A lezione di Astronomia

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Mi piacevano le lezioni di Astronomia: era rilassante osservare il cielo, pensare a quanti prima di noi lo avessero già interrogato sui misteri dell'esistenza... i Centauri erano gran conoscitori di questi studi e provavo per loro una profonda ammirazione ogni volta che mi accingevo a disegnare le orbite dei pianeti.

Quella sera continuai a scambiarmi occhiate con Albus: eravamo entrambi nervosi. Parlare tra noi non aveva affatto placato il senso di malessere che ci permeava: Scorpius Malfoy aveva messo in atto una vendetta crudele e sapere che ne ero stata io la causa mi rivoltava lo stomaco.

Ormai tutta la scuola sapeva che Rosier era in Infermeria: sua cugina, Daisy Nott, continuava a piagnucolare che era stato sicuramente vittima di un'aggressione dei Grifondoro per non farlo partecipare alle selezioni di Quidditch, mentre il resto degli studenti propendeva per la versione ufficiale. Rosier aveva preparato una pozione mescolandone più d'una insieme e si era ridotto da solo in quel modo: aveva il viso ricoperto di brufoli pieni di pus che ballonzolavano sul suo volto a ritmo di valzer, non ricordava nulla se non il suo nome, di cui continuava a fare lo spelling sottovoce e la sua peluria era diventata di un acceso viola. A tratti, perdeva conoscenza.

Il professor Lumacorno aveva sentenziato che Rosier doveva aver mischiato un intruglio confondente preparato con troppa Erba Lunare con una Pozione Danzerina senza mosche crisopa e con una goccia di Distillato di Morte Vivente. Ci sarebbero volute settimane per riportarlo alla normalità, qualcuno affermava che si stesse preparando il trasferimento al San Mungo.

Tutto questo mi spaventava.
Davvero Malfoy aveva potuto fare una cosa del genere? Ne ero stata io la causa? Del resto, quando mi aveva detto che ci avrebbe pensato lui, non lo avevo dissuaso, ma non immaginavo certo arrivasse a una cosa del genere. Ero scissa tra l apiacevola sensazione della vendetta e il senso di colpa.

Albus era altrettanto ombroso, ma per altre ragioni: non riusciva a sopportare che Scorpius avesse negato, che gli avesse mentito. Già, perché eravamo entrambi certi che fosse stata opera sua, anche se non riuscivamo a capire dove avesse preso tutte quelle pozioni...

Sbagliai la traiettoria di una delle lune di Giove e i calcoli conseguenti.
-Ma cherie, non è sgiusto il tuo esercisio. Lascia che ti aiuto- soffiò Mathieu vicino al mio orecchio: diede un colpo di bacchetta e cancellò l'intera pagina del mio quaderno.
-Vieni viscino al cannochiàl, che ti fascio vedere una cosa-

Mi trascinò con sé e mi spiegò, nel suo inglese maccheronico e con quel suo accento così buffo, quel che avevo sbagliato e perché.
-Sei molto bravo in Astronomia- commentai colpita, mentre rifacevo i calcoli.

-Sci sòn portato, le stele mi apasionano... como anche mi piasce la trasfigurasiòn e posioni... è la triade prinscipàl a Beauxbatons. Ma dimi, tu partesciperai al Torneo Intresciabacchette? Sarebbe belo essere ansièm...-

Mathieu mi sorrise e io annuii debolmente. -Mi piacerebbe- mormorai. -Ma la concorrenza sarà ardua da sconfiggere-

-Dovrai dimostràr di valere como è più della tua stessa familia... Albùs e son frère partesciperan di sicuro e anche tua cusgina...-

Sospirai. Era prevedibile.
-Non ti ci vedo in una gara come quella, PandaWeasley- commentò Malfoy alle nostre spalle.

-Origliavi, Malfoy?- sibilai.
-No, mi godevo la vostra sdolcinata scenetta in attesa di poter avere accesso al cannocchiale-

Arrossii.
-Non sc'è problèm, Scorpiùs, noi abiam terminato. Rose è bravisima- sorrise Mathieu perfettamente a proprio agio.

Era passata mezzanotte quando scendemmo le scale per tornare ai nostri dormitori.
Il castello era buio e silenzioso, le nostre ombre si stagliavano lunghe sulle pareti, tra le quali rimbombavano i nostri passi pesanti.

-Parteciperai?- mi chiese Albus, arrivato alle mie spalle.
Scossi il capo, divertita: -Scorpius o Mathieu?- chiesi.
-Entrambi- rispose lui ridendo. -Sono due pettegoli, lo ammetto-

-Parteciperò- confermai.
La mia voce ebbe un tremito, ma sentivo che era l'occasione giusta per scoprire di cosa fossi capace.
-È per lui?- mi stuzzicò Al, dandomi una gomitata occhieggiando Mathieu.

-È per me- risposi, con un piccolo sospiro piccato. -Sono stufa di essere solo la piccola Rosie studiosa e goffa- brontolai.
Albus mi strinse la mano e mi sorrise.
-Magari saremo insieme, cugina-

O magari saremo avversari, pensai caustica. Non ero mai stata una grande ottimista, tutta mio padre!

Ero ormai quasi alla Torre di Grifondoro quando mi accorsi di aver dimenticato il libro di Astronomia.
Mi voltai indietro, bofonchiando ai miei compagni il motivo, rassegnata a dover ripercorrere tutta la strada, quando incappai in una scenetta che trovai quantomeno interessante.
Mi nascosi dietro a una statua.

A metà del corridoio che portava alla Torre di Astronomia c'erano Daisy Notte e Scorpius Malfoy, intenti in una feroce discussione. Lei era avvinghiata al suo braccio, agitata.

-Ti ho detto che non ne ho idea, Daisy- sibilò Malfoy, scansandola.
-Devi, devi sapere che cosa è successo a mio cugino, Scorpius!- ribatté lei.
-Ma come posso saperlo? Ti ho detto... l'ho detto a tutti, preside compresa, che l'ho trovato così... pensi che la McGranitt non si accorgerebbe di una bugia?-
-La McGranitt è una proteggi-babb...-

-Mi hai rotto, Nott- la interruppe Malfoy. -Che diamine c'entrano ora i babbani lo sai solo tu... e comunque Daniel sarà trasferito al San Mungo, no? Lì c'è mio padre, se ne occuperà lui. È il migliore e lo rimetterà in sesto-

Come avevo fatto a non pensarci?
Il padre di Scorpius era un Medimago! Avrebbe certo capito se Rosier fosse stato avvelenato o cose simili... certo Scorpius non avrebbe corso un rischio simile... o no? E allora chi....?

-Tuo padre e il mio erano grandi amici, sai?- squittì Daisy.
-Erano compagni di classe- la corresse lui, con tono annoiato.
Daisy Nott parve rabbuiarsi un istante.

-Sei sempre così scortese con me...- prese a lamentarsi la ragazza, scuotendo i lunghi capelli con aria languida. -In nome dell'amicizia tra le nostre famiglie, tu dovr...-
-Io non devo niente in nome di nessuno, a nessuno- troncò lui, allontanandosi.
Mi passò davanti e lo sentii mormorare: -Solo a me stesso-

Mi oltrepassò senza notarmi.
Io rimasi immobile per qualche secondo, il tempo di sentire i passi della Nott allontanarsi in direzione opposta. Tremavo per il freddo, decisi di tornare in Dormitorio, senza il libro.

Il castello di notte mi incuteva un po' di timore dopo quel che mi era successo solo la sera prima.
Ogni rumore mi faceva sussultare, ogni ombra mi mozzava il respiro. Anche il suono dei miei stessi passi mi faceva trasecolare, mentre il mio fiato si condensava sempre di più.

Mi trovai a rimuginare su quel che era successo, lo rivissi nella mia mente: Rosier che mi silenziava, le sue mani su di me, l'odore della sua pelle... e la paura, l'impotenza, il disgusto.
Eppure gli ero sfuggita, e lo dovevo a me stessa. Solo a me stessa.

Solo a me stesso.

Erano le stesse parole di Malfoy.
Chissà a cosa si riferiva.

Mi accorsi che, senza riflettere, i miei piedi mi avevano ricondotta alla porta della mia Sala Comune.
In terra c'era qualcosa, mi chinai a raccoglierla: era il mio libro di Astronomia.

Sorpresa e grata, lo strinsi a me e andai a letto. Sognai a lungo. Non ricordavo mai bene i miei sogni, ma il mattino seguente ero certa che c'entrasse Malfoy. Mi alzai di pessimo umore.



Spero che il capitolo vi piaccia, a breve entreremo nel vivo della storia. Se avete consigli, critiche, o anche solo voglia, COMMENTATE! E non dimenticate le ⭐️ ⭐️ ⭐️...
Un abbraccio, snasetti!

Water from the Moon     ~Scorose~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora