12. Stranezze

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N.B. Piccolo riassunto per chi non si ricordasse:  Nel capitolo prima Silente aveva indetto la settimana pro babbani, Rosier e i suoi amici hanno insultato una delle nate babbane venute al castello per insegnare i loro usi e costumi. James trascina Sirius nei sotterranei per dare una lezione ai Serpeverde, in parte perché indignato dal loro comportamento, in parte per sentirsi più vicino a Lily.

James

Sono in sette. Siamo in netta inferiorità, ma nulla di incolmabile grazie alle nostre capacità, con un po’ di fortuna (che a quanto pare ci sta davvero aiutando, dato che non mi sembra di scorgere la presenza di Dolohov o Piton) potremmo anche riuscire a tenerli testa. Si schierano a semicerchio di fronte a noi, le bacchette ben strette tra le loro mani. Per vari secondi non succede nulla, ci guardiamo in silenzio mentre gli occhi attenti di Sirius esaminando silenziosamente la situazione in cui l’ho cacciato. Ed ecco che improvvisamente il suo sguardo si ferma sull’entrata di un cunicolo seminascosto nell’ombra che avvolge qualsiasi cosa qua sotto, si irrigidisce e con velocità esorbitante afferra la bacchetta dalla tasca posteriore dei suoi jeans logori. Sono certo che se non avessi notato anche io la figura scura di Dolohov incamminarsi a passo lento verso di noi, probabilmente avrei aperto una discussione sul perché le ragazze muoiono dietro al mio amico straccione, insomma io ho decisamente più stile di lui…

Ma la mia vera priorità in questo momento è cercare una via di uscita che non comprenda una fuga poco dignitosa, come invece Sirius al mio fianco sembra deciso a compiere dato il suo passo indietro. Dolohov si è ormai aggiunto al muro di Serpeverde davanti a noi, le mani in tasca e in volto un’espressione svogliata che mi fa venire voglia di cancellargliela a forza di schiantesimi, sorride e sfila lentamente la mano della bacchetta dalla tasca. Immediatamente un fascio di luce rossa, proveniente da Sirius, va a colpire il muro a pochi centimetri dalla testa di Dolohov che socchiude gli occhi. «E pensare che avevo anche intenzione di aiutarvi… mi sento decisamente tradito.» dalla voce del Serpeverde non trapela assolutamente nulla, se non un accenno di rabbia iniziale. Sospira e si porta una mano alla fronte in un gesto teatrale mentre Nott, al suo fianco, gli lancia uno sguardo stizzito.

«Cosa vuoi, Dolohov?» Rosier osserva diffidente il compagno, mentre l’altro non li concede neanche un’occhiata.
«Porre fine a questa pagliacciata. Noi non facciamo dimostrazioni di forza, pensavo ormai l’avessi capito. – Solo ora si degna di guardare Evan dritto negli occhi, il sorriso annoiato con cui Antonin sembrava ridicolizzare tutti i presenti scompare, le labbra sottili si riducono ad una semplice linea retta. – E infatti l’hai fatto, giusto? Lo hai capito benissimo, d’altronde non sai stupido come sembri. Lascia il suo nome fuori dalle tue faccende personali.» ringhia Dolohov per poi fare un passo verso Rosier.

Sirius mi afferra un braccio «Andiamo via prima che si ricordi di quella volta in cui ci eravamo imbucati nella sua lezione di pozioni solo per farli esplodere il contenuto del calderone in faccia, preferisco fronteggiarmi con sei di loro piuttosto che con Antonin» sussurra, tirandomi un passo indietro insieme a lui.
«Ma sarebbe da codardi! Noi siamo dei Grifondoro, Pad!» dico stizzito.
«Questa non può essere la tua risposta ogni volta che ci lanciamo in missioni suicide, Prongs.»
Apro la bocca per ribattere, ma la voce di Dolohov mi sovrasta «Andatevene prima che valuti la vostra presenza qui più fastidiosa della sua stupidità.»

«Non prendo ordini da gente con la boccia e sotto il metro e settanta.» Sirius sorride verso Antonin, che lo osserva sbattendo le palpebra un paio di volte. Pad è decisamente ipocrita a volte. «Black, Potter. Vi ripeto di andarvene prima che ritrovino i vostri corpi in una pozza di sangue. E lo sapete che lo farò.» Dolohov fa un passo verso di noi, intimandoci di andarcene. Ma non mi sono fatto sette piani di scale per andarmene a mani vuote. Lancio uno sguardo di intesa a Sirius, lui annuisce, così faccio un ulteriore passo di sfida verso il serpeverde mentre Sirius ne fa diversi verso le scale dietro di noi. Mi giro scioccato verso il mio migliore amico che alza le spalle. Remus dice sempre che è meglio spiegarli a parole i piani, invece di lanciarsi gli “sguardi di intesa”, e mentre lo schiantesimo di Dolohov mi colpisce in pieno credo di aver compreso le ragioni di Moony.

Just Another Possibilty// Marauders EraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora