3. Sangue e Ammonizioni

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-Non fai più la stronza ora che non ci sono quei quattro o tuo fratello a girarti intorno, non è vero Abbott?

Faccio un balzo verso la bacchetta, perché non ho bisogno di voltarmi per riconoscere quella voce. Sfioro con la punta delle dita l'impugnatura di Abete, ma un attimo prima che possa stringerla quella vola via, appellata da Rosier. Non faccio nemmeno in tempo ad urlare che il muffliato lanciato dal ragazzo dietro di me risuona per le mura della stanza.

Mentre stringevo il braccio di Sirius non pensavo che una situazione del genere potesse accadere veramente, almeno non dentro Hogwarts. Eppure mi costringo a voltarmi verso il mio assalitore, metto il sorriso più strafottente che riesco a recuperare e dico: -Non pensi sia un po' esagerato rischiare l'espulsione per un paio di baffi?

-Allora sei più stupida di quanto pensassi, Abbott. Pensi davvero che tutto ciò sia per quel paio di baffi?

Mi parla col tono che si usa per spiegare ad un bambino il perché il sole tramonta. Certo che lo so che non è per i baffi, ma devo prendere tempo. Ogni secondo conquistato potrebbe significare un secondo in meno di dolore. Indosso la miglior faccia disorientata che riesco a fare, -Allora perché, Rosier?

Soppesa il mio sguardo per un attimo, per poi sorridere -Non importa quanto tempo prendi, nessuno ti verrà ad aiutare

Deglutisco e suppongo che forse non è a conoscenza delle ripetizioni di Margaret. -Se devo per forza farmi male, vorrei almeno capire il perché.- Ribadisco io,

-Li hai aiutati. Hai aiutato quella feccia ad uscire dalla sala comune. Yaxley era abbastanza sveglio da capirlo. Hai deciso di schierarti dalla parte sbagliata di questa guerra, dalla parte che perderà.

La guerra. Siamo ancora chiusi in questa scuola e già dobbiamo pensare a ciò che ci aspetta là fuori. Strani incendi si verificano ogni giorno, babbani muoiono a causa di alcune "fughe di gas" e nessuno ne parla, individui con delle maschere bianche sul volto rapiscono e uccido maghi ogni giorno e nessuno ne parla. Pensavo che a scuola sarei potuta stare tranquilla ed invece no, quell'orrore è entrato anche qua dentro.

-E non è solo questo. Ti ho visto mentre parlavi con quella mezzosangue a lezione- continua Rosier.

-Allora è questo il problema,- alzo la voce -Tu e il tuo gruppetto di fanatici non sapete proprio farveli i cazzi vostri eh, vi sentite forti perché conoscete tutte quelle maledizioni dai nomi particolari, terrorizzate i ragazzini e vi aspettate che tutti seguano il vostro canone di purezza del sangue... Mi fate schifo.-sputo sopra le scarpe di Rosier, che si ha iniziato ad avvicinarsi troppo.

-Stupeficium

La mia schiena sbatte contro il mura di mattoni scuri, mentre sento il respiro mancarmi e il sangue uscire dal fianco che ha urtato il comodino pochi centimetri alla mia sinistra. -Black si accorgerà che ci sto mettendo troppo, sono sicura che aprirà quella porta tra poco...- replico, tra un respiro affannato ed un altro. Posso giurare di sentire una delle mie costole rotte urtare contro un organo a me sconosciuto, mentre Rosier ride.

-Secondo te Black sta più dalla nostra parte o dalla tua?

Ripenso agli avvenimenti di questa estate: a Sirius che ha deciso di scappare di casa e allo sguardo di Regulus, ancora più vuoto del solito.

-Mi fate schifo...- ripeto, -Siete solamente dei poveracci in cerca di un po' di gloria. Sono quelli come voi che portano il disonore sulla scuola di Hogwarts e sulla casa di Serpeverde, di certo non Evans e tutti i nati babbani.

Sento il suo piede prendermi in pieno lo stomaco ed il vomito farsi strada nella mia gola, poi un' altra botta: questa volta al fianco. Ingoio la bile che si è fatta strada fino alla mia gola -Che farai ora? Mi romperai un paio di ossa e poi te ne andrai facendo finta di niente? Oppure mi ucciderai... Sempre che tu abbia le palle di farlo. Chissà cosa penserà quello che tu chiami "Signore Oscuro" quando gli dirai di aver ucciso una Abbott... Ma cosa dico, non ne saresti capace.

Just Another Possibilty// Marauders EraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora