Ad Harry non serve voltarsi per constatare che Louis non è più al suo fianco. Il braccio del castano non è lì a circondargli la vita, ed inoltre, ancora prima di rotolare di schiena sul letto e trovare l'altra metà abbandonata e fredda, sente un'assenza generale nella camera e un senso di vuoto allo stomaco.
Si siede dritto e non resta nemmeno sorpreso quando non trova Louis sdraiato sulla sedia reclinabile accanto alla finestra.
Si sente solo deluso.
In doccia, mentre l'acqua saponata scorre tra le sue natiche, sente un forte bruciore. Il bruciore provocato dal passaggio di una barba. E quel pensiero fa pulsare di nuovo il suo corpo. Un altro motivo per il quale sarebbe stato bello svegliarsi accanto a Louis: Per concedersi un secondo round.
Al contrario, si vede costretto ad accontentarsi di una sega, e a premere la fronte e la spalla alle piastrelle fredde della doccia.
Riesce a sentire il panico assalirlo inconsciamente. ''Ti sei scopato il tuo professore, il tuo capo, il tuo tutor. Non hai nessun tipo di vergogna?'' E la verità è che sì, Harry prova vergogna, ma non è pronto ad avere a che fare con quel sentimento al momento.
Mentre il suo caffè è sul punto di uscire, resta in piedi accanto alla finestra, ad osservare la piscina, ed è solo allora che lo vede. Louis. Piegato sul suo portatile, su una delle sedie collocate a bordo della piscina stessa. La reazione immediata di Harry è quella di spegnere la caffettiera ed infilare il costume bianco che aveva portato.
È solo quando esce fuori che si rende conto di quanto sia presto. Erano appena passate le sette, il che spiegava perché non ci fossero bambini in piscina come al solito, e perché l'aria fosse leggermente fresca. Proprio in quell'istante una brezza scuote una palma avanti e indietro.
Le spalle di Louis erano dorate. L'abbronzatura si era diffusa su tutta la sua pelle nello stesso modo in cui un blush si applica al viso. In maniera delicata e tenue. Era così bello, ed in quell'istante Harry pensa a come, poche ore prima, le sua mani avevano percorso quella pelle lucida.
Si siede di scatto sulla sedia di fronte a quella del professore, e quest'ultimo alza prontamente lo sguardo, scosso dal suo arrivo repentino, sfilandosi poi la sigaretta dalle labbra.
''Non penso che dovresti fumare qui fuori,'' gli dice Harry.
Louis non parla, cosa che al minore non piace affatto. È imbarazzante ed ingiusto.
''Buongiorno anche a te,'' dice alla fine.
''Oh, per te lo è stato?'' chiede Harry. ''Il mio sarebbe stato migliore se non mi fossi svegliato da solo.''
''Lo terrò in mente per il futuro, ma-'' Louis schiaccia la sigaretta nel portacenere appoggiato vicino al piede, e ricambia lo sguardo di Harry. ''Non può succedere di nuovo, lo sai.''
''Ovviamente. Non succederà,'' risponde Harry. ''D'ora in avanti solo lavoro.''
''Ottimo piano.''
Harry si rilassa sullo schienale della sedia.
''L'ho amato comunque,'' dice dopo un po'. ''Ogni secondo.''
Il sorriso di Louis tarda ad arrivare, ma quando lo fa, è leggermente malizioso. Harry non ha modo di rispondergli, dal momento che proprio in quell'istante, arriva il Professor Lee, già in piedi e ben sveglio. L'uomo si avvicina loro con un cappello di paglia ed un giornale incastrato sotto il braccio.
''Buongiorno ragazzi,'' li saluta.
''Giorno,'' risponde Harry, che si alza non appena Lee prende posto sulla sedia accanto a Louis. ''Penso che mi farò una nuotata.''
STAI LEGGENDO
Come as you are [Larry Stylinson || Italian Translation]
Fanfiction''Vorrei fosse sempre così,'' dice Harry. ''So che non ha senso, ma credo che dovresti pensarci su. Potrei renderti felice se solo me lo permettessi.'' Louis è un professore di letteratura all'università di Oxford, ed Harry è il suo nuovissimo e app...