Capitolo 10

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Mi siedo di nuovo e con la punta delle dita mi tocco il punto in cui ci dovrebbe essere la cicatrice
E la mia bocca rilascia un rumore fra un sussulto e un singhiozzo disperato
Per non piangere mi immergo nell'acqua con gli occhi chiusi
Quando riemergo noto Ax che era dall'altro capo della vasca

Accenna un debolissimo sorriso
" L'acqua è blu" dice
" Sono i miei capelli che perdono colore "
" È normale?"
" È l'unica cosa normale che sta succedendo nella mia vita " dico fissando il vuoto
" Come mai perdono colore?"
" Non è il mio colore naturale. Come mai vi stupite? Mi sembra che alcuni di voi abbiano i capelli viola o verdi o qualsiasi altro colore"
" Chi ha i capelli di quel colore ha un dono speciale, come essere un dio o qualcosa come essere un guerriero nato"
" Il mio colore naturale è il biondo cenere, ma non mi è mai piaciuto. Ho sempre colorato i capelli di qualsiasi colore pur di non avere i capelli biondi "
" Sono belli i capelli biondi" dice
" Mi ricordo quando mia madre mi ha guardata come se fossi pazza quando le ho detto che volevo i capelli castani con le punte bionde a dodici anni " rido e subito mi fermo pensando alla donna che fino ad un anno fa chiamavo madre. Gli occhi pizzicano e la gola brucia. Credo che Ax si accorga che non sto molto bene perché mi avvisa che sta per uscire
Non so, di solito non si consola chi sta male? Oppure mi voleva lasciare sfogare? Fatto sta che mi giro e dopo un paio di minuti sento la porta chiudersi
E poi piango per tutto quello per cui non ho pianto quanto avrei voluto
Piango perché mio fratello è scomparso, perché colei che chiamavo madre ha tentato di uccidermi, piango perché la prima persona che abbia mai amato è morta per me, per mio padre, per Ienium, perché la mia vera madre non è mai stata con me, per i bulli che mi hanno rapita, e per la cicatrice.
Piango così forte che gli occhi e la testa mi fanno male e temo che la serva entri e vedi ciò che sono
Debole e piagnona.
L'acqua intorno a me si tinge di verde acqua e le mie mani sono ricoperte di quella roba
Alla fine prendo gli unguenti e riesco a lavarmi come si deve.

I vestiti che mi ha preso la serva sono di un tessuto strano. Al tatto sembra pelle ma all'interno è caldo e vellutato
Infilo quelli che sono dei pantaloni e una maglietta mono spalla unita da dei ramoscelli verdi
Gli scarponi sembrano quelli dei film; ovvero degli stivali in cuoio che arrivano a metà polpaccio. I capelli bagnati mi danno fastidio alle spalle e alle braccia, ma non importa.
Esco dalla stanza e per poco non mi scontro contro la serva
Mi guarda con mezzo sorriso e mi rendo conto solo ora che sia la pupilla che la sclera sono bianchi, e l'unica cosa che li separa è un debole cerchio argenteo
Schiocca le dita e i miei capelli sono perfettamente lisci e asciugati. Con un cenno la ringrazio e torno in camera mia.
Richiudo la porta alle mie spalle e sospiro con gli occhi chiusi

" Non si salutano le vecchie amiche?" Chiede una voce

In un primo momento sussulto e istintivamente mi appiattisco contro la porta

Poi mi rendo conto che la voce era di Aer

Corre verso di me e mi salta in braccio
Le sue gambe mi stringono in modo quasi violento la vita, ma in questo momento non desidererei altro

La faccio scendere ma questo non mi impedisce di abbracciarla ancora

" Cosa ci fai qui?!" Dico con un sorriso ebete stampato in faccia

" Anch'io sono felice di vederti, Ab!"

Rido leggermente

" Sono qui perché mi annoiavo dall'altro capo della città. Sono tutti così depressi che quasi mi contagiano!"

" Gli altri sono con te?"

" Si,non avere paura. Ineptas e Consurge stanno addestrando tutti i ragazzi. Gli altri stanno raggruppando le persone appena arrivate. Io mi occupo della caccia per un po' tutto il centro in cui alloggiamo" Mi guarda dalla testa ai piedi e fa un'esclamazione in lingua elfica.

" Ascolta, Ab, non sono qui per una visita, devo davvero andarmene. Sono entrata da una finestra grazie a quella serva blu. C'è qualcosa in quel vulcano e intendo scoprirlo, ma ho bisogno di te. Tu puoi creare qualcosa che ci permetta di respirare sott'acqua, farci aiutare dalle creature e tante altre cose. Ma ho bisogno che tu rischi tutto per aiutarmi e scoprire cosa c'è in quel vulcano sottomarino. Se sei con me, domani vediamoci davanti alla riva del fiume al tramonto. Se non sarai con me... beh... vuol dire che dovrò sostituirti con una ragazza bellissima, con i capelli blu, occhi azzurri, pallidissima, alta, con i poteri acquatici e figlia di una dea." Aggiunge sorridendo. Schiocca le dita e la vedo dissolversi nell'aria.

Il mio cervello non realizza ciò che è successo negli ultimi 15 minuti
Il tizio psicopatico delle pozioni e dei vulcani è il padre di un mio alleato
La serva blu ci asseconda in missioni suicide facendo addirittura entrare di nascosto persone sconosciute dal tempio
E Aer mi chiede di rischiare di fare passi falsi che potrebbero far venire sospetti alla città, per di più dissolvendosi nell'aria
Una totale esplosione celebrale
Avrei bisogno di uno dei miei caffè con dose generosa di latte e zucchero
Una serva con i capelli biondi mi avverte di un banchetto
Mi siedo sul letto mettendomi la testa fra le mani, sentendomi attraverso le dita le tempie che pulsano. Non credo di essere pronta per il baccano che sarà di sotto. Gli elfi non hanno inventato le aspirine, giusto?
Chiudo gli occhi un attimo e degli sghignazzi provenienti dal corridoio mi fanno aumentare il mal di testa
A grandi passi mi dirigo verso la porta e la spalanco trovando dei ragazzini di non più di undici anni che corrono per il corridoio facendo capriole
Mi richiudo la porta alle spalle andando verso le scale che portano al piano inferiore

" Scusa, Abyssus?" Mi sento chiamare
Mi giro e vedo i ragazzini di prima che mi fissano con occhi increduli

Ad un certo punto corrono verso di me cingendomi alla vita. Mi arrivano più o meno alla pancia

" Ci hai salvati tutti lo scorso anno " dice uno di loro "fallo anche ora. Tu puoi."
Mi inginocchio e li guardo negli occhi. Sono ragazzini, Alex, non essere troppo seria. Loro non sarebbero capaci di comprendere cosa succede.
Apro bocca ma prima di poter parlare una bambina di non più di 9 anni parla prima di me. Ha i capelli rosso fuoco e la bocca rosea, un vestito bianco e una coroncina di fiori, con una leggera spruzzata di lentiggini sul naso

" Hanno detto che somigliavi ad un angelo. Ma sei vestita di nero, gli angeli sono vestiti di bianco, no? "
Mi rimetto in piedi e la prendo in braccio

" Gli angeli vengono disegnati di bianco, ma i veri angeli sono quelli che sono forti qui." le dico mettendole un dito sul petto " Non sono un angelo e non lo sembro, piccola, perché sono forte qui" mi indico i bicipiti " ma non lo sono qui " mi indico il petto

" Lei non sarà mai un angelo, Rebrert " Dice una ragazzina appoggiata al muro " Ha ucciso persone e ha abbandonato suo fratello. L' unico angelo che potrebbe mai essere è l'Angelo della Morte "

Metto giù la bambina e sento il sangue affluire sulle guance

" Hai ragione, ma non hai idea di ciò che era mio fratello, io ho ucciso perché altrimenti sareste schiavi di un demone impazzito. " Dico in tono piatto

" Vuoi solo dei riconoscimenti " Dice con un espressione disgustata

" Tu non mi conosci " Mi volto e a grandi passi scendo le scale.

Non ho paura di morire ( Sequel Credi in me)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora