capitolo 28- Appuntamento rovinato

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"Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,

ciò che è stato sempre, prima d'ogni altro amore."-Pier Paolo Pasolini.

Vi lascio come sempre qua sopra le canzoni che hanno ispirato questo capitolo!


Il mio cuore inizia ad accelerare come se avessi appena corso una maratona, il macigno che avevo sullo stomaco è presente molto più di prima, sembra essersi risvegliato appena i miei occhi hanno intercettato la figura di Ryan.

Sento che pian piano inizio a sudare freddo, non ho mai visto Ryan così, ha gli occhi cupi ma nello stesso tempo mi vorrebbero incenerire seduta stante. Non siamo nemmeno vicini, ma è come se sentissi il suo fiato che diventa sempre più corte e più veloce, ogni volta che posa gli occhi su di me.

Sembra che appena mi guardi se ne penta e si gira dall'altra parte, sono totalmente pietrificata. Non dovrei, no che non dovrei, io e Ryan non siamo amici, ne fidanzati o qualcosa del genere, non siamo nulla non vedo il motivo perchè lui reagisca così.

Non ha un senso logico, il suo comportamento e il modo accusatorio con cui mi sta guardando. Non è una cosa che a lui spettava sapere, poi io e Seba non stiamo insieme, il discorso sarebbe più complesso di così e troppo difficile da spiegare. Non riuscirei nemmeno a spiegarlo, perchè come ho detto prima non mi sono ancora abituata a questa specie di frequentazione, se si può chiamare così.

<< Non ti devo dire nulla Collins, non ti devo nessuna spiegazione o risposta a questo stupidissimo teatrino.>> I suoi occhi scattano su di me, diventando sempre più sottili mentre analizzano ogni mia espressione.

<< Stupido teatrino eh? allora è vero. Cazzo non ti credevo così fottutamente facile. >> Sputa con il suo solito tono strafottente, mentre continua a puntare il suo sguardo su di me.

Le sue parole mi prendono e masticano completamente, come cazzo si permette di darmi della facile. Sto uscendo con il ragazzo che conosco da quando eravamo nella pancia delle nostre mamme, brutto coglione che non è altro.

<< Facile? non ti permettere, non mi conosci e non conosci la mia storia, nemmeno conosci Seba. Quindi, sciacquati quella cazzo di bocca prima di parlare della mia vita, o prima di credere che tu possa etichettarmi.>> Gli vado il più vicina possibile, mentre rispondo nello stesso tono che ha usato con me, quello accusatorio mischiato al disprezzo.

Appena gli arrivo quasi faccia a faccia lo costringo a guardarmi, mantenendo i suoi occhi nei miei. Non li riconosco più, sono un misto fra un blu scurissimo quasi nero, fa fatica a tenere lo sguardo, non riesce nemmeno più a guardarmi. In questo momento a poca distanza da lui, capisco quanto mi possa dare fastidio il fatto che lui non riesca più a guardarmi, nello stesso modo in cui mi ha guardato fino ad ora.

Mi fa male quasi lo stomaco da quanto il peso che tengo dentro si sta facendo sempre più grande, quasi fino a non respirare. Sto cercando di mascherare in tutti i modi le mie emozioni in questo momento, non devo fargli vedere nulla, perchè non c'è nulla.

<< E' vero, in questo momento non ti conosco, ma su una cosa ti sbagli conosco molto bene Miller, e se solo sapessi che razza di persona hai affianco, capiresti lo schifo che provo in questo momento. >> Riesco a sentire chiaro e conciso l'odio, attraverso le sue parole.

Non credo sia nemmeno odio, indifferenza e ripudio ecco cosa vedo, puro, nitido, quasi ti acceca; ma non riesci a capire da dove proviene, il perchè di tutto questo, perchè mi sta dicendo questo, cosa vuole intendere.

Conosco Seba più di me stessa, non potrebbe mai fare del male ad una mosca, non riesco a concepire come possa dirmi che non so chi ho al mio fianco, so chi è il mio migliore amico eppure sento che c'è qualcosa di molto più grande che non so. Non è lui adesso ad avermi messo dei dubbi, sono tante e piccole cose che mi stanno incasinando enormemente la testa, perfino Sammy so che sa qualcosa che non vuole dirmi e por lo più non può.

Somewhere only we knowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora