La pioggia di Londra si faceva sentire anche oggi, mentre il ticchettio sulle finestre dell'aula di arte provocato da essa aumentava iniziando a farmi rilassare.
Disegnavo completamente a caso, annoiata di ascoltare il professore che spiegava cose che già conoscevo.
Iniziai a disegnare qualunque oggetto si trovasse intorno a me, con un leggero chiaro-scuro, fin quando la campanella non suonò e mi diressi fuori.
-Tommo!- urlai, correndo per abbracciarlo.
Era uno stronzo assurdo, ma sempre affettuoso.
Misi il braccio intorno al suo, e mi riparai sotto il suo ombrello, sorridendogli.
-Andiamo a casa?- mi chiese dolcemente.
-Pub?-
-Inizi a bere dalle quattro del pomeriggio?-
-Dai! Andiamo a trovare Harry. So che vuoi.- gli feci un occhiolino, mentre lo tiravo per andare più veloce.
-Certo, è mio amico.- specificò facendomi roteare gli occhi. -Tranquilla, non essere gelosa.-
Mi prese in giro, facendomi ricordare dei mesi di tanti anni fa quando avevo una piccola cotta per lui, nonostante ci conoscessimo da quando avevo sette anni.
Mi aveva guardato malissimo e poi aveva detto "Sono gay, Amy".
Era passato tutto molto velocemente, e ora faceva solo ridere.
Poi iniziai a vivere a casa sua da quando feci diciott'anni, per poi trasferirci entrambi a Londra. Io continuai il college lì e lui iniziò l'università.
E ora, eravamo entrambi in appartamento vicino alla nostra università.
Louis lavorava in un bar vicino, e io lavoravo in un negozio di musica. Insomma, entrambi ce la cavavamo con l'aiuto anche di Johannah, ormai come una madre anche per me.
Entrai nella macchina, e mentre Louis guidava accesi la radio, cantando insieme un po' a caso qualunque canzone uscisse.
A volte, quando Louis cantava, rimanevo in silenzio e ascoltavo la sua angelica voce.-Oh, Harry ci ha visti.- mi avvisò, indicandomi il nostro amico da dietro il bancone.
Harry Styles, il ricciolino che in questo momento ci sorrideva, seguiva il corso di musica insieme a me, e da subito eravamo diventati amici.
Avevo deciso di presentarlo a Louis, sicura che sarebbero andati d'accordo fin da subito, ma non mi aspettavo che il mio migliore amico si prendesse una cotta enorme per quel ragazzo.
Non aveva ancora il coraggio di dirlo, ma si mangiavano con gli occhi e io ero follemente innamorata della loro "relazione".
-Hey bellissimi, vi ubriacate già a quest'ora?- il mio amico indicò me, sedendosi di fronte ad Harry.
Mi sedetti affianco a lui e gli diedi uno schiaffo dietro la testa.
-Ho fame riccio, dammi delle patatine.- dissi subito, mentre lui scuoteva la testa ridendo, andando però a prendermi del cibo.
-È possibile che tu non ti sia trovata altri amici oltre a me e Haz?- parlò Louis, facendomi voltare verso di lui per guardarlo male. -Andiamo! Io ho conosciuto Zayn, Liam e Niall.-
-Ci ho provato, Harry è l'unico simpatico dei miei corsi, piuttosto fammi conoscere i tuoi amici idiota. Che c'è dopo dodici anni non mi vuoi più?-
-Non dirlo mai più cogliona. Ti farò conoscere i miei amici. Pendo che ti troveresti molto bene. Sono tutti simpatici.- prese l'acqua che Harry gli aveva porso, ringraziandolo con un sorriso.
E io ebbi le mie amate patatine, iniziando a mangiarle felice.
-E dovresti anche trovarti un ragazzo o una ragazza.-
Lo guardai ridendo mentre ingoiavo le mie ultime patatine.
-Beato te che c'è quel ricciolino laggiù che ti vuole.- indicai Harry mentre parlava con dei clienti. -Siete entrambi bellissimi e adorabili, siete perfetti insieme nonostante tu sia stupido a non dirglielo, ma sai che per me non è così.-
-Perchè non è così? Non ci provi neanche, Amy.-
-Ma nessuno mi vuole.- sbuffai, guardandolo annoiata.
Molte volte cercava di farmi cambiare idea e farmi diventare una persona sociale, ma sapeva che era impossibile.
-E allora fatti volere, ti va una sfida?- chiese ghignando, inquietandomi.Spazio autrice
Ciaoo, so che tutte le ff di Niall sono tipo del 2015 o giù di lì, però dettagli avevo voglia di scriverne una quindi spero vi piaccia ✨
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How to make Niall Horan fall in love with me
Fanfiction[COMPLETA] -Ma nessuno mi vuole.- sbuffai, guardandolo annoiata. Molte volte cercava di farmi cambiare idea e farmi diventare una persona sociale, ma sapeva che era impossibile. -E allora fatti volere, ti va una sfida?- chiese ghignando, inquietando...