Capitolo 18.

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Qua inizieremo a vedere Alvaro versione papà, che sbaglia, che si preoccupa, che compra orsacchiotti giganti.... Ho offerto una mia versione di lui da padre, chissà che non sia proprio così on Juju e Leon!

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ITZIAR'S POV:

Andammo di corsa a prendere Viky, avevo o meglio avevamo il cuore in gola e avevamo paura che potesse succederle qualcosa. Per fortuna era ancora lì e nonostante facesse fatica a camminare arrivammo a casa. Era sfinita, le si leggeva negli occhi, tolsi la coperta e chiesi: 'Hai fame?' Annui mentre osservava il grande soggiorno 'Abbiamo preparato qualcosa ma non ti aspettavamo, spero ti piaccia' dissi porgendole la mia razione di pasta appena riscaldata 'Grazie' riprose 'Ehi hai almeno un po' di caldo ora?' 'Sì, grazie davvero per tutto' 'Ne parliamo domani mattina a mente fresca. Ok?' Annui e Alvaro mi passo il suo piatto alzandosi per prendere un precotto da scaldare. Finito di mangiare guidai Viky nella sua camera, con un vero letto e un vero armadio 'Non ho un pigiama' mi disse mentre sistemavamo i libri nella libreria costruita apposta per la stanza 'Ti porto uno dei miei aspetta' dissi andando poi in camera mia. Ne presi uno dei più piccoli e glielo diedi. Una volta cambiata si rannicchiò sotto le coperte: non sapevo se darle la buonanotte o no, se si sarebbe sentita a disagio o no. Le chiesi: 'Allora posso... posso darti il bacio della buonanotte?' 'Certo' disse accennando il primo sorriso vero da quando eravamo andati a prenderla. Non era così due giorni fa, non era così spenta: doveva essere successo qualcosa ma non volevo pressarla così mi avvicinai semplicemente, le baciai la guancia sussurrandole: 'Buonanotte, ci vediamo domani' 'Ci sarete domani vero?' 'Certo, non scappiamo e poi siamo già dove vorremmo essere' Detto ciò spensi la luce e tornai in salotto

'Dorme?' mi chiese Alvaro subito

'Sì'

'Le farà bene una buona dormita al caldo, spero non si ammali'

'Lo spero anch'io'

'Perché hai gli occhi lucidi?'

'Non l'avevo mai vista così spenta, è sempre stata piena di vita, aveva un sorriso per tutti anche se era distrutta: oggi invece sembra diversa'

'Forse è solo stanca'

'Forse è successo qualcosa'

'Itzi vieni qui' disse, io mi avvicinai e mi strinse in un abbraccio senza secondi fini, solo per farmi sentire calore e sicurezza

'Adesso qui è al sicuro, non le succederà più nulla. Stai tranquilla'

'Ti amo'

'Anch'io'

Ci baciamo e andammo in camera stremati, ma sbagliavamo a pensare di poter dormire tutta la notte infatti a metà si sentì qualcuno urlare. Ci svegliammo di soprassalto, non ci volle che due secondi per capire che era Viky: ci precipitammo nella sua stanza e la trovavamo stesa sul letto, sudata, che tirava pugni all'aria. Mi avvicinai subito riconoscendo un incubo e cominciai a chiamarla: 'Viky Viky, siamo qua noi' Mi diede una gomitata in pieno petto, caddi. Quindi Alvaro si avvicinò di più provando a bloccare le mani e i piedi in modo che potessi starle accanto. Dopo alcuni minuti così, si svegliò e appena sentì mani di Alvaro sulle sue gambe si allontanò spaventata. Lui era perplesso ma si tirò indietro 'Viky era solo un incubo, ci siamo qua noi' Mi abbracciò forte e pianse, pianse fin quando non si sentì meglio e si riaddormentò. Io ed Alvaro chiusa la porta ritornammo a letto a parlare: 'L'hai vista?' mi chiese 'Era solo un incubo ma non avevo mai visto qualcuno reagire con così tanta forza' 'Tu stai bene?' 'Sì non era così forte per fortuna' 'Andiamo a letto?' 'Domani ci alziamo alle 9:30 che è sabato?' 'Si' E così fecimo, alle 9:30 eravamo in piedi andammo in bagno per cambiarci e scambiarci affetto fin quando alle 10 si sentii Viky alzarsi e venire verso di noi: 'Sapete che ore sono? le 10 e io dovevo essere a scuola per le 8 cazzo. Perché non mi avete svegliato?' mi avvicinai dicendole: 'Viky, oggi niente scuola, stai a casa con noi. Sono sicura che Chiara ti manderà tutto il materiale' Sospirò 'Sei più tranquilla adesso?' 'Sì sc...scusate non volevo aggredirvi' 'Non fa nulla' dissi mentre Alvaro avvicinandosi le mise una mano sulla spalla. Non fosse mai, lei si sposto subito con gli occhi impauriti 'Ci sediamo?' chiesi per rompere il silenzio. Alvaro una volta seduto chiese:

Nostra figlia | AU ALVITZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora