4. Fil rouge

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Rientro in casa.

La testa sfida la forza di gravità.

Sento che fluttua non so dove e i pensieri cominciano a moltiplicarsi.

È così piena di idee che i pensieri straripano,in lacrime.

Ho perso la sua spilla,la stessa che ha legato l'amore di mia mamma e mio papà.

Ricordo quando mamma mi accarezzava i capelli e mi raccontava le sue storie.

Una bambina che da grande non avrebbe voluto essere altro se non lei.

"Se ho incontrato tuo padre lo devo solo a questa spilla" mi disse.

"Quel giorno portavo un maglioncino,peloso e rosso.Portavo questa,attaccata alla manica.Il destino ha voluto che un passante,con un maglioncino anche lui,si aggrappasse alla mia spilla.Sentivo la mia manica tirare,e quando mi girai,notai con sorpresa che anche il passante era intento a osservare la scena.Il filo rosso del mio maglioncino era teso,fino ad un punto in cui si sbloccava la spilla e iniziava il filo nero del maglioncino di quel ragazzo.I due fili erano perfettamente annodati,e ne fui sorpresa.Un nodo sopra al quale si era fermata la spilla.Pensai subito alla leggenda popolare cinese diffusa però in Giappone del fil rouge,cioè un filo rosso invisibile legato al mignolo sinistro della tua anima gemella che arriva fino a te,legata a tua volta a lui.Un filo voluto dal destino.E chissà se non è proprio il destino che ha voluto questo per me?Inutile dirti che quel passante era proprio tuo padre."

I miei occhi sognavano al solo udire queste parole,mi immaginavo in un castello,con un principe e il suo cavallo bianco,legati dallo stesso amore che legava i miei genitori.

Sognavo di poter toccare il fil rouge che mi legava alla mia anima gemella e arrivare a questa,come quando scali le montagne e l'imbracatura ti costringe a mantenere tra le mani il filo di questa,che ti porterà al raggiungimento della tua amata e desiderata vetta.

Sognavo di poter tirare il filo e raggiungere la mia anima gemella,e che anche quest'ultimo mi stesse aspettando.

Per strada mimavo di tirare un filo,speravo che qualcuno facesse lo stesso.Speravo che qualcuno potesse presentarsi davanti a me senza un motivo apparentemente valido,se non più nel profondo: il mio filo l'aveva portato da me.

Ma nessuno arrivò mai,nessuno tranne Tommy,il cane che ho tutt'ora.

Con lui sono cresciuta,con la convinzione che il fato ci avesse destinati l'uno all'altro.

"Spero che anche tu riuscirai a trovare la tua persona con questa spilla,piccola mia.A me ha riservato la famiglia splendida e felice che oggi siamo,mi ha riservato l'amore più grande che io potessi ricevere,tuo papà.Spero che il tuo cuore sia impercettibilmente connesso a quello di un'altra persona attraverso questo pezzo di metallo che potrà sembrarti inutile,ma nasconde la magia dell'amore" riaffiorano queste parole nella mia mente.

Esausta,e calmata dal ricordo della sua voce,mi addormento.

•••

Sento un fastidio.

Qualcuno mi sta scuotendo.

Intravedo da dietro le palpebre una figura scura che si muove.

Dovrò aver lasciato la luce accesa,per questo riesco a distinguere la figura rispetto alla stanza,che dovrebbe essere al buio.

Apro gli occhi,mio fratello.

Un ciuffo castano che mi solletica la fronte.

E degli occhi azzurri che mi guardano perplessi.

Un bacio che sa d'AmericaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora