Capitolo 13

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Cerco più volte di aprire la porta, ma questa non da segni di cedimento. No no no, non va bene per niente.

" Axewell! Axewell, aiutami!" Grido. Silenzio più totale.

Vado verso i cassetti e li butto a terra in cerca della più misera arma, ma nulla.

" Mi vuoi uccidere? Fatti avanti! Non ho paura di morire!" Urlo a pieni polmoni

in tutta risposta sento una risata roca provenire dal fondo della stanza

" Una bambina come te non ha vissuto abbastanza per definire la propria una 'vita'. Aver avuto una malattia non significa essere vissuti"

Sto per mettermi a urlare in modo isterico. Quando qualcuno definiva la mia una ' malattia ' impazzivo di rabbia, ed anche tutt'ora. Non ero malata, stavo solo... male.

"NON ERO MALATA! SEI TU IL MALATO, UN PAZZO MALATO! "

Urlo istericamente. Questo provoca in lui una risata

" Una bambina " Ripete ossessivamente. Si materializza di fronte a me e mi serra le dita intorno al collo sollevandomi di diversi centimetri

" Io voglio questo universo, la gente dovrà adorarmi. Sarai tu la prima, bambina, e con te mio figlio. "

Vorrei urlargli addosso ma non respiro, sento le lacrime che solcano le mie guance. Alla vista delle mie lacrime, Dolos mi lascia cadere e va infondo alla stanza tendendosi la mano con cui mi strangolava, da cui esce fumo.

" Angelo! Angelo!" Urla smaterializzandosi

Mi sveglio sul pavimento freddo della mia camera. Era un sogno? Un.. sogno?! Oh, no. Non era esattamente un sogno.

Mi alzo e spalanco la porta correndo verso quella di Axewell. È steso sul pavimento anche lui e sembra che si sia appena svegliato.

" È successo anche a te? " Chiede

Annuisco e mi porto le mani fra i capelli imprecando sottovoce

Mi inginocchio e mi appoggio alla spalla di Ax

" Ho 19 anni ed ho passato esperienze peggiori di chi va in guerra. Ax, io non so se ne vale più la pena di vivere questo macello"

" Perché, cosa vale la pena di essere vissuto?"

" Vale la pena rompersi il culo a lavoro, mangiare e divertirsi! Vale la pena amare qualcuno e poi rimanerci male! Vale la pena vivere sul serio, Ax. Me la chiami vita, questa? "[citazione necessaria]

" Vale la pena rischiare di morire e salvare in mondo e vedere dei bambini giocare in mezzo alle foreste, Ab " dice freddamente e non dico più nulla. Ha ragione lui.

" Voglio solo che tutto questo finisca " dico sottovoce

Alzo lo sguardo e noto solo adesso di quanto siamo azzurri i suoi occhi. I miei sono quasi trasparenti, ma i suoi.. oh, i suoi sono più blu del mare.

"Cosa c'è?" Chiede

" I tuoi occhi sono bellissimi "

Sorride

" I tuoi sono come il vetro certe volte, altre sono color cielo, e fa un effetto strano con i tuoi capelli. "

Sorrido impercettibilmente. Ha i capelli neri come il carbone e il suo sorriso mozza il fiato... wow... ehi, come mai fa così caldo?

Dio mio, Alex! Sembri una bambina di prima media che sbava dietro al figo di turno del primo superiore!

Mi alzo così in fretta che rischio di cadere

" Quindi? Si fa maratona di American Horror Story mentre si beve caffè?" Chiedo sarcastica, ma dimentico sempre che Ax non capisce a cosa alludo.

" Senti, di dormire non se ne parla, di restare svegli neanche. Si fa festa tutta la notte?" abbozza un sorriso che sparisce immediatamente.

" Facciamo a turni. Tu dormi e io sorveglio e si fa a cambio, okay?"

Annuisco ed entriamo in camera di Ax. Mi stendo sul caldo e morbido letto mentre Ax si sistema una sedia vicino a me.

"Buona notte" mi dice spegnendo una lampada ad olio

" Se inizi ad aver troppo sonno svegliami, okay?" Non so se annuisce, perché l'oscurità l'avvolge.

C'è una lunga distesa di verde ed un ragazzo bruno che gioca distrattamente con i petali di un fiore.

"Ehilà." Dice freddamente

Gli do un bacio a fior di labbra sedendomi vicino a lui.

" Non hai idea, Fort, di ciò che sta succedendo" Dico passandomi una mano in mezzo ai capelli

" Si invece, e non mi piace quel Axewell, o come lo chiami tu 'Ax' "

Cos... è geloso?! Io penso a salvare il mondo e lui si ingelosisce?!

" Stai scherzando?" Dico cercando il suo sguardo

" E perché mai?"

" Io voglio salvare il mondo e tu pensi che il mio compagno di avventura mi faccia il filo? "

" Tu devi sempre salvare il mondo, sembra quasi che sia un motivo per tradire il tuo fidanzato"

" Sei morto, Fortis! Sei un cazzo di cadavere seppellito, okay?! Mi appari in sogno perché sono così fottutamente disperata! Mi sento in colpa e non ti voglio perdere! Ax è un amico, ed io tecnicamente sono libera di mettermi con lui, se mi va" Mi sfugge. No, no, no! Non volevo esprimermi, cioè si che volevo, ma non in modo così brusco...

"Avanti, vai da lui. Sono un cadavere seppellito. Non sono il tuo fidanzato." Dice alzandosi, mentre mi sento strappata via da terra e sento lo stomaco svuotarsi

AXEWELL:

Guardo Abyssus mentre dorme, facendo scorrere i miei occhi avidamente lungo il suo corpo. E' tremendamente bella, dannazione. Non dovrei guardarla in questo modo, è così sporco... mi sembra di lasciare della melma ovunque io posi lo sguardo. Ha la pelle come la carta, bianca e senza imperfezioni. Lei è carta a tutti gli effetti. Ha dei disegni e i suoi strappi. Lei è una ragazza di carta.

No, Axewell, basta così. Basta fissarla.

Sussulta piano senza però svegliarsi, cosa le starà succedendo?

Le mie palpebre sono pesati come tronchi ma non voglio svegliare Ab...

"No!" Urla svegliandosi

"Cos..." inzio, ma lei mi zittisce e mi fa sdraiare sul letto. Per un attimo penso che stia per baciarmi, ma mi scavalca e prende il mio posto sulla sedia
" Dormi, Ax. Dormi" dice in modo stranamente distante.
Deglutisco e chiudo gli occhi, ma passano diversi minuti prima che cadi fra le braccia di Morfeo.

ABYSSUS:

Lo fisso con disgusto per qualche minuto. È colpa sua.
Mi alzo ma c'è qualcosa che non mi quadra... mi sembra di essere un burattino. Oh, merda.
Cerco di urlare ma come se avessi una brutta infiammazione alla gola esce solo un grugnito sommesso.
Vado verso un armadio e apro le ante prendendo un pugnale nascosto sotto un mucchio di panni. Chiudo gli occhi pensando che se non vedo io non vede chi mi muove, ma è del tutto inutile.
'Basta' Dico nella mente, ma tutto ciò che ottengo è una fitta dolorosa allo stomaco, ma non riesco neanche a portarmi la mano al punto che duole
' Vai via, Dolos. Vai via.' dico un altra volta a mente, ma questa volta mi fermo. Il pugnale si alza lentamente e la punta si appoggia al mio braccio sinistro, che incide una grossa F sanguinolenta

Non ho paura di morire ( Sequel Credi in me)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora