𝐵𝑜𝑟𝑑𝑒𝑟𝑙𝑖𝑛𝑒 𝐻𝑎𝑝𝑝𝑦 ○● Suna Rintarō x reader ●○

•✿.｡.:* 17 *.:｡✿•

Sveglia, apro gli occhi.

Acqua, mi lavo.

Cibo, colazione.

Vestiti caldi e cartella tattica.

"Ciao maaaaa" esclamo.

Non lo so ma oggi mi sento bene, l'adrenalina in corpo mi impediva di stare ferma.

La conversione con Atsumu è continuata via telefono.

Prendo il cellulare e apro la chat.

Tsumu🐠
Ultimo accesso 7:39

Notte extravergine d'oliva
11:34

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Oggi

T/n tienimi il posto
Credo che oggi io e Samu
Arriveremo in ritardo
7:38

Bet
7:40

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Poso il telefono in tasca e mi dirigo verso scuola.
Arrivata ero abbastanza sola.

Molto deprimente e ora che faccio?
Boh tattica easy si manda un'audio lungo a mia madre in modo da sembrare occupata.

Sono un genio.

Ghigno alla frase pensata, neanche il tempo di prendere il cellulare che una ragazza mi tocca la spalla ricevendo la mia attenzione.

"Hey ciao ti ho visto solo oggi, sei la nuova della 2^D giusto?" Mi chiede.
Scettica annuisco.
"Ok..quindi.." continua cercando qualcosa tra le pagine del suo libro.
"Ecco, dunque prima di tutto piacere sono Kadari Marceline, la rappresentante della tua classe" mi sorride nel tentativo fallimentare di sistemarsi quei goffi occhiali.

"Piacere mio" pausa "hai per caso bisogno di aiuto?" Le chiedo vedendola reggere diversi libri a prima vista abbastanza pesanti.

"Oh sì grazie mi faresti un grosso favore" mi ringrazia porgendomi due libri dalla tintura carmania.

Mi sento un po' a disagio di solito non parlavo con le ragazze o per dire nel mio "vecchio" liceo nessuna voleva parlarmi.

Voglio scappare via.

La ragazza pareva una persona ottimista, immagino sia anche la prima della classe.

Essa teneva i lunghi capelli castani legati in due trecce, la carnagione abbastanza pallida mettendo in evidenza le sue gote rossastre e le tenere lentiggini posate alla perfezione.

E infine i suoi occhiali rotondi neri.

"Eccoci arrivate" si ferma davanti l'orlo della porta, si volta verso di me e sorrise.

Mi fece un certo effetto.

"Questi puoi darli a me" segue riprendendosi i libri e trasportandoli faticosamente su un banco.
"Che c'è non faccio nulla di male" mi guarda strozzando una risata.

Sento l'ansia salirmi fino al collo, come se qualcuno mi stesse soffocando, mi limitavo solo a ricambiare quel sorriso.

"Come ti chiami?"
"T/n, T/c T/n"
Essa annuisce.