Ottavo capitolo

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Harry indossa una giacca Burberry di tweed, rubata dal fratello minore di Louis. EST, recitano le iniziali sul colletto. Ernest Stephan Tomlinson. Capelli biondi, occhi blu, il sedicente principe dell'impero Tomlinson da quando Louis aveva mollato tutto per dedicarsi alla letteratura.

'Ernie', ovviamente, aveva in programma di diventare un avvocato, anche se Louis pensa che non faccia assolutamente per lui.

''Ha lasciato i suoi completi eleganti qui,'' dice. ''Che genere di uomo in affari lo fa?''

Harry percepisce dell'affetto nella sua voce. E non resterebbe sorpreso di scoprire che Ernest derida Louis frequentemente e puerilmente, tanto quanto lui. Riesce persino ad immaginarseli mentre discutono sulla loro sottile differenza d'altezza.

Harry è leggermente più alto di Louis, il che spiega perché i pantaloni grigi di Ernest gli stiano così bene.

''Ecco,'' dice Louis, cominciando a sistemargli la cravatta, quella che aveva insistito affinché Harry la indossasse. In quel momento, il maggiore è così vicino ad Harry, che questi riesce a contargli le ciglia o la flebile ombra che quest'ultime gli lasciavano sopra gli zigomi. Dopodiché, Louis gli alza il mento con la nocca della mano, un comando silenzioso per indurlo ad alzare la testa, per poi allontanarsi e dargli uno sguardo complessivo da testa a piedi. Poi sorride, aggiungendo, ''Assolutamente no. Volevo solo controllare come stavi.''

Harry alza gli occhi al cielo, sfilandosi la cravatta e rimettendola nel guardaroba. Louis, d'altro canto, apre i primi tre bottoni della sua camicia.

''Ora va meglio.''

Harry vorrebbe baciarlo, ma in genere non si scambiano baci con così tanta naturalezza. O perlomeno, non l'avevano mai fatto prima d'ora. Salvo il primo bacio. L'urgenza di mostrare i suoi sentimenti verso Louis, non è una sensazione cui è familiare. Ed è quello il motivo per cui, in generale, odia le manifestazioni pubbliche d'affetto. Trova sospettoso che due persone debbano baciarsi e toccarsi e flirtare costantemente, così che il mondo possa guardarle. Cosa cercano di provare? A chi vogliono provarlo?

Ad ogni modo, la mostra dove Louis lo porta, è chiamata ''Love, Oscar'' – ''un'ode all'amore di Oscar Wilde'', che è essenzialmente una raccolta dei suoi lavori e dell'arte ad essi correlata, ed influenzata da Wilde. ''Più specificamente, riguarda l'amore,'' spiega Louis. (Harry si ritrova particolarmente stregato dal modo in cui il maggiore pronuncia la parola 'amore'. Probabilmente è la sua immaginazione, ma c'è una delicatezza nel modo in cui lo dice. La sua voce è dolce e sussurrata. ''O persino la sua mancanza.''

A quanto pare, la mostra era stata organizzata da Oxford. Quando arriva il momento dedicato ai film, Louis usa i suoi contatti per addentrarsi in una sezione semiprivata, mentre lo staff si sta occupando di ripulire il teatro tra una proiezione e l'altra.

Si siedono proprio al centro della sala.

''Un tempo ho lavorato con la società cinematografica,'' gli dice Louis. ''Li ho aiutati con delle ricerche e cose di quel tipo.''

''Com'è stato?''

''Preferisco gli studenti di lettere.''

Harry sorride, poi si dà un'occhiata in giro, cercando di intravedere lo staff di pulizia, per poi realizzare che erano andati via. Le luci erano state abbassate, e si volta subito verso Louis.

''È bello, non è così? Avere tutto il teatro per noi?'' chiede. ''È quasi romantico.''

Louis lo guarda.

''Questa è la tua idea di romanticismo?''

''Non richiede molto. Solo la persona giusta,'' risponde Harry. ''Tutti i miei appuntamenti preferiti sono iniziati con un film. Abbiamo condiviso dei popcorn, una coca cola, forse ci siamo tenuti per mano... se mi piaceva davvero.''

Come as you are [Larry Stylinson || Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora