13. Famiglie disfunsionali

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Grace

La prima cosa che noto una volta che il vapore causato dal l'Hogwarts Express si dirada sulla stazione, tanto famigliare, di Kings Cross sono i miei genitori. Mio padre muove le braccia grosse furiosamente non appena poggio piede fuori dal treno, mia madre, invece, fa diversi passi verso di me cercando di evitare la marea di persone che sgomita sperando di farsi notare dai figli. Mamma mi afferra una mano, stringendola forte fra le sue. Un velo sottile di lacrime riempie i suoi occhi grigi. Fa respiri ansanti, cerca di dire qualcosa. Mi abbraccia in silenzio, mentre le sue lacrime bagnano il mio maglione scuro. Potrei giurare di riuscire a sentire i mormorii delle persone intorno a noi, ma quando mi guardo intorno nessuno ci sta prestando attenzione. Passo dolcemente una mano sulla guancia di mia madre e lei ci si poggia. «Va tutto bene, davvero. Non è successo niente.» sussurro, la mia fronte poggiata sulla sua. La sento annuire, poi singhiozza più forte.

Un piccolo fascio di luce brilla improvvisamente a fianco a noi. Kreacher, che ho scoperto essere il nome dell'elfo di casa Black, si materializza al nostro fianco, poggia gentilmente i miei bagagli affianco ai nostri piedi, ci sorride e si smaterializza. «D- Da quando gli elfi domestici portano i tuoi bagagli fuori dal treno?» chiede mia madre, una punta ben udibile di curiosità nella sua voce nonostante i forti singhiozzi.

«Da quando sua figlia ha valutato che leccar-» pianto saldamente il mio gomito nel fianco di Dolohov che sussulta. Per sua sfortuna ci sono troppi testimoni per tentare un omicidio. Antonin si volta per un secondo verso di me, le sopracciglia sollevate e la mascella serrata; riesco a percepire una minaccia alleggiare nell'aria. Poi tende la mano a mia madre, mentre un sorriso affabile gli si dipinge in viso, «Sono Antonin Dolohov. Penso che se si sforza riuscirà a visualizzare la faccia perennemente afflitta di mia madre.» fa una piccola pausa, gongolando a causa del sorriso strappato a mia madre, «Sono felice di conoscerla anche io.» poi fa un passo indietro, lasciando passare Marcus che avvolge velocemente un braccio sulle spalle di mia madre e lancia un'occhiata carica di diffidenza verso Antonin. «Vorrei evitare di vedere la tua brutta faccia anche al difuori dalle lezioni di Lumacorno.» dice Marcus ostile.

«Hai troppa paura che riesca ad essere migliore di te anche agli occhi di tua madre, Abbott?»

«In verità sono semplicemente sconvolto dal fatto che a diciassette anni tu non riesca neanche ad avvicinarti al metro e settanta»

«Che bella giornata! Non lo pensi anche tu Marcus?» Mio fratello mi osserva un attimo, poi torna a guardare Dolohov. Se non altro posso dire di averci provato.

Mia madre lancia un'occhiata al mio sguardo afflitto, poi alterna lo sguardo tra i due ragazzi al nostro fianco. Anche io mi volto verso di loro, attendendo che il primo incantesimo sussurrato faccia cadere il panico fra le famiglie presenti alla stazione.

«Distendi il volto Antonin, riesco a sentire la voce giudicante di tua madre da qui.» Dolohov si volta verso Regulus che sorride tranquillo, un gomito poggiato sulla spalla del più basso. «Questo è sleale persino per me! Io non tirerei mai in mezzo gli evidenti problemi mentali di tua madre!»



«Penso sia ora di andare Grace. Papà ci sta già aspettando fuori dal binario e mamma è stanca. Saluta i tuoi... tuoi amici» A quanto pare Marcus ha ereditato, oltre che all'altezza, la capacità di riuscire a passare una dose decisamente elevata di veleno concentrato in una singola parola.



«Penso che la parola "amici" sia leggermente diminutiva, nel caso di questi due» Dolohov continua la sua commedia. Probabilmente se non gli avessi tirato quella gomitata non mi ritroverei in questa situazione. Mi schiarisco la voce, «È da qualche mese che io e Reg usciamo insieme, come il nostro carissimo Antonin ha tenuto a sottolineare.» cerco di concentrare tutto il mio sdegno nell'ultima parte della frase, ma d'altronde non mi aspettavo nulla di meglio.

Just Another Possibilty// Marauders EraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora