangere per il cuore spezzato centrava lui.E per poter attaccarlo su almeno un fronte,hanno sparso voce del suo passato.Ma non se ne cura,sembra avere reazioni apatiche su tutto" continua.

"Raccontavano che la professoressa del suo corso l'aveva presentato come orfano e lui tirò un pugno sulla cattedra,facendo sobbalzare l'intera classe e uscì da questa senza dare spiegazioni a nessuno" finisce.

Non capisco,non era nuovo?

"Ma non è nuovo a scuola?" puntualizzo perplessa.

"No Annah,sei te che sei nuova per lui.Facevi l'anno da privatista quando lui è diventato il più desiderato e arrogante della scuola,quando ne ha iniziato a farne parte" precisa mio fratello.

E perché è entrato a far parte del mio corso a metà trimestre?

Come se mi avesse sentita,mi da la riposta che cercavo.

Un bacio che sa d'AmericaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora