twentysix; miss you.

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Decisero di farmi partire proprio il ventitre luglio. Cioè otto mesi di me e Niall, anche se ora era tutto finito, ripensai a quello che mi aveva detto.

-Voglio portati in un ristorante bellissimo il ventitre.-
-Ristorante? Sarà costoso?-
-Amy, sta zitta. Faremo ciò che amiamo di più: mangiare e stare insieme. Quindi non importa.-
Gli lasciai un bacio e sorrisi.
-Allora va bene. Non vedo l'ora.-

Asciugai velocemente le lacrime, guardando Louis che parlava di fronte a me.
-Scusa, dicevi?-
-Che mi mancherai davvero tantissimo, dopo tutti questi anni la mia bambina si allontana da me.- ripeté, abbracciandomi. -E parlerò con Niall, mi dispiace davvero tanto che abbia reagito così male.-
-Grazie Lou, ti voglio bene.- restai per un altro po' stretta a mio fratello, che mi sarebbe mancato davvero troppo.
Guardai Harry, Liam e Zayn da lontano, che avevo già salutato, e gli sorrisi.
Sperai davvero che Niall potesse sbucare all'improvviso e salutarmi con un bacio, ma sapevo che ormai non c'era più speranza.
Nei pochi giorni in cui erano passati non aveva fatto altro che ignorarmi, facendo finta che io non esistessi. Avevo provato a parlargli, e lo avevano fatto anche gli altri, ma non ne voleva sapere più nulla, e io avevo lasciato perdere.
E quel giorno ebbe inizio la mia carriera musicale.

*

Essendo già conosciuta sui social, fu abbastanza veloce la mia salita verso il successo. Un singolo era già uscito, e delle interviste erano già state fatte.
La casa discografica per cui lavoravo aveva voluto che io diventassi un icona lgbt+, e così successe.
Ero queer, e da poco più di un mese tutto il mondo lo sapeva.
Nonostante alcuni insulti che non tardavano mai ad arrivare c'era l'appoggio più alto dei miei followers.

-Sei pronta ad uscire?- chiamai la mia amica, mentre usciva dal bagno truccata.
-Siamo sicure di ciò che stiamo per fare?- mi chiese lei, guardandomi insicura.
-Assolutamente no, ma siamo state obbligate.- feci una smorfia, delusa.
Io e la mia amica, Jess, ossia la chitarrista della casa discografica, eravamo state obbligate a firmare un contratto.
Dovevamo fingere di stare insieme, solo per fare più scoop e farmi diventare più conosciuta.
Nelle interviste che avevo tenuto avevo già detto che ero in una relazione, senza mai dire il suo nome o specificare qualcosa, e oggi era la prima volta che dovevamo uscire per farci fotografare come fidanzate.
Ripensai un attimo a Niall.
Cosa avrebbe pensato? Aveva sentito delle interviste?
Non avevo notizie da lui, solo una volta mentre ero in videochiamata con Harry era entrato in camera sua.

-Lou, mi hai rotto tu la corda alla chitarra?-
-Scusa, dopo te le vado a comprare. Ora sono in videochiamata con Amy.-
-Oh, okay. Fa nulla, esco io a comprarle.-

Era l'unica volta che avevo sentito la sua voce in tutto quel tempo. Mi mancava da morire, e non potevo farci nulla.
Non voleva sentir parlare di me per nessun motivo, i ragazzi ci avevano provato ma fallivano sempre.
Così avevo detto di lasciar stare, che ormai era chiaro.
Era finita, e io dovevo andare avanti.
Guardai la collana da lui regalata, e la nascosi sotto la maglia. Non avevo il coraggio di toglierla, e una volta mi venne anche chiesto cosa fosse.

-Nulla di importante.- mi ero sforzata a dire, sorridendo falsamente -Solo un plettro.-

E poi piansi chiusa in stanza, sentendo ogni giorno la mancanza del biondino.

-Amy? Andiamo?- annuì a Jess, e uscimmo, mano per la mano sforzandoci di sembrare una coppia.

-Ora mi spieghi perché ho sentito che hai una relazione con la tua chitarrista?!- mi aveva urlato Louis al cellulare, decisamente confuso.
-Sta calmo! Non è vero.- gli spiegai del contratto, e sembrò rilassarsi.
-Niall ha sentito con noi la notizia in tv. Sembrava che non gli importasse, ma lo conosciamo troppo bene. Ora è in camera sua a suonare e non vuole parlare con nessuno.-
-Lou, qui è l'una di notte. Posso richiamarti domani?- risposi stanca.
-Si, certo... Solo, tutto okay?-
-No, mi mancate davvero tanto. Qui mi sento sola, non vedo l'ora di ritornare.-
-Tra qualche giorno sarai tra le nostre braccia, resisti.-
Annuì, anche se non poteva vederlo.
Lo salutai e ritornai a dormire.
Il giorno dopo non mi mossi neanche di un millimetro dal letto.
Non avevo nessuno accanto durante una delle mie crisi.
Mi sentivo vuota, ma piena di lacrime da svuotare.

How to make Niall Horan fall in love with meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora