Capitolo 10.

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A volte la vita ti mette davanti a degli obblighi: le decisioni, che possono essere facili, complicate o impossibili.

Ecco, in questo preciso istante mi trovo in cucina con Coco sulle mie coscie, a scegliere se bere prima il mio amato caffè, oppure la tazza di latte, rigorosamente freddo. Decisione alquanto complicata.

«Stai fissando quel latte e quel caffè da venti minuti, te ne sei resa conto, vero?» Mi fa notare la rossa difronte a me.

«Non so cosa bere prima» rispondo, sincera, alzando lo sguardo sulla sua effigie. È intenta ad attorcigliarsi una ciocca boccolosa intorno all'indice.

«Potresti tipo, che so, mischiarli?» Tenta di persuadermi, cercando di portarmi verso una via di mezzo, per lo meno.

«Zitta, zitta, non bestemmiare. Il caffè non si mischia con il latte, ti rovini tutto il gusto, perde di sapore, e l'aroma puff... sparisce» asserisco seria, mentre lei mi scoppia a ridere in faccia.

«Tu hai seri problemi!» Spalanca gli occhi.

«Ricordami poi, che la prossima volta ti mando a calci in culo a casa, anche se litighi con i tuoi e con Derek.» La prendo in giro.

«Non lo faresti mai!» ribatte lei, guardandomi con un mezzo sorrisetto.

«Ne sei sicura?» dico inarcando un sopracciglio, prendendola in giro.

«Ivy, ma ti pare modo di trattare le tue ospiti!?» Giordana mi guarda con un cipiglio in fronte, desolata dal mio modo di scherzare con la mia amica.


Perché questo genere di cose si fanno con le amiche, no?


«Stia tranquilla signora, ormai è una routine giornaliera.» La tranquillizza Edith, sorridendole.


«Ivy!» mi urla contro Giordana, guardandomi di traverso.


«Scherzo» dico e alzo le mani in aria, guardandola con un sorriso a fior di labbra. Lei scuote il capo, poi accenna un sorriso.

«Ah... prima che me ne dimentichi, Charlie stamattina passerà a comprare l'occorrente per il piccolo Coco, dato che tu, come al solito, te ne sei dimenticata, signorina!» Mi punta il dico contro, indossando le vesti di una bacchettona. Peccato che Giordana è troppo dolce per sembrarlo almeno la metà della metà di quanto voleva sembrare.

«Vero, diamine. Me ne sono dimenticata!» dico sbattendomi una mano in fronte.
Ieri a causa del trambusto creato da quell'idiota, non mi è neanche passato per l'anticamera del cervello di andare a comprare le cose per Coco.

Lei scuote la testa, guardandomi rassegnata, mentre Edith se la ride alle mie spalle.

«Ehm... ora noi dobbiamo proprio andare, o faremo tardi alla prima ora di lezione», cerco di svignarmela, prendendo Edith per il braccio e trascinandola verso la porta d'ingresso.

«Il discorso non finisce qui, signorina! Devi prenderti più responsabilità delle tue cose» urla ancora dalla cucina e già l'immagino con le guance rosse, a sbracciare camminando per tutta la stanza.


Quando usciamo dal vialetto di casa, ci giriamo l'una verso l'altra, iniziando inevitabilmente a ridere di gusto.

Ed è forse la prima volta che rido con così tanta spensieratezza con qualcuno che non sia Charlie, o Giordana.


«Che corsi hai oggi?» le domano dopo un po'.


«Letteratura inglese, biologia, storia e pomeriggio nuoto, come ogni santo venerdì.» Sbuffa Edith, contrariata.

Dammi un bacioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora