nine; little things.

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Ragioni per amare Niall Horan:
la sua voce.

-Cooper, metti apposto quelle chitarre.- annuì al mio capo, un cinquantenne odioso.
Mentre mettevo tutto apposto, venni chiamata di nuovo.
-C'è un cliente!-
Sbuffai, andando verso il bancone.
-Hey biondino, non ti ho detto che lavoro qui.- sorrisi a Niall, mentre mi guardava fingendo di essere sorpreso.
-Ho chiesto a Harry.- ammise dopo un po'.
-Stalker, che ti serve?- rise leggermente.
-Niente, volevo vederti. Sono passati cinque giorni da quando non ci vediamo e non rispondi.- mise il broncio, facendo l'offeso. -Louis mi ha detto che forse non avevi voglia di vedermi.-
Scossi velocemente la testa.
-No, ho avuto da fare qui a lavoro.- inventai una scusa. Volevo capire cosa provavo per Niall, e avevo cercato di ignorarlo per qualche giorno.
Annuì poco convinto.
-Finisci tra qualche minuto il turno, giusto?-
-Si, perché?-
-Beh, abbiamo provato golf ed è andata male, perché non mi porti tu da qualche parte sta volta?-
Ci pensai un attimo, ma poi sorrisi.
-Va bene, ma compra qualcosa o quello mi ammazza.- indicai il mio capo, che ci fissava male da quando era entrato.
-Allora dammi delle corde per la chitarra acustica.- mi indicò la marca dietro di me, e gliele porsi.
Pagò e poi guardai Andrew.
-Il mio turno è finito, a domani.- mi salutò distrattamente, mentre uscivo insieme a Niall prendendo le mie cose.

-Dove mi porti?- mi chiese per l'ennesima volta.
Stavo guidando, usando la sua macchina, verso una piccola montagna qui vicina.
-Smettila di chiedermelo, vedrai.-
Sbuffò, troppo curioso per aspettare. Sorrisi per la tenerezza che mi faceva.

Dopo circa una mezz'oretta ad ascoltare la radio nella macchina del biondo tinto, la spensi e mi fermai, facendo guardare Niall intorno.
-Da qui si vede il centro di Londra da lontano, e si vede il cielo stellato. Ci vengo spesso quando sono triste, non lo sa neanche Louis.- spiegai lentamente, mentre uscivamo dalla macchina.
-Wow.- disse soltanto, guardando sopra di se le stelle.
Gli presi la mano, per poterlo tirare con me verso una delle panchine sparse in quel piccolo spazio, circondato da alberi.
-Mi piace essere il primo che ci porti.- mi si scaldò il cuore alle sue dolci parole.
-E mi piace quando arrossisci.- borbottò, ma lo sentì perfettamente, facendomi arrossire ancora di più.
-Ti ringrazio, ma se mi vedi meglio faccio schifo.- ci sedemmo entrambi sulla panchina, mentre le nostre mani erano ancora legate tra loro.
-Assolutamente no. Oh, aspetta qui.- mi lasciò da sola, per poter raggiungere velocemente la sua macchina.
Quando lo vidi tornare, aveva la chitarra in mano.
Si sedette e mi guardò negli occhi.
-Ascolta, l'abbiamo scritta io e i ragazzi.-
E iniziò a suonare, per poi accompagnare la melodia con la voce.

-Your hands fits in mine like it's made just for me.- iniziò sorridendomi. -but bear this mind, it was meant to be.-
La canzone continuò, ed era stupenda.
Risi alla frase "you can't go to bed without a cup of tea" ed era più che ovvio che quello l'avesse scritto Louis.
-You'll never love yourself half as much as I love you. And you'll never treat yourself right darlin', but I want you to.
If I let you know, I'm here for you, maybe you'll love yourself like I love you.-
Mentre cantava e suonava questa parte mi guardò tutto il tempo, e per un momento immaginai che fosse scritta per me. O almeno ci sperai.
Finì la canzone e aspettò che dicessi qualcosa.
-Niall, è bellissima. Cazzo, la tua voce è stupenda.-
-Grazie, qualcuno la dovrebbe dedicare a te. Magari Louis.-
Perché non tu? Mi chiesi, ma tralasciai.
Poggiò la chitarra alla sua destra e io mi avvicinai di più a lui.
Istintivamente, gli presi la mano.
Le nostre mani combaciavano perfettamente tra loro.
-"Your hands fits in mine like it's made just for me"- citai, guardando le nostre.
Ero rossa in volto, e tremavo un po' per la mia timidezza.
-Amy...- parlò dispiaciuto. La tolsi subito.
-Scusa, scusa.- feci per portare la mano sul mio viso per nasconderlo dall'imbarazzo, ma la prese, portandola sul suo volto.
Si era avvicinato davvero troppo, è la mia ansia aumentava sempre di più.
Guardai i suoi occhi, che gli chiuse quando incominciai ad accarezzare il suo morbido volto con il pollice.
Quando gli riaprì, mi ero decisamente avvicinata fin troppo.
-Posso...- non finì di parlare, ma ero quasi sicura di quello che volesse chiedere.
Le nostre labbra quasi si sfiorarono, quando il mio cellulare squillò.
Abbassai lo sguardo, togliendo la mano dalla sua guancia e prendere il cellulare.
-Lou?- tossì, alzandomi dalla panchina.
-Dove sei? Saresti già dovuta tornare.-
Roteai gli occhi.
-Sono con Niall, mi sono dimenticata di avvisarti. Tra poco arrivo.-
-Uuh, okay. A dopo.- chiuse la chiamata e guardai il biondino, che aveva lo sguardo basso. Avevo una sensazione di vuoto nel petto, come se quel bacio lo avrebbe dovuto colmare.
-Niall? Mi accompagni a casa?-

How to make Niall Horan fall in love with meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora