Capito 17- A cuore aperto

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"Ognuno ha  una favola dentro che non riesce a leggere  da solo. Ha bisogno di qualcuno con la meraviglia e l'incanto negli occhi, la legga e gliela racconti"
-Pablo Neruda

No Ryan non la smetterò mai, è proprio la risposta che gli ho dato prima che mi riportasse a prendere la mia macchina, così che potessi andare a casa. Ci siamo saluati come persone normali, prima che lui se ne andasse mi sono messa a guardarlo, volevo avere un'ultima occhiata del Ryan rilassato e senza tutti quei muri che si ostina a mettere intorno a sè. Non è stata una brutta serata, anzi devo dire a tratti piacevole non avrei mai detto che Ryan Collins sapesse fare ciò, ma secondo me non se ne è nemmeno reso conto.

Ora che sono nella mia macchina per andare verso scuola, ripenso alla serate, a quel posto con sorriso, anche se non glielo ammeterò mai, neanche sotto tortura, grazie Collins. Solo quando ho toccato il letto ieri notte, mi sono svestita e struccata, ho pensato a tutto quello che era successo, mi sono resa conto di quanto in quel posto, con lui, io non stessi pensando a Sebastian.

Peccato che me lo ha ricordato la mia playlist in macchina facendo partire "You Belong With Me " di Taylor Swift, più azzeccata di così non so, credo che le raccontassi tutto farebbe uscire una nuova canzone, dove io potrei crogiolarmi nel mio letto.

La mia sfiga aumenta quando è da tutta mattina che cerco di non incontrare Seba, il fato vuole che me lo trovi che mi aspetta appena metto piede nel cortile, per fortuna Sammy è più veloce di lui e mi affianca. Ma da dove è spuntata, beh meglio così almeno vedo Sebastian girare e andare da i suoi compagni, non mi parlerà mai in presenza di Sammy, lo conosco fin troppo bene. Le rivolgo un sorriso come per ringraziarla e ci avviamo dentro entrambe, la prima ora ho un'ora buca e volevo approfittarne per andare nell'aula di disegno, a fare quello che mi viene meglio, più o meno.

<<Io ora ho un'ora buca, se vuoi ci vediamo dopo così che tu possa raccontarmi la tua serata>> le dico sorridendole maliziosa, mi deve ancora raccontare tutto e sono così curiosa, lo vede che deve raccontarmi qualcosa che ancora non so e che sicuramente sarà successo quando l'ha riaccompagnata a casa.

<< Anchio ho un'ora buca, se vuoi ne possiamo approfittare per parlare un po' e non solo di me >> per poi continuare a camminare verso il posto in cui ci siamo incontrate la prima volta, la biblioteca.

So che volevo andare a rinchiudermi nell'aula di arte, ma forse mi farà meglio aprirmi un po' invece che richiudermi in me stessa, ci sarà tempo per andare. Ci sediamo in un angolino in mezzo agli scaffali pieni di libri, è così silenziosa e piana di vita allo stesso tempo, i libri sono così raccontano di tante storie, di tante vite passate e future. Adesso capisco perchè le piace tanto stare qui, è così tranquillo e pacifico, ricca di così tanta storia, un buon posto in cui rifugiarsi, soprattutto se hai qualcuno con cui farlo.

<< Avanti raccontami tutto, ho bisogno di sapere>> le dico in preda alla curiosità, lei sorride imbarazzata, e sorride a vuoto, okay deve essere assolutamente successo qualcosa sembro io quando vedo un pezzo di torta al cioccolato. Ecco ora ho voglia di torta al cioccolato.

<< Non c'è moltissimo da raccontare, non è successo nulla di ciò che pensi o almeno ci siamo andati vicino, ma cominciamo da capo. Dopo il concerto come ti avevo anticipati mio fratello non voleva che andassi da nessuna parte, ma io avevo bisogno di bere e i suoi amici, beh più amiche lo reclamavano. Così Isaac si è offerto di tenermi d'occhio e quindi di accompagnarmi a prendere da bere, mio fratello accetta subito chi non meglio del suo migliore amico. Beh dopo che prendiamo da bere, lui mi prende la mano per non perderci>>

<< Aspetta aspetta, ti ha preso la mano? beh questo non è poco Sammy>> lei mi sorride imbarazzata ed io le faccio segno di continuare il racconto.

Somewhere only we knowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora