Nono capitolo

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I giorni trascorrono velocemente, e tra un venerdì e l'altro, Harry decide di relegare tutti i suoi romanzi rosa sotto il letto. La verità è che vorrebbe buttare via tutta la sua collezione, ma non riesce a farlo. O per affezione o per pigrizia.

È anche consapevole che farlo non servirebbe a nulla. Certe storie sono dure a morire, e quelle che aveva letto, ruotavano intorno alla tematica del soffrire per amore e di sentimenti ricambiati, erano ormai radicate fortemente dentro di lui. Gli erano praticamente attaccate addosso in maniera sadica.

Come disse una volta Ernest Hemingway, ''Poesia corrotta.''

Harry si sente sfinito, uno straccio. Mangia moderatamente. Per lo più dorme o meglio, finge di farlo, in modo che Zayn lo lasci in pace. Fuma molto e Mosley evita quasi sempre la sua camera, probabilmente perché puzza di stantio. I suoi occhi sono perennemente gonfi, le labbra spaccate. È quello lo stato che gli ha reso l'avere il cuore spezzato, e non c'è niente di bello o pittoresco in tutto quello.

Aveva cominciato a leggere dei generi macabri per poi piangere subito dopo. Dal giovedì sera al venerdì mattina, aveva preso l'abitudine di immergersi in un romanzo così tragico che si ritrovava poi a singhiozzare nella vasca. (Non fa come al solito, lasciandosi sprofondare in vasca o sotto la doccia. Aveva bisogno di un cambio di scenario.) Inutile dire che subito dopo, ritorna ad immergersi nella stessa.

Zayn entra nella sua stanza alcuni momenti dopo.

Non se ne va quando vede Harry 'dormire', anzi, apre le tende e una finestra.

''Sei rimasto seduto in bagno da quasi un'ora e non hai fatto nemmeno una doccia?''

Harry resta immobile sotto le coperte, ma ben presto, si rende conto che l'amico non se ne sarebbe andato senza ricevere una risposta.

''Potrei averlo fatto, sì. È un problema?''

Non riceve risposta. Harry aspetta un altro secondo o due prima di scostarsi le coperte di dosso. La stanza era vuota, ma la porta era stata lasciata aperta.

Sente il rumore dell'acqua che scorre e di Zayn che traffica in bagno.

Continua ad aspettare con sospetto, e difatti, non resta sorpreso quando l'amico ritorna in camera con un semplice ordine: ''Vieni.''

Harry si tira nuovamente le coperte fino al mento.

''Non sto scherzando, Harry. Vieni, cazzo.''

''Che fai se non lo faccio?''

''O entri in quel bagno o porterò il bagno da te.''

Harry rabbrividisce nel sentire quelle cose, così tira una gamba da sotto le coperte e subito dopo fa lo stesso con l'altra. Segue Zayn fino al bagno, dove la vasca era stata riempita e le candele accese.

L'acqua è piena di schiuma e di un rosa torbido.

''Queste sono le stronzate che ti piacciono, giusto?'' dice l'amico, chiudendosi la porta alle spalle. ''Divertiti.''

Era passato molto tempo da quando Harry si era sentito in quel modo. Da quando non trovava la forza o la volontà di prendersi propriamente cura di se stesso. Anche il solo entrare in vasca, sembra richiedere uno sforzo immenso, non importa quanto bello sia il bagno che gli ha preparato il moro. Una volta sfilatosi la maglia, gli risulta comunque più facile liberarsi dell'intimo, e ancora più facile immergersi in acqua con entrambi i piedi dopo averne immerso uno.

Quando Zayn rientra in bagno, trova il suo amico completamente sommerso. Abbassa il coperchio del gabinetto e si siede, una canna stretta tra le labbra e se la accende, per poi passarla al minore.

Come as you are [Larry Stylinson || Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora