Affondo le mie braccia nello zaino ma la penna non sembra venire a galla.
Bene,chiaro segno che il destino non vuole che io sia fra quei nomi,perché non la ritiene una mia opportunità.
Lascio che certe occasioni si presentino nel momento giusto e nel modo giusto,altrimenti,non sforzo il sistema a mio piacimento.
Quindi,non cercherò nessuna penna.
Se fosse stata la mia opportunità sarebbe corsa liscia e senza impedimenti.
Mi giro e proseguo per tornare in classe anche se sento di non aver chiuso i conti con quella bacheca.
"Serve questa?" mi richiama una voce maschile dietro di me.
Mi volto e lo vedo con una bic in mano.
La stilo e il ragazzo del corridoio in casa mia.
Mentre lo guardo è occupato a lasciare i suoi dati e dopodiché mi porge l'oggetto che mi mancava.
Un po' come l'aiutante nelle favole,che ti dona la bacchetta magica,o che attraverso la sua,esaudisce un tuo desiderio.
Ti aiuta a trovare la tua opportunità in un mondo che non gira a tuo favore.
Non sono totalmente convinta di volerlo fare,se si rivelasse un fallimento?
Non sopporterei l'idea di non essere all'altezza di chi a mia differenza verrebbe accettato,di non essere all'altezza delle mie stesse aspettative.
A volte,si sogna così in grande,che lo si fa con la consapevolezza che quei sogni rimarranno tali.
E io credo che,l'America,per me,rimarrà questo.
"Qui non c'è posto per chi non ha paura" dice con sguardo di sfida,ritirando la mano.
Conseguentemente a questo suo gesto afferro di scatto il pennarello fra le sue dita.
Alzo una spalla e cerco di dimostrare sicurezza.
Delineo il mio nome e lascio quella che dovrebbe essere la mia firma.
"Non c'è posto nemmeno per chi non si fa i fatti propri" gli faccio l'occhiolino e me ne vado.
Sento battere il suo piede per terra e la sua risata.
Continuo per il corridoio e raggiungo la classe.
Non c'è nessuno apparte il supplente seduto alla cattedra.
"Buongiorno" dico ad alta voce.
"Oh beh,buongiorno" si sistema gli occhiali impacciato.
"Ho mandato i tuoi compagni in biblioteca a studiare,puoi raggiungerli" puntualizza con fermezza.
"La ringrazio,arrivederci" e faccio come ha detto.
•••
Siamo tutti radunati al centro della biblioteca.
Oggi non c'è la sorvegliante e quindi,questo posto,con i miei compagni e la loro integrità mentale,sembra più un'osteria.
C'è chi mangia,chi poggia con i piedi sopra ad un tavolo,chi si sofferma su qualche copertina,chi litiga,chi dorme su se stesso e chi mi guarda.
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Un bacio che sa d'America
RomansaAnnah è stanca. Non le piace la monotonia,non le piace ciò che non la attira costantemente. È stufa dei soliti luoghi,delle solite persone. Vuole viaggiare,conoscere,sognare. Frequenta una scuola italiana,vive per l'appunto in Italia,ma ha la testa...