3 gennaioQuando Jimin e Jungkook s'erano baciati per la prima volta erano davanti alla disgustosa auto impregnata d'erba di Jungkook.
Erano usciti come ormai facevano ogni giorno, ma Jungkook aveva deciso che quella sera sarebbe stata la sera e aveva preso tutto il coraggio che possedeva in corpo per chiedere a Jimin di andare al cinema a vedere uno di quegli stupidi film d'amore che sapeva Jimin amava. In breve, Jungkook aveva avuto la sicurezza di poterci provare con lui senza la paura del rifiuto nel momento stesso in cui erano saliti in quel ferro vecchio della sua macchina.
Jungkook aveva male ai muscoli e sentiva ancora le sue gambe tremare dagli allenamenti del pomeriggio – perché Miss Yang voleva che la rappresentazione fosse perfetta e aveva fatto provare l'intera opera due volte a tutta la compagnia – ma forse le gambe gli tremavano solo perché sapeva che, mentre preparava il suo zaino, c'erano lo sguardo di Jimin, dall'altra parte dei camerini, a guardarlo e sorridergli mentre parlava con i suoi amici. Jungkook si sentiva morire ogni volta che lo guardava, sentiva il cuore graffiargli le ossa nel tentativo di scappare da quella gabbia e nel suo stomaco le ali delle farfalle lo pizzicavano e pregavano per uscire dalla sua gola.
Ad ogni modo, Jimin gli si era avvicinato. Aveva sempre il viso dipinto di falsa innocenza, e si dondolava sulle sue converse rovinate mentre aspettava che finisse di prepararsi per uscire.
Quando avevano iniziato ad uscire, Jungkook non lo ricordava. Era nella compagnia da qualche mese e aveva sempre sentito le farfalle sgranocchiargli le viscere quando incrociava il suo sguardo, quindi la vera domanda era quando Jimin aveva iniziato ad andargli dietro. Jungkook non sapeva neanche questo e non gli interessava saperlo, finché Jimin accettava di uscire con lui e gli stringeva la mano per tirarlo quando vedeva qualcosa che gli piaceva nelle vetrine del centro, a Jungkook andava bene.
Jimin era lì da molto più tempo di lui. Almeno due anni in più. Jungkook non s'era mai esibito nei grandi teatri prima d'allora, mentre Jimin– lui sembrava nato per vivere sul palco, e Jungkook sapeva che mai si sarebbero potuti amare più della musica disciolta che gli scorreva nelle vene.
Comunque, quel giorno a Jungkook non sembrava neppure di riuscire a respirare. Chissà che diavolo aveva: sentiva il nervosismo attaccarsi alle sue vene, e Jimin con quella sua fasulla ingenuità non aiutava per niente a rilassargli i tendini. Il peggio arrivò quando al cinema, gli si avvinghiò al braccio, poggiando la testa alla sua spalla e mandando a fuoco quella poca sanità mentale che Jungkook aveva in corpo – la stessa che perdeva ogni volta che annegava nelle iridi leziose di Jimin. Dopo aver passato il tempo a non guardare il film, perché riusciva solo a sentire la mano di Jimin giocare con la sua, ed essere finalmente usciti da quella trappola mortale in cui non c'era aria, bisognava – secondo Jimin – mantenere la tradizione e fottersene della dieta che Miss Yang pretendeva che facessero tutti quanti, andando al fast food a prendere gli hamburger con le patatine fritte.
Era lì che era successo, quando poi erano andati a mangiare in macchina di fronte al parco. Quando si erano messi a parlare seduti per terra e Jimin l'aveva beccato a fissarlo mentre guardava il cielo e le sue gote s'erano colorate di rosso perché la presenza di Jimin lo metteva sempre a disagio, lo faceva sentire un fottuto bambino e Jungkook non poteva far niente se non sottomettersi alla sua timidezza del cazzo e distogliere lo sguardo e fissare le sue scarpe.
Era lì che Jimin l'aveva baciato per la prima volta, mandando a monte il suo piano di fare la prima mossa. Gli aveva messo una mano sulla guancia quando l'aveva visto imbarazzato e aveva poggiato le labbra sulle sue, in un casto bacio che però gli aveva mandato la testa a puttane. Gli aveva sorriso, e aveva di nuovo affogato le iridi nelle sue prima di rivelargli, come il più dolce dei cliché, che avrebbe voluto farlo il primo momento in cui l'aveva visto.
Da quel giorno le cose erano state molto più facili per Jungkook, che ormai non aveva più paura di avventarsi desideroso e smanioso sulle labbra del più grande, che, anzi, si copriva gli occhi di lussuria e si vestiva di provocazioni velate che sapeva lo facevano impazzire.
***
questo capitolo mi fa un po' schifo, ma serve per la story + quando la revisionerò (se lo farò) lo riscriverò probabilmente.
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𝐍𝐔𝐓𝐒𝐇𝐎𝐖
Fanfiction| 𝐉𝐈𝐊𝐎𝐎𝐊 | ❝Lo spettacolo dei folli non era ancora finito, non sarebbe mai finito finché Jimin e Jungkook avessero continuato a ballare.❞ 𝘁𝗿𝗶𝗴𝗴𝗲𝗿 𝘄𝗮𝗿𝗻𝗶𝗻𝗴! • 𝖽𝖾𝖺𝗍𝗁! • 𝗉𝖺𝗋𝖺𝗇𝗈𝗋𝗆𝖺𝗅!𝖺𝗎 • 𝗅𝗈𝗐-𝗄𝖾𝗒 𝗁𝗈𝗋𝗋𝗈𝗋 •...