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La strada era monotona.

Il suo profumo mi invadeva.

Quel vento mi scompigliava i capelli.

Le sue mani sul mio corpo.

Il cielo era dorato.

La sua voce profonda.

Il suono dei uccelli cinguettare.

Le sue labbra sul mio collo.

Voglio morire.
I segni dei morsi diventare rosso.

"T/n.."

Chiudo gli occhi.

"T/n.."

Richiamami ancora.

"T/n"

Mi Sento toccare le spalle.

"T/n svegliati"

Spalanco gli occhi esanime.

"Finalmente, mi stavo preoccupando"
Sento.
Il ragazzo bianco si era piegato davanti a me con uno sguardo inaspettato.

Dal suo volto di marmo,
si notavano delle pieghe di tristezza.

Mi toccò il volto con la sua tiepida mano.
Istintivamente mi irrigidisco.
Mi svuoto di pensieri, muoio in ansia.
I suoi occhi non si scollavano dai miei.

"Stai piangendo"
Sbatto le ciglia.
Alzo la mano sfiorando la sua fino la mia umida guancia.

Sto..

..Piangendo?

Indietreggio.

"Hey, stai bene?" Con tranquillità si alza il ragazzo.

Mi strofino gli occhi.

"Si dove sono i due?"
Cambio discordo.
Essi posa le mani sulle anche guardandosi intorno.
"Sicuramente sono entrati nel bosco, vuoi aspettarli fuori o li andiamo a cercare?"

"Sono più preoccupata per Rintarō, e se gli fosse successo qualcosa?"
Mento pur di non stare da sola con Shinsuke.

"Capisco allora andiamo" mi prende per la manica della camicia trascinandomi.

Gli alberi erano fitti, le foglie bucate.
La luce illuminava il suolo a pois.
Le piante bruciavo di arancione.
Gli animali rilasciavano impronte.

Un silenzio governato da versi naturali.

"Bello sto posto vero?" Rompe la quiete il ragazzo voltandosi verso di me.
Accenno titubante.

Quel episodio mi teneva a guinzaglio dal disagio.
Ogni passo mi pesava, delle catene serrate alle mie caviglie.
Il respiro mi uccideva sempre di più.

Sii normale.

Abbasso lo sguardo mostrando tutt'ora la mano di kita tenermi la camicia.
Scosso l'arto liberandomi dalla presa.

Il ragazzo nascose le mani nelle tasche.
C'era un silenzio abbastanza imbarazzante.

Sospiro.

Man mano che il sentiero rimpiccioliva e gli alberi si avvicinavano a noi, il cuore del bosco si avvicinava.

Il mio telefono squilla.

Lo prendo in mano e controllo chi è.

Numero sconosciuto.
Mi fermo rimanendo ipnotizzata dalla chiamata.
Rispondo.

"Pronto?"
"Buongiorno sono un testimone di Geova" sento rispondo con un sottofondo di qualche risata, era al quanto famigliare.

"Buongiorno anche a lei" lo assecondo.
Il bianco si volta verso di me interrogativo su chi era, con un gesto gli faccio segno di fare silenzio.

𝐵𝑜𝑟𝑑𝑒𝑟𝑙𝑖𝑛𝑒 𝐻𝑎𝑝𝑝𝑦 ○● Suna Rintarō x reader ●○Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora