Capitolo cinque
"Non posso fare a meno di te""Facciamo l'amore in ascensore, ho messo le stelle come destinazione"
MARIA
L'ascensore è fermo da mezz'ora, fermo al piano terra come noi che siamo ancora all'inizio della nostra relazione. Nonostante io mi senta su un grattacielo ogni volta che lei mi è vicino.
Attraverso i suoi occhi ho visto panorami mozzafiato ed ho viaggiato il mondo in lungo e in largo senza muovermi mai di un millimetro. Esattamente come adesso che la nostra palle non osa staccarsi, il nostro abbraccio non osa rompersi e il mio amore per lei non osa cessare. A fatica mi stacco da quest'interminabile abbraccio, anche se vorrei che proseguisse in eterno. La guardo negli occhi con tutto l'amore che posso e la passo una mano tra i capelli. Lei mi sorride, noto nei suoi occhi un'inusuale tranquillità che fino a poco tempo fa non le apparteneva. Prima tremava e le leggevo negli occhi il senso di colpa per i nostri baci. Adesso invece c'è una scintilla, mi sento guardata per la prima volta. E non intendo solo vista, intendo scavata dentro dai suoi occhi.
«Non ho voglia di capire proprio nulla adesso»mi sussurra Sabrina all'orecchio.
I miei occhi si illuminano al suono delle sue graffianti e sensuali parole.
«E di cosa hai voglia?» le chiedo io, non riuscendo a captare ciò che intende.
«Ho voglia di te, ho voglia di averti»
Il suo viso si avvicina prontamente al mio, i nostri battiti accelerano ed iniziamo a baciarci con foga.
Sabrina è spaventata, non sa cosa sta facendo e nemmeno io. D'altronde è tutto nuovo per entrambe.
Le accarezzo la schiena come a volerla involontariamente tranquillizzare mentre lei è presa dalla passione del nostro bacio.
Lo ricambio, ricambio tutti i suoi baci.
Poi la spingo dolcemente al muro, il suo bacino preme il numero 6.
«Io vado al sesto, lei?» scherzo con Sabrina alludendo al suo film e lei si rende conto di aver premuto un piano.
«Oddio ma io sto al quarto Marì» sbotta lei
«Lo so» le sussurro, poi la zittisco con un bacio e premo il pulsante coretto.
Lei mette le mani intorno al mio collo e continua a baciarmi.SABRINA
«Vieni da me» butto fuori di getto staccandomi dalle sue braccia.
«Cosa hai detto?»Domanda Maria fingendo di non aver sentito, ma ha capito bene.
«Vieni da me» ripeto. »A casa mia, possiamo cenere insieme, parlare» Sussurro, ora con un po' più di paura per ciò che potrebbe succedere, o meglio, risuccedere.
«E' un appuntamento?»Chiede con un'aria leggermente enigmatica e un'espressione interrogativa.
«Tu vuoi che sia un appuntamento?»Domando, poi mi mangio distrattamente un'unghia e lei mi prende la mano, la stringe delicatamente.
«Dipende se lo vuoi tu» mi dice con fermezza ma senza mai perdere la dolcezza nei toni.
Io chino il capo, poi decido di avere anch'io un atteggiamento determinato e la guardo dritta negli occhi.
«Sí»Sottolineo con determinazione. «Sì, vuoi venire da me per un appuntamento?»
Maria mi fa si con la testa e poi mi stinge forte la mano.
Usciamo dall' ascensore ancora attaccate. Apro il portone ed entriamo in casa.
«Ma sei sola in casa?» mi chiede
«Tu che dici?» inizio io prendendola in giro
Lei sorride.
«Che te ridi?»le chiedo
«Possiamo continuare da dove avevamo interrotto due minuti fa» mi risponde lei maliziosamente
«Ma non abbiamo detto che cenavamo?» chiedo io stando al suo gioco
«Tu vuoi cenare?» continua Maria
«Manco per niente»Rispondo e la butto sul divano, lei ride e la guardo salire sopra di me. Mi bacia la pancia, mi bacia il collo, il mento, le labbra, gli occhi. Mi bacia anche l'anima. Mi spoglia, poi toglie il reggiseno, le mutande e io sono nuda sotto di lei che non smette di baciarmi, di amarmi, di viziarmi in ogni modo possibile.
Quasi piangiamo. E forse sì, ho il cuore in subbuglio ed è tutto un po' un casino. Ma c'è lei. C'è Maria e adesso per me questo è tutto ciò che conta.MARIA
Sabrina si sistema meglio sotto al lenzuolo, prima ci siamo spostate nella sua camera da letto per stare più comode. Siamo ancora sudate e le nostre pelli nude sono attaccate. Le ho detto che non volevo che prendesse freddo e quindi l'ho coperta, lei ha riso per il mio rimanere sdraiata senza riuscire a muovere un muscolo, cercando di riprendere fiato e di far rallentare il battito cardiaco. Io ho chiesto se fosse normale sentirsi così stanchi, mi ha risposto che se non mi sentivo stanca allora voleva dire che non aveva fatto bene la sua parte. Ho riso per poi accoccolarmi sul suo petto, dove sono tutt'ora.
Mi bacia la testa, forse un po' sovrappensiero.
»Hai ancora il cuore che va a mille» inizia Sabrina
Anche se non lo vedo, percepisco un sorriso sulle sue labbra dal tono della sua voce. Mi viene da ridere, anche a lei.
«Sono... sono stata brava? Ti è piaciuto?»chiedo
Stavolta non si trattiene e ride davvero, gettandomi un po' nella confusione. Cosa vuol dire?
«Mi è piaciuto da impazzire»mi rassicura immediatamente.
Se non fosse buio, farei di tutto per coprire le mie guance, sicuramente paonazze.
«Non sai da quanto... da quanto sognavo tutto questo, Sabrina» confesso io
«Da quanto?« Chiede lei lusingata
«Credo siano... anni... e averti qui, ora, nuda tra le mie braccia... ti giuro, è folle»
Sembra imbarazzata, forse addirittura incredula . Come d'altra parte lo ero io mentre lo facevamo. All'inizio andavo piano, quasi avessi paura che la potessi rompere, continuavo a chiedere se fosse tutto okay e se le stessi facendo male, poi ho preso un po' più di fiducia ed è stato il momento più bello della mia vita. I baci sul collo, i graffi sulla schiena, i gemiti, sono tutti momenti che non scorderò mai.
»A te è piaciuto? Ti ho fatto male? »Mi chiede lei e il suo tono è un misto tra imbarazzo e apprensione.
«Sabri...è stato meraviglioso»
Lei sorride e mi bacia dolcemente. «Ti vedo distrutta però» aggiunge
«No no, sto bene- anche se in realtà sono davvero stanca. - il cuore va tipo a duemila, ancora» aggiungo, ridendo.
«Beh vorrei vedere»inizia lei
«In che senso?» chiedo io non seguendola
«Ti ho appena regalato il miglior orgasmo della tua vita, ci credo tu ti debba ancora riprendere» risponde, con tono ammiccante.
Immediatamente mi allontano, tirandole uno schiaffo sulla spalla con l'intenzione di farle male, ma lei ride ancora più forte. «Che c'è, ti imbarazza?»continua, strafottente.
«Sei una cogliona, no che non mi imbarazza»
Mento spudoratamente, anche i muri sanno quanto tutto questo mi metta in imbarazzo.
«Allora per te è okay se ti spiego anche altre posizioni in cui mi piacerebbe farlo, so essere molto dettag...»
La interrompo con un altro ceffone sulla spalla, a cui lei risponde ridendo
Alzo gli occhi al cielo. «Hai vinto! Sì, mi imbarazza parlarne. »
«Come facevi a sapere che mi sarei imbarazzata?»continuo
Mi accarezza la testa, i capelli. La guardo e la scopro ancora nuda.
«Copriti Sabrina!»
«Ma fa caldo»
«Sì ma se ti vedo ancora nuda mi viene voglia di farlo di nuovo, quindi mettiti il lenzuolo per favore»la supplico e lei per quanto lusingata da tale ammissione, tira su le coperte fino al mento.
«Comunque, fin da quando ci siamo conosciute ti imbarazza parlare di sesso, ero sicura che fosse ancora così»mi spiega, rispondendo alla mia domanda di prima.
«Ecco per esempio- continua -so che tu mi uccideresti se io ti dicessi che probabilmente i miei vicini hanno sentito i tuoi gemiti che erano...»
Si interrompe da sola stavolta, per proteggersi dal cuscino che le sto tirando addosso. «Basta!»urlo, lanciandogliene un altro. Lei sembra non riuscire più a respirare dal ridere, io sebbene abbia la guance in fiamme e continui ad interrogarmi sull'effettivo volume dei miei gemiti, non riesco a non imitarla. Crollo nel letto accanto a lei, mettendo immediatamente fine a questa guerra che ho iniziato e che non ho intenzione di continuare, anche se sembra non aver fermato le sue risate.
Quando finalmente sembra riuscire a darsi un contegno, mi azzardo a chiederle «ma davvero il mio tono di voce era così alto?» terrorizzata dall'idea che qualcuno possa avermi sentita in quel momento, in cui nemmeno io stessa mi riconoscevo.
Ma invece che una risposta ottengo, un'altra volta, una risata, che però si calma quasi immediatamente. «No,Maria, ti stavo prendendo per il culo»
Sbuffo, sollevata. Lei si gira e mi bacia.
Quando ci separiamo, la guardo in viso e mi viene da pensare che mai avrei immaginato tutto questo. Le sue labbra, fare l'amore, i suoi occhi che mi fissano con un'intensità da brividi... è semplicemente tutto perfetto. Anche se è tutto buio, i miei occhi brillano come fari nella notte, quasi quanto il suo sorriso. E' ancora imbarazzata, per quanto lo nasconda, la sua voce raggiunge tonalità che non sapevo potesse sfiorare. Se la guardo attentamente, sembra addirittura quasi commossa per ciò che è appena successo, ha gli occhi più belli del mondo in questo momento, mi guarda con un amore che non pensavo di meritare.
«Ti amo»
Mi esce così, spontaneo, dal cuore. Glielo dico così, al buio, che ridiamo ancora nude, prendendoci in giro senza riuscire a non toccarci. Rimango stupita io stessa dalla facilità con cui si riescono a dire queste due parole quando sono sincere. Mi verrebbe da dirle ancora, da sussurrargliele all'orecchio e urlarle al mondo intero, vorrei dirglielo appena si sveglia al mattino e la notte quando già dorme, tra i gemiti che tanto prende in giro mentre facciamo l'amore. Mi verrebbe voglia di tatuarmele addosso, di ripetergliele ogni momento della giornata, per curare le sue tristezze e rendere più felice la sua felicità..
Sarebbe bello incorniciare il suo viso, adesso, ma il meglio che posso fare è godermi la sua espressione stupida, commossa, felice e incredula e farci una sorta di fotografia mentale, che io possa rispolverare in ogni momento in cui il mio umore va un po' giù.
«Ti amo anch'io Maria»risponde, facendomi stringere lo stomaco. Ecco, se prima era una fotografia, adesso sarà un video da rivedere in loop per le prossime trecento ore. Le sue labbra dischiuse, la voce bassa come se dovessimo fare attenzione a non essere scoperti anche se siamo solo noi a casa, le labbra piegate in un sorriso e le mani strette sul mio fianco. Mi ama.
Mi sistemo meglio sul suo petto, lei mi mette il lenzuolo. «Dormi un po' ora, okay? Che hai il faccino stanco»
Non posso fare a meno di darle ascolto, chiudo gli occhi mentre lei continua a baciarmi la testa, finalmente felice tra le braccia di una persona che amo davvero.
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"Non posso fare a meno di te"
FanficE se tra le due ci fosse più di un'amicizia? Soffocheranno i loro sentimenti o daranno voce al loro amore? (Storia inventata su Maria De Filippi e Sabrina Ferilli con riferimenti ad una mia vecchia storia)