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"Forza andiamo" rompe le grida dei gemelli serrando la porta della palestra.

"Oh ohhhhh Rin Rin persona che non ti s'incula manco tua madre" cerca attenzione il biondo, iniziando il percorso.

"Ma te oltre a rompere il cazzo non sai fare altro?" Si avvicina ad essi svogliatamente.

"Ho una domanda"
"C'è fammi capire, te mi hai disturbato per farmi una domanda?"
Gli rivolge lo sguardo Rin.
"Eh sì" gli risponde.

"T/n ti prego ascoltalo te che è molto più interessante il silenzio di Kita."

Lo guardo indietreggiare raggiungendo il bianco.

"Che persona inutile, vabbè T/n ma i pinguini hanno le ginocchia?" Chiede afferrandomi il braccio scuotendolo.

Non riesco a pensare per la stanchezza.

E ora cosa gli dico?

"Non lo so ma sono sicura che sono dei uccelli" rispondo assente dalla domanda.
"Perspicace la ragazza" si aggiunge Samu.

Passano diversi minuti di silenzio.
I lampioni illuminavano le stradine con la loro luce calda nonostante l'ambiente sotto 13 gradi.
Nessuno passava in queste zone.
Gli unici rumori udibili erano dei grilli o di qualche cicala in cerca di qualcuno che ricambi il suo amore.

"Hey T/n mi sa che ora dobbiamo separarci, se la strada da te è lunga posso accompagnarti." Rompe la quiete Atsumu fermandosi.
"Nah sto bene così non ti disturbare" gli rispondo solcando un sorriso a fatica.

"Ma certo che no dai che v-"
"Se ti ha detto di no significa no" Samu prende Tsumu per il colletto trascinandolo dall'altra parte della strada.

"ho capito ho capito ora mollami" si libera dalla presa.
"CI VEDIAMO DOMANI NOTTEEEE" esclama il biondo avviandosi verso la sua strada.
"Ma sei stupido?? urlare a quest'ora per le strade"esclama a bassa voce il grigio tirandogli uno schiaffo sul collo.

"Vieni anche te o fai il giro verso il lago delle papere?" Chiede sotto voce Rin coperto da una folta sciarpa marcando le sue gote divenute rosse a causa del freddo.

"Io accompagno T/n a casa, riposatevi bene tra due giorni ci sarà l'amichevole" ramifica il bianco salutando tutti con la mano.

Li vedo allontanarsi.
Sempre più lontano, sotto la dolce culla delle cicale.

Un lampione si spense facendomi distogliere lo sguardo verso il vuoto delle strade.
"Andiamo?" Lo sento chiamare tiepidamente.
Lo raggiungo continuando la strada insieme sotto il frinire dei grilli.

Non avevo tanta voglia di tornare a casa.
"Se non ti dispiace puoi anche lasciarmi qua, non penso di tornare a casa" dico con un filo di voce.

"Se venissi a sapere di una tua aggressione avrei dei rimorsi e non voglio che accada" risponde rimanendo impassibile.

Nel passaggio si fece avanti una panchina.
Mi ci sedetti costringendo l'altro a fermarsi.

"Scusa ma non voglio tornare".

Lo sento sospirare.
Il suo fiato era visibile in mezzo alla notte.

"C'è qualcosa che non va?" Mi chiede fissando le stelle luminare quella tenera nottata.
"Perché continui a farmi la stessa domanda come se avessi problemi?" Chiudo gli occhi sviando la sua vista.

"Non volevo dare questa impressione"

"Ti chiedo perdono"

Riaprendoli mi ritrovo Kita chinato davanti a me.

𝐵𝑜𝑟𝑑𝑒𝑟𝑙𝑖𝑛𝑒 𝐻𝑎𝑝𝑝𝑦 ○● Suna Rintarō x reader ●○Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora