Harry è seduto sulla scala antincendio quando inizia a piovere. Alcune gocce picchiettano sulla sua testa, e lui non perde tempo a mettere al riparo il suo portatile, ma una volta fatto, decide di restare lì ancora per un po'. Piega la testa all'indietro, permettendo ad un'altra goccia di bagnargli la guancia. E tutto d'un tratto sente freddo. Potrebbe aver bisogno di un maglione. O di una sigaretta. O di un drink.
Qualche istante dopo sente la porta d'ingresso che viene aperta, il che apre un dibattito nella sua testa. Ma sì, vada sia per le sigarette che per il drink, pensa.
Ritorna dentro casa attraverso la finestra, e quando lo fa, un piede nudo finisce sul giornale che aveva cominciato a leggere quella mattina, mentre la caviglia urta una pila di romanzi. Aggira un portacandele ed un cumulo di maglioni, tira da sotto il letto un morbido maglione Mosley, e riesce ad arrivare in corridoio senza alcun incidente. Un evento più unico che raro.
La cucina profuma ancora degli spaghetti che aveva bruciato poco prima. Solitamente è un bravo cuoco, il problema è che quella volta si era distratto fuori la scala antincendio con Zadie Smith.
Aveva mangiato comunque quegli spaghetti. Non aveva altra scelta fin quando non sarebbe arrivata la sua paga.
Era al verde.
''Puzza di merda qui dentro,'' si lamenta Zayn, la voce smorzata.
''Forse sei tu ad averla portata,'' ribatte Harry. ''Hai controllato le tue scarpe?''
Zayn gli lancia uno sguardo, infilandosi la sigaretta non ancora accesa tra le labbra, dietro l'orecchio. È una mossa davvero figa. Il suo amico riesce sempre a risultare figo, senza impiegare alcuno sforzo. Anche Harry sa esserlo, quando ci prova, ma non senza sforzarsi.
''Ci sono degli spaghetti sul fornello, se ti interessa.''
''No grazie,'' risponde il moro, trascinando la sua bicicletta dall'ingresso all'interno. Harry sente diversi rumori per un po', poi la porta si richiude e Zayn entra in soggiorno e collassa sul divano.
Harry collassa al suo fianco.
''Non hai nemmeno intenzione di chiedermi come è andata la giornata?''
''Oh giusto, giusto. Con Lou?''
''Da quando lo chiami così, è diventato persino più strano,'' ribatte Harry. ''Lou non gli si addice. Sembra più un Professor Tomlinson.''
''Sono convinto che lo odi. Sono sorpreso che non ti abbia ancora chiesto di chiamarlo Louis.''
''Non ho ancora avuto modo di parlargli per davvero,'' risponde Harry. ''Ma quando l'ho fatto, è sembrato un po' – non so, riservato? Forse non gli piaccio.''
Zayn alza gli occhi al cielo.
''Sei così pieno di te. Ti pareva che la tua mente non andasse a parare lì.''
''Non è vero. Conosci il Professor Lee? Ecco, lui odia la sua assistente, Marie. A quanto pare le cose sono finite male dopo che lei ha ammesso di non aver letto Tolstoj.''
Zayn inarca un sopracciglio.
''A dir la verità...''
''Ha letto tutto il resto,'' continua Harry.
''Sì, ma come fai ad andare avanti senza leggere Tolstoj? Nemmeno una storia breve o un saggio?''
Harry sospira pesantemente.
''Il mio punto è che è molto possibile che il Professor Tomlinson-''
''Louis.''
''Come ti pare. È possibile che io non gli piaccia.''
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Come as you are [Larry Stylinson || Italian Translation]
Fanfiction''Vorrei fosse sempre così,'' dice Harry. ''So che non ha senso, ma credo che dovresti pensarci su. Potrei renderti felice se solo me lo permettessi.'' Louis è un professore di letteratura all'università di Oxford, ed Harry è il suo nuovissimo e app...