Mi sveglio con il mal di testa per la sovraccarica di pensieri che ora stanno facendo un party dentro la mia testa, questo mi ricorda che devo cercare di evitare Seba, non voglio proprio parlargli. Lo so è un comportamento ultra mega infantile, ma non riesco, almeno non oggi, mi prendo la testa fra le mani guardando l'ora, vengo travolta da un mini sacco di patate, chi se non la peste di mio fratello.Essendomi svegliata tardi, mi ritrovo lui addosso, gli faccio il solletico così da farlo ridere pollo riempio di bacetti sapendo che gli danno un fastidio tremendo. Lui cerca di divincolarsi, riesce così a scappare, lo rincorro prima che occupi il bagno dato che sono già ampiamente in ritardo.
L 'ho fatto apposta lo ammetto, più sono in ritardo più Seba penserà che non venga a scuola e poi lui non può far ritardo, il coach non glielo permetterebbe. Lo supero, sentendo le sue moine, povero il mio Mike ma io sono la maggiore lui tanto si fa vestire e lavare da mia zia.
Mi piacerebbe anche a me essere vestita e coccolata, sapete come nelle favole quando ci sono i topini e gli uccellini che ti vestono , preparano e tutto il resto, ecco si questo, magari non con i topi che schifo nono , però sarebbe bello.
Come perdo tempo io non lo perde nessuno, mi guardo la faccia e sembro uno zombie che cammina, benissimo direi, mi sistemo quel poco, mi vesto in modo molto semplice non è assolutamente giornata. Esco facendo una linguaccia a Mike, non sentendo nessuno in pianerottolo, per fortuna direi, mi avvio verso la porta di casa salutando tutti .
Entro nella mia adorata Bessy e noto con piacere di essere in ritardo per la prima ora, va beh la salterò, così non vedrò Seba, il cervello involontariamente ha pensato a tutto. Non che mi faccia piacere saltare le lezioni. Dato che è anche il mio ultimo anno per fortuna dovrei stare più attenta, non sono una secchiona, me la cavo, come in tutto quello che faccio, però oramai sono in ritardo tanto vale.
Mi ritrovo in pochi minuti davanti portone della mia scuola, è vuoto ovviamente, è stupendo, silenzio, non si sente quasi mai in questo posto, mi perdo un attimo ad ascoltare tutto quel silenzio, poi entro in cerca della mia aula preferita, quella di arte.
A quest'ora non c'è mai nessuno, mi metto davanti ad una tela vuota ed inizio a disegnare quello che mi passa per la testa, senza dare troppo peso a linee perfette o forme, solo quello che sento, quello che è presente nella mia testa. L'arte per me è tutto questo, è potermi esprimermi, dando vita ai mei pensieri attraverso una tela, riperdo completamente quando dipingo o disegno.
La mia è una passione per quanto sia innamorata di questa materia, so che nel mio caso non diventerà mai una professione, non sono così brava, anche se mia zia Carol dice il contrario, ma non mi fido dato che dice pure a mio fratello che è un genio, quando disegna una palla gigante quindi so che lo dice perché mi vuole bene.
Mi accorgo solo ora che non ho usato nessun coloro se non il nero, esprime perfettamente cosa sento, quindi va bene così. Mentre sono intenta nel mio lavoro, sento uno strimpello di chitarra provenire dalla classe accanto a questa, non è un suono conciso all'inizio, poi diventa sempre più profondo, fin quando non sento anche la voce, è sottile non sta cantando, sta canticchiando, è una voce maschile questo ne sono sicura, è maledettamente bravo.
Decido da buona curiosa quale sono di avvicinarmi, mi appoggio alla porta e intravedo una figura, che più metto a fuoco più mi sia più chiara, dovevo immaginare fosse lui. Ryan, la sua voce, mi incanta ogni volta, sembra così innocuo su quella sediolina, mentre armeggia con la chitarra, canticchia delle parole poi si ferma a scriverle su un taccuino tutto disfatto.
Decido di starmene in silenzio, senza farmi scoprire ad ascoltarlo ancora per un po',mi mette un incredibile tranquillità, cosa che non si direbbe quando fa il coglione. Mi appoggio alla asta della porta attenta a non farmi scoprire, non voglio davvero disturbarlo, Sembra essere arrivato ad una conclusione , inizia a cantare le parole che prima aveva solo sussurrato.
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Somewhere only we know
Ficção AdolescenteJulie una ragazza di appena 18 anni, sognatrice , sempre con la battuta pronta ma allo stesso tempo tanto insicura. vive in un mondo tutto suo fatto di poche certezze. La sua unica certezza rimane la sua un po' stramba zia e il suo fratellino, ed l'...