15. Hey Jude

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Regulus

Con il sapore ferroso del sangue sulle labbra e le piccole forbici strette in una mano afferro con forza la ciocca di capelli più vicina ai miei occhi, la osservo attentamente per l’ultima volta prima di tagliarla via: tanti sottili fili neri fluttuano lentamente nell’aria, dondolando lentamente come e intrappolate tra ciglia sottili, tentando di scappare.

Nonostante il taglio netto che ho tentato di fare, il risultato è una linea storta di capelli che arrivano poco sotto la tempia, prendo un grosso sospiro. Una lacrima sfugge dal mio controllo e la mano che tiene strette le forbici comincia a tremare inesorabilmente. Ho voglia di prendere a cazzotti il muro. Sospiro. Punto lo sguardo sullo specchio. Voglio scomparire.

Afferro l’elastico nero che tengo sempre stretto al polso, forse questa è l’ultima volta che lo utilizzerò. Sorrido. Raccolgo la parte superiore dei miei capelli in un cosino osceno che rimane sollevato in aria e ricomincio a tagliare, questa volta più lentamente. La mano trema ancora, anche se di meno. Chiudo gli occhi mentre taglio via un’altra ciocca; ogni capello che cade setto una fitta al petto. Guardo di nuovo lo specchio: un’altra linea storta. Stringo la mascella per non iniziare ad urlare.

Ho bisogno di calmarmi. Lo ripeto ad alta voce, cerco di concentrarmi sul suono delle parole ignorandone il significato. Lancio le forbici per terra, il rumore secco rimbomba dentro il bagno buio nonostante le pareti bianche, una goccia di sangue cade a terra, il palmo della mano brucia come se fosse rimasto esposto al sole per troppo tempo. Osservo il taglio che ricopre mi ricopre quasi tutto il palmo, il sangue cola lungo il polso: non è troppo e non è troppo poco. Rimango immobile a fissarlo per qualche secondo prima di riscuotermi e afferrare il rasoio elettronico di Nicholas. Taglio velocemente le parti più lunghe e piano piano salgo verso l’alto, faccio un respiro profondo ogni volta che mi avvicino al limitare dei capelli raccolti con l’elastico e, dopo aver terminato praticamente metà del lavoro mi fermo, scivolo lentamente verso il basso, le ginocchia stanche e il sangue secco sul polso.

E mentre aspetto che il pavimento assorba lentamente ciò che resta di me, il silenzio abissale che si era creato scompare di scatto mentre la porta del bagno si spalanca. Il mio prima pensiero vola a Nicholas, magari tornato a scusarsi o forse Antonin venuto a richiamarmi dato il troppo tempo passato. Mi viene da sorridere al pensiero della reazione che la visione di questa scena patetica potrebbe causare al più grande, anche se pensandoci non ho la più pallida idea di cosa farebbe. Non penso che ci sia effettivamente qualcosa di razionale oltre alla brama del caos a guidare le sue decisioni e i suoi pensieri.

«Sono venuta a cercarti, Nicholas è tornato indietro senza dire una parola e-» lo sgaurdo di Grace si ferma sui miei capelli, posso già sentire la pessima battuta che sta per pronunciare riempire l’aria. Poi si ferma, la sua espressione muta non appena nota il rosso sul mio braccio; cammina lentamente verso di me, una mano a coprirsi la bocca. Si china su di me, mi afferra le guance fra le mani e mi guarda negli occhi, qualcosa di strano risale su dal mio petto. Senso di colpa, suppongo. Mi abbraccia silenziosamente, io tengo lo sguardo fisso sul muro dietro di noi.

Senza dire nulla si alza, raccoglie il rasoio e si appresta a terminare il lavoro rimasto fermo a metà mentre afferro la bacchetta per curare il taglio sulla mano. Non sento altro oltre all’imbarazzo per averla fatta assistere ad una scena simile. Dopo dieci minuti buoni slega il codino e una fontana di capelli torna al loro posto, pareggia lentamente anche quelli prima di allontanarsi definitivamente da me. Rimaniamo seduti per terra, la schiena poggiata al muro freddo. «Cosa è successo?» chiede lentamente.

«Niente…»

«Non è vero tu stavi… stavi… – sta gesticolando, me ne rendo conto anche se riesco a vederla solo con la coda dell’occhio – sanguinando. Voglio aiutarti, davvero.»

Just Another Possibilty// Marauders EraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora