Capitolo sette

2K 51 11
                                    

"Non posso fare a meno di te"
Capitolo sette
MARIA
«È stato un bellissimo sogno ma  purtroppo deve rimanere soltanto tale. Quindi adesso non piangere» Sabrina mi raddrizza le spalle con dei colpetti, mi asciuga la faccia con le mani. Poi sistema il suo lungo vestito nero, oggi è pronta per la puntata prima del solito.
«Andrà tutto bene» prosegue
Mi sistema i capelli. Li ordina lungo la fronte e li mette in ordine dietro le orecchie.
«Sappi che con questo discorso non voglio dire che provo neanche una briciola d'amore in meno ma penso che la cosa più giusta da fare sia farsi da parte perché ho paura Maria, non capisco che provo e poi non possiamo fa soffrí Maurizio e Flavio. Mi farò da parte io e non ci vedremo se non alle registrazioni se questo può aiutare.»
Io non rispondo, mi
allontano come per avere per un'ultima volta un visione d'insieme. Mi allontano. Deglutisco. Non riesco a sopportare neanche il pensiero di non averla intorno.
«Come farò senza questi occhi?»Mi prende le mani, le bacia.
«Come farò senza di te? Come farò?» si porta i palmi al viso. Piange.
Io no, io non piango più. Le tolgo le mani dal viso. Lei mi guarda.
«Non piangere. Io non ti lascio.» concludo decisa
Sabrina mi cade addosso. La stringo per confortarla, ma lei continua a piangere a lungo. Stremata. Ci sediamo sul piccolo divano di pelle del mio camerino ed io le lascio dei baci tra i capelli, mentre lei mi accarezza il dorso della mano.
Ancora con gli occhi lucidi, Sabrina ad un certo punto si fa forza e si alza.
«Andiamo a registrare?» mi chiede sorridendo ed io rimango stupita dalla sua strabiliante ed inaspettata capacità di rialzarsi così velocemente. In questo mi assomiglia, mi faccio sempre forza anch'io.
Soprattutto quando si tratta di lavoro. Per noi va sempre al primo posto.
Le accarezzo la schiena dolcemente e poi la seguo in studio.

Dopo la registrazione Sabrina mi trascina nel suo camerino.
«Mery grazie per prima» inizia lei, mentre adagia dolcemente la sciarpa al collo.
«Per cosa?» chiedo io, non seguendola.
«Per prima in puntata» specifica alterata come se le avessi chiesto la cosa più ovvia al mondo.
«Ah dici quando ti sei messa a piangere?» la stuzzico
«Eddai finiscila, o sai che me da fastidio piangere davanti a tutti»
«Sei bellissima quanto ti commuovi, sei molto dolce» la tranquillizzo
Si era commossa durante l'esibizione di due ballerini bravissimi, Dakota e Nadia.
Prontamente avevo abbandonato la mia poltrona per avvicinarmi alla sua e consolarla. Per quanto prima avessimo avuto quel confronto, io non riesco a fare a meno di starle accanto, di asciugarle le lacrime, di stringerle le mani.
Sabrina sorride, poi mi risponde.
«Grazie veramente Marí, sei l'unica persona che si accorge sempre de come sto. E non dico solo in puntata, anche prima. Io o so che quello che t'ho detto nel camerino tuo t'ha fatta rimanè male, è solo che ho tanta paura. Non voglio che stiamo male noi e nemmeno gli altri per colpa mia.» confessa
«Ehi scema» le sussurro avvicinandomi
«Tu non hai nessuna colpa, ok? Non è colpa di nessuno se abbiamo questi sentimenti. Se tu hai bisogno di tempo perché sei spaventata non c'è problema, è giusto che tu abbia la possibilità di riflettere. Io sarò sempre qui. Ma non pensare mai di avere colpe, amare qualcuno non è mai una colpa.» concludo
«E a te chi t'ha detto che io ti amo?» inizia lei.
Deve portare sempre tutto sulla battuta o non è contenta. Adoro questo suo lato, è il suo modo di difendersi.
«Me l'hai detto tu, a casa tua... dopo aver fatto qualcosa» continuo a stuzzicarla
«Marí» inizia ad urlare
Scoppio a ridere e lei mi segue, poi mi dice seria«Marí, tutto questo significa che ci prendiamo una pausa per riflettere?» mi chiede
«Si, farà bene ad entrambe, c'è troppa confusione nella tua testolina.» canzono io.
Lei ride, poi ritorna seria e mi chiede
«Perchè mi aspetti?»
«Mai dire mai, magari un giorno di questi ci capisci qualcosa«Spiego
«Scusa, sono un casino» Bisbiglia ed abbassa involontariamente lo sguardo.
«Non sei un casino» la rassicuro. «Diciamo che non sei serena»Aggiungo. «E che sei anche spaventata.»
«Qualche altra cosa?»Chiede ridendo
«E poi mi sono innamorata di te»Ammetto. «E non posso cambiare le cose. Tu puoi anche avere paura, scappare via, non fidarti di me quando ti dico che andrà tutto bene. Non mi interessa adesso. L'unica cosa che voglio è che tu sappia che io sono qui, sempre»
Lei mi guarda esterrefatta e poi mi stinge forte la mano.
Rimaniamo a guardarci senza proferire parola, le nostre mani rimangono intrecciate.
Ci sono persone con le quali le parole non servono a niente, gli occhi fanno tutto il lavoro.

"Non posso fare a meno di te"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora