Eclissi

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L'incontro con James, Scorpius e Amelia andò meglio del previsto: James si autoproclamò leader e venne appoggiato sia da me che da Amelia, Scorpius protestò un po' ma riconobbe che i due anni di istruzionemagica in più fossero un curriculum sufficiente; gli riconoscemmo tutti che avesse lo stesso talento di suo padre per quanto riguarda la difesa contro le arti oscure, così come dovemmo ammettere che Scorpius era molto portato per pozioni - e io lo ammisi con un tuffo al cuore, pensando a Rosier e a tutta quella disgustosa storia che cercavo di soffocare... fu James a propormi come depositaria delle conoscenze di Incantesimi e non obiettai, anche perché stavo studiando a più non posso al riguardo: mi ero fatta consigliare un libro avanzato e per sicurezza affiancavo anche una lettura dal titolo "Incanti per ogni evenienza: come ritrovare le chiavi perdute, ammansire un Troll, spegnere un Ardemonio o calmare la suocera". Amelia, che era una Corvonero del sesto anno, si dimostrò una ragazza intelligente, estremamente versatile, abile nel volo e molto determinata a vincere. Uscii rincuorata, pensando che avremmo avuto una chance.

-Sciao, Rose!- mi apostrofò Mathieu, venendomi incontro mentre uscivo dalla biblioteca. -Mi fa piascer vedorti, sono almeno un paio di giorni che ti scerco: vorei invitorti a vedèr l'eclissì avec moi ce soir!- La sua proposta mi deliziava: mi piaceva la sua compagnia, nonostante quel che ne pensava James. -Mi spiace, domani sera è con me- rispose beffardo Malfoy. Trasalii, presa alla sprovvista, e avvampai. -Non...non è c-c-ome pensi, Mathieu: a-a-abbiamo una r-r-onda insieme..- mi giustificai, tra un balbettìo e l'altro. Quanto odio Malfoy, pensai: perché doveva essere così dannatamente fastidioso?

Mathieu lanciò un'occhiata in cagnesco alla Serpe e mi prese le mani: ebbi un brivido lungo la schiena. -Non fa nionte, avremo altre occasiòn, ma Rose- mi fece l'occhiolino e se andò senza dire altro .
-Ci vediamo stasera, Rossa- ghignò Malfoy.

Ero di pessimo umore quella sera: avrei voluto osservare l'eclissi di luna con Mathieu, anziché girovagare per il castello con quel borioso biondastro inopportuno. Non ci rivolgemmo quasi la parola per tutta la sera, io procedevo imbronciata e silenziosa, lui fischiettava fastidiosamente, ma sapevo che se glielo avessi fatto notare lo avrebbe fatto ancora di più, per puro dispetto.
Mi accorsi d'un tratto di non sentire più l'eco dei suoi passi, mi voltai e lo trovai fermo immobile svariati metri indietro, con lo sguardo fisso in un punto: seguii la traiettoria del suo sguardo e compresi di essere in fondo alla scalinata della torre nord, dove ero stata assalita da Rosier. Ebbi un brivido.

-Tutto bene, Malfoy?- chiesi.
-Io sì- fece lui, pensieroso. -E tu?- aggiunse indicando la mia figura. Ci misi qualche instante a capire che si stava riferendo alle mie costole. Annuii, con imbarazzo crescente, poi fui distratta dalla consapevolezza che stava tutto diventando più buio.
-L'eclissi!- esclamai. D'impulso presi la mano di Malfoy e lo trascinai con me vicino alla finestra: rimanemmo in silenzio a contemplare la luna oscurarsi del tutto. Sapevo che la durata massima di un'eclissi totale non superava i sette minuti, ma mi parve di essere rimasta là immobile per ore. Quando mi sovvenne a chi stessi tenendo la mano, mi riscossi e la mollai di getto, come se mi fossi scottata.

Anche Malfoy sembrò sorpreso quanto me, ma mantenne il suo solito aplomb. -Meglio la mia compagnia rispetto a quella del francese, non trovi anche tu signorina Weasley?- ammiccò.
Avvampai. -Non lo so, le Serpi non sono più o meno tutte uguali?- ribattei.

Vidi il suo volto scurirsi improvvisamente, mi parve quasi che anche i suoi occhi perdessero luminosità. -Non mi pare che tu possa mettermi sullo stesso piano dell'altro tuo amico- sbottò allusivo e velenoso. Parlava di Rosier.
-Non era certo mio amico, semmai è un tuo amico, come anche la sua dolce cuginetta- ribattei con foga.

Malfoy rimase in silenzio.
Una torcia del castello allungava le nostre ombre tremolanti, mentre ripensavo a quanto ci eravamo detti e mi parve di essere stata ingiusta: lui non era come Rosier, né lo erano Albus o Mathieu.

-Sono stata antipatica, Malfoy, lo riconosco- ammisi avvicinandomi a lui, che si girò di scatto. Mi afferrò il polso con violenza e mi avvicinò a lui. -Sei stata un po' stronza- sibilò.
Non avevo mai visto così da vicino i suoi occhi: erano ridotti a due fessure, ma intuivo intorno alle iridi grigie delle pagliuzze di un colore indeterminato, forse indaco?

-Mi fai male- dissi, cercando di fargli allentare la presa sul mio polso.
-Sei spocchiosa, Weasley, oltre a essere una saputella imbranata- sputò lui.
Mi divincolai senza riuscirci.
-Ma sarà divertente gareggiare con te e...-

-Potevi lasciare finire a Rosier quel che aveva iniziato e verosimilmente ti saresti liberato di me per un po', no?-

Mi lasciò il braccio così all'improvviso che persi l'equilibrio e finii a terra, come l'imbranata che Malfoy aveva appena dipinto.

-Non c'è risposta degna per una domanda simile, PandaWeasley! Cosa vorresti sentirti dire? Si, certo? No, assolutamente, no? Ma perché non mi chiedi anche se l'ho fatto finire io in Infermeria già che ci siamo? Perché lo so che vuoi saperlo! E che qualsiasi risposta sarebbe comunque quella sbagliata. Quindi che c'è? Arrangiati. Ar-ran-gia-ti - scandì ferocemente, mentre i suoi lineamenti si deformavano dalla rabbia.

Rimasi interdetta, incapace di capire a cosa fosse dovuta quella reazione così spropositata, ma la lingua fu più veloce del mio cervello: -Tu sei pazzo, Scorpius Hyperium Malfoy. Sei completamente pazzo!- urlai.

-Diménticatelo il mio nome, fingi che io non esista: io farò lo stesso, Rossa- gridò mentre già mi girava le spalle per andarsene. -E se incontri il nostro amico Mangiamorte salutalo da parte mia- ghignò in lontananza.

Mi sollevai in piedi, tremante per il freddo, e osservai il livido che si stava formando attorno al mio polso malandato. Ero furibonda,  e non capivo: ma che diamine gli era preso?
Finii il turno di ronda di malavoglia e mi catapultai davanti alla porta della casa di Serpeverde, bussai con foga, mi aprì un piccoletto del primo anno al quale chiedi di parlare con Albus.

-O tu mi spieghi che cosa prende al tuo amico del cuore o giuro che ti affatturo la lingua per sempre e non bacerai mai una ragazza, Al!-
Raccontai per sommi capi quel che era successo e attesi. Non so perché, ma non raccontai del polso: era come se un certo modo me ne vergognassi.

Albus, che era uscito in pigiama, mi fissava. -La verità, cugina? Non lo so. È strano anche con me quest'anno, cioè... è sempre lui, ma a volte sembra assente o come triste...-

-Qui si parla di essere pazzi, Albus, non tristi! E io devo sorbirmi la sua presenza a lezione E durante le ronde E al torneo... ma perché non torna a ignorarmi come ha sempre fatto?-

-E' come se cercasse di attaccare briga con tutti, Rose. Non è che ce l'abbia con te, pare avercela con tutti. Sarà che ad Halloween non ha rimorchiato?- disse Albus cercando di stemperare gli animi.

-E' borioso e presuntuoso e maleducato! Io sono sempre stata dalla tua parte, Al, ma adesso davvero non lo sopporto. Non ce la faccio!- risposi imbronciata.
-Cerca solo di non cruciarlo, cuginetta, o ti espelleranno!-

-Cambiamo discorso... con chi ha visto l'eclissi?- chiesi maliziosa all'improvviso, notando un succhiotto sul collo di mio cugino.
Albus avvampò e si coprì d'istinto la macchia violacea sopra la clavicola. -Nessuno- bofonchiò. -Almeno... nessuno di importante-

Gli lanciai un'occhiata divertita, lo vidi arrossire e capii che stava per raccontarmi qualcosa, quando l'arrivo di passi strasiscati lo fece voltare. -Ciao Scor!- mormorò Albus.

Di nuovo, lui! pensai.

-Oh, Albus, cosa fai qui a...- si interruppe non appena mi vide. -Ci vediamo dopo, eh- conclude, ignorandomi, come se fossi uno scarafaggio.

-Beh almeno non avete litigato- disse Albus, ridacchiando.

Adesso lo crucio!

Water from the Moon     ~Scorose~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora