Just Another Possibilty// Marauders Era

Prologo

Grace

Il cartello bordeaux con impresso sopra il numero nove e tre quarti si mostra in tutta la sua magnificenza. Sento i miei piedi portarmi velocemente verso di esso, come attirati da una magia misteriosa: non aspetto i miei genitori prima di lanciarmi contro la colonna di mattoni che mi separa dall’Hogwarts Express, non voglio resistere all’immensa attrazione che quell’oggetto inanimato mi impone. Chiudo gli occhi prima di toccare i mattoni, anche se so che si dissolveranno lasciandomi passare; quando li riapro una nube di vapore bianco mi avvolge completamente, nascondendomi dalla vista delle altre famiglie presenti sul binario, eppure il treno rosso sembra brillare ancora di più tra il fumo bianco.

«Non riesci mai a trattenerti, non è vero Grace?»

La voce di mio padre mi riporta alla realtà. Rufus Abbott è sempre stato un tipo sorridente, ma ora posso giurare di vedere anche una punta di orgoglio nel suo sorriso. Annuisco decisa, con lo sguardo ancora fisso sulla locomotiva. Marcus, il mio stupido fratello maggiore, spinge in avanti il carrello dove abbiamo poggiato i bauli e il portantino del suo gatto. « Vieni Grace! Altrimenti non troveremo i posti in treno e sinceramente non mi va di fare il viaggio vicino a Lucius Malfoy o a Bellatrix Black...», tanti piccoli brividi sembrano avanzare affamati sul suo corpo, penso stia solamente esagerando anche  se non ne sono completamente certa. Marcus  scoppia a ridere alla vista della mia espressione stranita, poi torna improvvisamente serio: «Stai lontana da loro, si dice siano delle pessime persone». Sarà sempre un mistero come fa a cambiare umore così velocemente. Faccio diversi passi verso mia madre, le stringo forte la mano prima di dire alzando la voce: «Penso che lo sembrano solamente perché tu sei un fifone!»

Mamma tossicchia leggermente prima di dirci di piantarla.

«Sembrino, non sembrano. Dovevi usare il congiuntivo, stupida!» ribatte Marcus, mentre tira fuori dalla sua borsa la sua cravatta giallo-nera. «Vostra madre ha detto di smetterla e  voi dovreste ascoltarla! Marcus non puoi decidere di essere  un buon Tassorosso solo quando ti conviene!» diversi secondi di silenzio seguono l’affermazione di papà e proprio quando Marcus sembra pronto a ribattere mamma gli tira un piccolo schiaffetto dietro la testa, poi porta lo sguardo a fermarsi sulla figura della piccola famiglia che ci osservava probabilmente già da tempo, sorride prima di parlare con il suo lieve accento messicano. «Signore e signora Black, è da parecchio che non ci incontriamo. Cosa vi porta qui?»

«Sirius, il nostro figlio maggiore, farà il suo primo anno ad Hogwarts. Che piacere vedervi.»

Se per quella donna era per davvero un piacere incontrarci, non lo mostrava affatto. Sembrava più che altro un saluto di cortesia, tradito dal tono glaciale della sua voce. Mio fratello china il capo, rispettoso «Signor Black, signora Black. Magari posso chiedere a vostro figlio se vuole sedersi con noi nello scompartimento. Così può ambientarsi meglio.»

Marcus sorrise teneramente, ma Walburga non sembrò particolarmente attratta da quella richiesta. Un sorriso particolarmente forzato si dipinse sulle sue labbra sottili. O almeno credo sia un sorriso, perché sinceramente sembra più una smorfia... Di quelle che si fanno quando un insetto particolarmente grosso prende la residenza nella tua stanza. Capisco perché mio padre aveva fatto finto di non vederli, ma mia madre ha dovuto rovinare il suo piano e ora ne paghiamo tutti le conseguenze. Grazie mamma.

Naturalmente so chi sono i Black, come so anche che i due coniugi sono in realtà cugini che, entrambi con la mania del sangue puro, hanno deciso di sposarsi per preservare quest'ultimo. Eppure il ragazzo alla loro destra non è esattamente come mi immagino il risultato di un incesto: gobbo, con un occhio solo e, magari, completamente pazzo. Anzi... È di bell'aspetto con gli occhi grigio chiaro che fanno contrasto con i capelli più neri che abbia mai visto che per poco non gli sfiorano le spalle.