Specchio delle mie brame

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-Arriveremo in ritardo, Molly!- sbuffò Rose, tirandola per la mano verso il camino connesso alla Metropolvere.
-Dom e Vicky ci staranno già aspettando- borbottai io di cattivo umore: già detestavo andare a fare shopping, in più odiavo essere in ritardo.

-I ragazzi sono già là, le avviseranno- rispose petulante nostra cugina Molly.
Molly e Lucy, le figlie di zio Percy, erano le più piccole della nostra famiglia e per questo le più viziate: Lucy era ancora una bambina e quindi, in qualche modo, ancora innocente e quasi simpatica, mentre Molly non faceva che atteggiarsi a donnina, pur avendo solo undici anni, con il risultato che non faceva che scimmiottarci con risultati odiosi.

-Ti lasceremo qui se non sei pronta entro ADESSO- sentenziai nervosa.
Sbuffando, Molly posò i suoi trucchi e si voltò fiera verso di noi: aveva del mascara e un vivace rossetto di un intenso arancione. Orrendo.
-Tergeo- mormorò zia Ginny guardandola. -Niente trucchi, Molly-

Quando arrivammo al Paiolo Magico, trovammo papà e lo zio Bill ad attenderci: uno avrebbe portato chi di noi giocava a Quidditch a far revisionare le scope, l'altro sarebbe andato a prendere il materiale scolastico, mentre zia Ginny sarebbe passata al Serraglio Stregato.
A noi erano concesse due ore libere per le nostre commissioni.

La sera precedente era volato direttamente sul mio letto Alteius, il gufo di famiglia, con una saccoccia legata alla zampa: mamma aveva mandato una manciata di galeoni per le mie spese. In quelle settimane era occupatissima al Ministero per faccende Indicibili, per questo mi ero accampata dai nonni.

-Da dove cominciamo?- trillò entusiasta Dominique passeggiando per i vicoli di Diagon Alley.
Io tenevo per mano Molly, che indugiava davanti a ogni vetrina.
-Perché non da WitchDresses? Dovrebbe avere molta scelta- commentò Lily guidandoci.

Ci accolse una simpatica strega sulla quarantina di nome Athena che anzitutto lodò il portamento di Victoire e il suo incedere aggraziato e rimase delusa quando capì che non avrebbe potuto vestirla in quanto era solo un'accompagnatrice, poi analizzò ognuna di noi per individuare modelli e colori che ci donassero.
-Porto qualcosa da provare a ciascuna di voi, un paio di mise alla babbana e un abito per il ballo, giusto?-

Mi stava tutto tremendamente male.
Ecco perché non sarei dovuta andare con le mie cugine a fare shopping.
Perché sarei dovuta uscire e farmi osservare da tutte loro con quegli stupidi vestiti che cascavano malamente su spalle, seno e fianchi.
Avrei dovuto accettare la proposta di mamma e venire con lei, pensai. Mi sarei risparmiata l'umiliazione.

-Rose, vuoi uscire o dobbiamo venire a prenderti?- minacciò Lily fuori dai camerini.
Sospirai e mi mostrai alle mie cugine, che rimasero in silenzio per un lungo istante.
-Oh no, no e poi no!- commentò Athena avvicinandosi a me.
-Sì, lo so che non...- mormorai avvampando mentre si avvicinava a me con un metro da sarta che cominciò a prendere le mie misure.

-Sceglierò qualcos'altro per te- mi rassicurò benevola -va' a cambiarti-
Avvilita rientrai nel camerino, mentre la donna si congratulava con le mie cugine.
Dopo poco, dei nuovi abiti sfrecciarono sullo sgabello: c'erano un paio di jeans, una gonna di tweed a portafoglio decisamente corta, un maglioncino bianco, una camicia di sera grigio perla e un abito da sera verde.
Sono sicuramente vestiti destinati a Lily, pensai.

-Signora, mi scusi, ci deve essere un errore perc...-
-Nessun errore, cara- rispose quella, poi si avvicinò a me e sussurrò: -Ti ho decisamente sottovalutata, cara-
Uscii indossando i jeans e il maglioncino, la donna scosse la testa e io mi sentii sempre più fuori posto.
-Con la camicia, cara, con la camicia-
Misi la camicia e uscii di nuovo.

Lo specchio mi restituì un'immagine che non seppi riconoscere: ero davvero io? Avvolta in un paio di jeans aderentissimi, con una camicia che sottolineava il mio seno?
-Wow- commentò Molly che mi vide riflessa mentre a sua volta si specchiava.

-Adesso il resto- mi spronò Athena -Ora sì che ci siamo! Infagottata in  quei vestiti enormi non mi ero resa conto del tuo potenziale!-
Rientrai in camerino col batticuore.
Indossai la gonna, che arrivava sopra il ginocchio, e il candido e morbido maglione bianco che scendeva abbondante fino al sedere e mi lasciava scoperte le clavicole grazie al suo ampio scollo.

-Stai una favola, Rose!- fischiò Roxanne battendo le mani.
Arrossii di nuovo. -È... corta- mugugnai cercando di abbassare la gonna mentre tornavo al mio rifugio cercando di non farmi notare da Dominique e Victoire.

Rimasi qualche minuto avvolta nel mio maglioncino a cercare di calmare i battiti del mio cuore. La ragazza che avevo visto nello specchio doveva essere un'altra.

-Rose, ti stiamo aspettando!- gridò Lily impaziente. -Siamo tutte in abito da sera, manchi solo tu!-

Tremante, misi l'abito in shantung di seta verde che mi attendeva sulla gruccia: era senza spalline, con lo scollo diritto. La stoffa frusciava sulle mie ginocchia, mentre allacciavo una piccola fusciacca sulla vita.

-Specchio, specchio delle mie brame, chi è la ragazza più bella del reame?- canticchò Victoire ammiccandomi.
-Sei veramente splendida, cherie-
-Quest'abito ti valorizza in modo egregio- disse Athena con un gran sorriso -E sa il Cielo se hai bisogno di imparare a valorizzarti, cara. C'è tanto di inespresso in te...- ridacchiò.

Specchio specchio delle mie brame chi è la ragazza con i capelli color rame? mi chiesi guardandomi ancora una volta nello specchio. Tra le prove di un abito e l'altro Athena mi aveva legato i capelli in una morbida treccia e quasi faticavo a riconoscermi, eppure dentro sentivo che io ero sempre e solo io...

Le mie cugine furono categoriche e dovetti acquistare tutto quel che Athena mi consigliò: oltre a quel che avevo già provato comprai un tubino nero, qualche maglietta, un paio di felpe, tre paia di scarpe. Mi ribellai solo quando capii che se le avessi lasciate continuare non mi sarebbero avanzati i soldi per passare al Ghirigoro.
Uscii dal negozio indossando già gli abiti nuovi: una graziosa gonna bordeaux e una camicetta bianca, i capelli intrecciati.

Zio Bill imprecò neanche troppo sommessamente quando ci vide arrivare con tutte quelle borse, ma fu trafitto da una gomitata di zia Ginny che lo ridusse in un imbronciato silenzio.
Aspettammo i ragazzi davanti alla gelateria e quando infine giunsero sentii Lily accanto a me soffiare come un gatto. -Eccolo- mormorò infastidita.

Scorpius Malfoy avanzava parlando fitto fitto con Albus. Quei due non potevano essere più diversi: Albus era alto e magro, con i capelli neri sempre spettinati e gli occhi verdi gentili e pazienti, mentre Malfoy era un po' più basso ma più robusto, con i capelli sottili di un biondo perlaceo e freddi occhi grigi e distaccati.

Non so come potessero essere amici due ragazzi tanto diversi anche per indole e temperamento: Albus era mite e posato, certamente ambizioso e pronto a mettersi in gioco ma sempre in modo leale, Scorpius invece era saccente e borioso, non faceva che vantarsi del Quidditch, delle sue conquiste amorose e delle sue bravate.

Non che io lo odiassi, a quel tempo, anche perché c'erano già Lily e James a infierire su Albus al riguardo: mi limitavo a sforzarmi di ignorarlo e a cercare di smorzare i toni. E stavo pronta con gli Incantesimi Scudo, che non si sa mai.

Stavo cercando di distrarre Lily chiedendole se avesse fatto installare delle migliorie alla sua scopa da Quidditch, quando la voce strascicata di Malfoy mi giunse alle spalle.
-Piccola Potter, non mi presenti alla tua nuova amica?-
Lily lo guardò stralunata per un istante poi scoppiò a ridere così forte che tutti si voltarono a guardarla.
-Presentati da solo, Malfuretto- rispose lei, trattenendosi a stento.

Malfoy appoggiò improvvisamente il mento sulla mia spalla, inspirò l'aria nell'incavo del mio collo, sfiorandomi appena, e sussurrò: -Latte, cannella e pergamena. Adoro il tuo profumo-
Mi prese per i fianchi e mi voltò.

Io ero paonazza, lui invece divenne livido di rabbia.
-Sei solo tu, Weasley- sputò con sufficienza.
-Mi spiace averti deluso, Malfoy- gli risposi.
-Sei rimasta vittima di un Incanto Reducio o hai limato i fianchi?- aggiunse con cattiveria.
-Mi preoccuperei più dell'incantesimo di sparizione di cui è rimasto vittima il tuo cervello, Malfoy- dissi voltandogli le spalle, sotto gli sguardi stupiti di Lily e Albus.


Mi raccomando, scrivetemi: consigli, appunti, errori, critiche (purché gentili e costruttive) sono ben accetti. 🌟🌟🌟🌟
Al prossimo capitolo! ❣️

Water from the Moon     ~Scorose~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora