Capitolo nove

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"Non posso fare a meno di te"
Capitolo nove
MARIA
Dopo la registrazione della quinta puntata,  Sabrina mi trascina con forza lungo il corridoio per raggiungere il mio camerino. Durante il tragitto, la guardo tutto il tempo con la coda dell'occhio e noto che ha lo sguardo perso, pensieroso, puntato verso il basso sui suoi tacchi a spillo.  Abbasso anch'io lo sguardo sui suoi tacchi rossi e la sua gonna. Poi riprendo a guardarla. Non so cosa lei stia realmente pensando, ma vorrei tanto saperlo. Anche i suoi pensieri, inconsapevolmente, adesso mi accorgo di volervi capire, ascoltare. Il suo braccio che tengo stretto a me mentre camminiamo, mi provoca ripetuti brividi. La sua pelle liscia come la seta scatena in me una scia di sensazioni che mi oltrepassano la  schiena. Arriviamo alla porta del mio camerino e lascio il suo braccio.

Entriamo nella stanza richiudendola dietro di noi. Sabrina si guarda intorno, osservando ogni dettaglio di questa stanza in cui la settimana scorsa avevamo deciso di prendere una pausa.

«Allora, cosa vuoi dirmi? Perché sei così arrabbiata?» le domando un po' alterata. Credo che sia ancora arrabbiata per prima, durante la registrazione  le ho rubato più volte la sciarpa che nessuno sa ma lei chiama pashmirina, come mi ha corretto nel messaggio.

Belen indossava una gonna e le serviva qualcosa per poter eseguire dei salti senza che si vedesse nulla.
Allora ho proposto di utilizzare la sciarpa di Sabrina.
«Scusa Belen, se vuoi ti mettiamo questo»
E Sabrina mi aveva immediatamente risposto «Ah questo mio?»
All'inizio non aveva fatto molta resistenza e sono riuscita a legare la sciarpa intorno alla vita di Belen.
Poi le aveva prontamente raccomandato di non rovinare la sciarpa «Belen, della zebra non me frega n'cazzo, ma fai attenzione a sta sciarpa figlia mia. Questa costa l'ira di Dio» Sabrina si rivolgeva a me con occhi allarmati, gesticolando a manetta.

"Quant'è tirchia!" ho subito pensato.
Poi mi sono avvicinata e le ho stretto la testa con le mani. Al tocco delle mie gelide mani con la sua folta chioma, un brivido mi  ha immediatamente provocato un lieve sussulto.
«Sei te che me la regalerei nuova praticamente» mi aveva detto lei mentre tornavo alla mia poltrona.
Nel frattempo Belen era alle prese con la zebra di gomma, continuava a saltare ripetutamente e ad ogni salto la collera di Sabrina cresceva a dismisura.
«Scusa Belen, per tutela della mia sciarpa, te tiri n'attimo su sta cosa? Perché me la distruggi»l'aveva rimproverata Sabrina.
È molto legata alle sue cose, è generosa ma sa essere anche estremamente possessiva come i bambini che non vogliono prestare a nessuno i propri giocattoli.
«Ma si può essere così?» le ho chiesto ridendo e mi sono avvicinata di nuovo.
Ma lei continuava imperterrita a preoccuparsi per la sciarpa «Ma che c'è frega de sta zebra de plastica, lí il costo...Saluto la mia sciarpa»
Sembrava preoccuparsi solo di questo, allora per stuzzicarla avevo detto a Belen di stare attenta a non farsi male. Sabrina, che osservava l'esibizione con ansia, non ha aspettato un minuto prima di rispondermi «Ma alla sciarpa deve sta attenta»

Avevo riso con gusto, come adesso che sto osservando le sue facce buffe e contrariate.

Devo dire che questa volta  non ha tutti i torti, dopo il numero di Belen continuavo a darle fastidio lanciandole caramelle e lei non demordeva, aveva sempre la risposta pronta per ogni mio attacco, per ogni mia frase.
Allora ho deciso di avvicinarmi a lei e rubarle la sua tanto amata e discussa sciarpa, per poi lanciarla a Gerry, poi a Teo, poi a Rudy.
«Si si ridete ridete, poi quando vi do lo scontrino che la dovete ripagà, vedete come ve passa da ride.» ci aveva ripreso lei.

Io non la consideravo ed attorcigliavo la sua sciarpa, fino a creare dei nodi indissolubili. Potevo davvero rovinarla come mi urlava contro in puntata. Ovviamente non è successo, Sabrina è sempre troppo esegerata. Ma capisco perché adesso mi guardi con occhi furiosi.

«Sei arrabbiata con me per la pashmirina?» le chiedo conoscendo già la risposta.

«Pure» Sabrina marca bene le sue parole continuando a guardarmi male.

«Perché? C'è dell'altro?» chiedo ironicamente, poi mi lascio scappare un'altra risata ed inizio a mordicchiare la punta dei miei occhiali.

«E tu che dici?» sbotta lei

«Perché, che ti ho fatto?» continuo a chiederle per stuzzicarla.

«Ma tu ce fai o ce sei? C'eravamo dette di prenderci na pausa e tu che mi combini? Prima me mandi n' papiro d'amore, poi me assilli in puntata e non mi lasci sta per tutto il tempo... e il fornetto e la sciarpa, e le paure da sconfiggere. Eddai Marí»  Sarina elenca tutti i dispetti che le ho fatto poco fa, quando registravamo, con un tono che non cessa di rappresentare alterazione.
«Ma smettila che ti sei divertita a fare un giro sul carro funebre» le rispondo io alludendo ad un altro numero che ci ha viste protagoniste non più di un'ora fa.
«Si si secondo te me diverto sempre, quel momento li sarà stato pure simpatico Maria, ma non dimenticarti che m'hai rotto mezza sciarpa e poi stai sempre a raccontare la storia del fornetto, in tutti i programmi che famo, ma se po fa così?»  Sabrina cerca di farmi ragionare ma  riesce a provocare solo una fragorosa risata.
Vedo che questa mia reazione la infastidisce, si siede sul piccolo divano del mio camerino ed inizia a sbuffare.
Incrocia le braccia, non mi degna di uno sguardo.
«Ma dai, che c'hai pashmirina?» mi metto in ginocchio, adesso sono alla sua altezza. Lei continua a non guardarmi, le sollevo delicatamente il mento con l'indice. Adesso i nostri occhi sono uguali, si mischiano, si compensano.
Sabrina fa spallucce, poi decide di rispondermi.
«Eh si pashmirina, ma a te te pare normale sta cosa Marí? E ce scherzi pure, non sai essere seria neanche per un secondo te eh. Mi fai innervosire. Guarda la sciarpa.» Sabrina mi urla contro, poi si alza di scatto indicando la sciarpa.
«Ma veramente te la sei presa così tanto solo per la sciarpa?» le faccio una domanda stupida a cui aveva già risposto. Voglio continuare ad infastidirla. È così bella quando si arrabbia.
«Ma allora te non mi stai a sentire, ti ho detto poco fa che non è solo per questo. Avevamo espressamente detto di prenderci una pausa e no, tu che fai? Tutta la puntata addosso a me. Ma a farme dispetti soprattutto, tiè guarda bene come mi hai ridotto la sciarpa...»
Sabrina si risiede, ha la sciarpa poggiata sulle gambe, continua ad accarezzarla e cercare di tirare via i fili di troppo.
«Così la rompi di più scema»
«Senti te è meglio che fai silenzio»
«Ma dai, perché fai così? Ci siamo divertite tanto in puntata. Dillo che i miei dispetti ti fanno ridere e ti fanno piacere.»
«Marí ma te sarai divertita tu, io per quel che mi riguarda ho ricevuto solo dispetti. Sei un accollo figlia mia, t'ha mai detto nessuno?»
«Me lo stai dicendo tu adesso» le rispondo ridendo per smorzare la tensione.

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