"Non posso fare a meno di te"
Capitolo otto
MARIASono passati circa 5 giorni da quando io e Sabrina abbiamo preso l'irrevocabile decisione di prenderci del tempo per cercare di mettere a fuoco i nostri sentimenti. Almeno credo che ne siano passati 5 di giorni, di certi vuoti non riesci a ricordare con esattezza le date, ma solo il vuoto che ti lasciano dentro. Da quella sera in poi mi sono messa alla ricerca di una maniera plausibile per colmare il silenzio assordante che sentivo dentro di me, ma l'unica cosa che sono stata capace di fare è stata quella di torturarmi con pensieri ed eventuali soluzioni per questa situazione così ingarbugliata tra di noi. Mi sono chiesta più volte se per stare insieme è veramente necessario sbarazzarci di ogni dubbio che ci attanaglia o potremmo provare a capire insieme la via più giusta da percorrere? Per darmi pace rispondevo a me stessa che Sabrina ha ragione, dobbiamo riflettere per conto nostro e poi eventualmente capire il da farsi per non rischiare di ferire persone alle quali teniamo. Al contempo però non riuscivo a togliermi dalla testa la sua immagine tanto turbata durante la nostra ultima conversazione. Era estremamente fragile mentre cercava in tutti i modi di farsi forza e andare avanti col discorso. D'altronde anch'io, in questi giorni senza vederci, se pur pochi, ho fatto realmente fatica. Ho fatto finta di star bene ma sto sopportando malamente la sua assenza.
Quando mi ha detto che era giusto prendere una pausa, quando mi ha detto che non si poteva andare avanti in quel modo, quando mi ha detto che bisognava stoppare in partenza il nostro sentimento, qualcosa si è spezzato dentro di me.
Io le avevo detto che non l'avrei lasciata. Una bella contrapposizione. Scegliamo di stare lontane per un po' e di vederci soltanto nel momento in cui lavoriamo ed io che faccio? Le faccio una promessa che inevitabilmente non avrei potuto mantenere. Non riuscivo a sopportare il peso di questa cosa perché solitamente faccio sempre tutto ciò che dico, per cui ho deciso di sentirla almeno telefonicamente, infrangendo il nostro patto.
Mi son fatta coraggio e dopo tre giorni le ho mandato un messaggio che recitava così:"Avrei voluto dirti di non andartene, che non potevi perché la porta era chiusa e la strada fuori dal mio camerino era così bagnata che saresti sicuramente scivolata. Avrei voluto dirti di restare fino a che non si sarebbe asciugata, fino a che non avremo trovato una soluzione per il nostro amore che sembra così assurdo, che sembra qualcosa di troppo ingombrante da dover per forza finire. Avrei voluto dirti di aspettare perché senza di te per me non c'è niente, non c'è più nessuna cosa che abbia un senso. Neanche l'aria, il cielo, il vento, il sole, niente. Senza di te non esisterei io perché da quando ci conosciamo è come se avessimo fatto un miscuglio con le nostre anime a tal punto da non poterci mai dissolvere. Mi hai detto che era giusto in quel modo, io avevo la faccia bagnata dalle mie stesse lacrime, proprio come se fossi appena uscita dalla doccia. Mi chiedo spesso perché tu abbia questo effetto così profondo sulla mia persona e come sia possibile che tutte quelle lacrime siano uscite da una persona così piccola come me. Il problema è che tu mi rendi immensamente grande e forte perché per te potrei scalare qualsiasi montagna, non importa la paura di cadere, ma al tempo stesso con te è come se fossi fatta di vetro e un minimo gesto bastasse per rompermi in mille pezzi fino a far sì che ricompormi diventi un'impresa maledettamente difficile. Come dicevo, con te è tutto un miscuglio di emozioni, di attimi, di sensazioni, di brividi, di paura. Come la paura di perderti che non ho mai provato come durante quella nostra conversazione in quella stanza minuscola, che più mi parlavi e più vedevo rimpicciolirsi, più di quanto già non lo fosse, e d'improvviso mi ritrovavo la nebbia di Pavia davanti agli occhi ed io non capivo più niente. Desideravo soltanto che quella conversazione, che somigliava tanto ad un addio, terminasse e che i nostri corpi si stringessero. Avrei voluto dirti che ogni cosa si sarebbe sistemata perché l'unica vita che conosco è quella dove tu sei al mio fianco, tu che l'hai accesa con i tuoi colori, che hai reso più dolce persino il caffè amaro del bar sotto casa e che mi hai insegnato a vedere il mare con occhi diversi. Ma cosa mi hai combinato? Hai davvero fatto un casino dentro di me mischiando tutte le carte e cambiandomi nettamente. Io rigida e composta, un pezzo di legno come mi chiami tu, adesso sono nel mio letto da giorni, immersa tra le lacrime e con questa lettera che sto provando a scriverti con tutto il mio amore. Sto persino bagnando il lenzuolo, se fossi qui con me, da brava donna di casa mi riproveresti senza dubbio. A proposito, perché non sei qui con me? Che poi questa non è nemmeno una lettera, sono soltanto pensieri sparsi scritti a caso sulle note dell'iPhone, pensieri buffi come le tue sciarpe che chiami in quel modo assurdo. Com'è che le chiami? Pashmine, giusto. Tutto buffo proprio come me che non so smanettare con la tecnologia, eppure, per te imparo ogni cosa che mi è sconosciuta. Quindi anche se non leggerai mai, sappi che tutto ciò che faccio, penso, scrivo, è per te... Parlarti in questo modo mi permette di immaginarti vicino a me ad ascoltare le cose che ho da dirti. Anche se non sarà mai la stessa cosa. Nel mio camerino ti ho lasciata andare e adesso invece ho un bisogno maledetto di te. Ho rispettato la tua decisione soffrendo, ma cullandomi col pensiero che venerdì ti vedrò per la registrazione e ti prometto che ogni promessa è debito, quindi non finirò mai di combattere per te. Durante la nostra conversazione desideravo soltanto abbracciarti, ma come si fa ad avere voglia di abbracciare una persona che ti sta dicendo che vuole prendere le distanze da te? Forse perché so benissimo che questa è una cosa che non vuoi nemmeno tu, ma semplicemente che hai cercato di imporre per il bene di tutti, sì amore mio, so che lo fai per il bene di tutti ed è anche per questo che ho rispetto della tua scelta...ma come la mettiamo del momento che invece per me il bene sei tu?"
Sabrina ha visualizzato all'istante ma ho atteso per due giorni una risposta. Pensavo che non sarebbe più arrivata, quando ieri alle tre del pomeriggio mi ha scritto così:
"Marì, ma per te pausa significa scrivere a Divina Commedia? Come devo fare con te? ❤️
Ah per la cronaca, è PASHMIRINA. "
Non avevo più parole, io le avevo scritto davvero un teso paragonabile alla lunghezza della Divina Commedia e lei che fa? Risponde in due righe prendendomi in giro? Avrei dovuto sbraitare ma, al solito, l'effetto che ha questa donna su di me mi lascia esterrefatta. Leggendo ho solo desiderato più ardentemente di rivederla e finalmente il giorno si stava avvicinando, ci separavano solo ventiquattro ore. Adesso invece sono solo cinque ed io non vedo l'ora.
STAI LEGGENDO
"Non posso fare a meno di te"
FanfictionE se tra le due ci fosse più di un'amicizia? Soffocheranno i loro sentimenti o daranno voce al loro amore? (Storia inventata su Maria De Filippi e Sabrina Ferilli con riferimenti ad una mia vecchia storia)