Capitolo 11

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Scendo furiosamente le scale con le guance in fiamme
Non porto mai rancore, ma non sopporto quando la gente si convince su cose false che mi riguardano
Quando arrivo alla sala noto che tutti sono vestiti elegantemente, ed io con dei vestiti da caccia neri sono decisamente fuori luogo
Tutti mi fissano bisbigliando. Forse per i piercing, forse per i tatuaggi, o per l'abbigliamento, per i capelli che iniziavano a tendere all'azzurro, per la mia carnagione cadaverica. Oh, insomma, mi fissano perché sono nata per gli sguardi contraddittori verso il mio essere.
Con lo sguardo cerco Ax, ma gli unici visi familiari sono quelli della serva blu e di Renault. Istintivamente mi muovo in direzione della serva, ma a pochi metri lei mi fa cenno di andare verso Renault. Non l'ascolto e cammino verso di lei.
Mi fermo ad un metro circa da lei

" Non dai retta a nessuno, eh? " Dice con mezzo sorriso
" Solo per lo stretto necessario " Sorrido " come ti chiami?"
" Elves " Si guarda intorno " non dovresti parlare con me, potrebbero punirmi anche severamente " si morde il labbro inferiore così forte che sbianca " potrebbero togliermi le bacche di koryt, per la mia razza è di importanza vitale "
" Che bacche sono? "
" Sono delle bacche che crescono solo sul monte juan" Il monte juan è un monte alto distante un paio di chilometri
" Perché hanno preso te, se hai un costante bisogno di quelle bacche? " Chiedo curiosamente
Sorride amaramente " Perché sono figlia di un politico. Sono come un trofeo per loro. Dico sul serio, Abyssus, vai da Renault. "
Senza staccarle gli occhi di dosso vado verso Renault

" Sei scesa sul serio con degli abiti da caccia? " Chiede ironicamente
" Non sapevo fosse una sera elegante " dico incrociando le braccia tatuate sul petto " e non amo i vestiti eleganti "
" Hanno un significato? " chiede Renault riferendosi ai miei tatuaggi
Annuisco tenendo lo sguardo fisso davanti a me. C'è un secondo di silenzio, e capisco che gli piacerebbe saperne il significato.
Gli spiego il significato di ognuno di loro, ma quando arrivo al tatuaggio che ho sul polso sinistro, per poco non scoppio in lacrime. Non sono mai stata una che si lamenta o piange spesso, ma da quando ho scoperto che le mie lacrime hanno quel potere, sembra che non possa fare a meno di piangere.
' Cosa sono quelle ferite? ' recita il tatuaggio
Il tatuaggio è in mezzo ad una parte delle cicatrici. Avevo mentito dicendo che erano ferite di guerra, ed ora che ci penso, non avevo tutti i torti. Era una guerra la mia vita, e ora lo è più che mai.
" Cosa c'è scritto? " Chiede strizzando gli occhi. Sono pochi gli elfi che capiscono la mia lingua.
Una bugia, Alex, inventatene una presto
" Vinci per la vita" Non potevo inventarmi nulla di meglio?! Ma per lo meno, stanno in tema per la sfilza di cicatrici ormai bianche sotto e in mezzo al tatuaggio.
A mia grande sorpresa, Renault non fa domande su come mi sia procurata quelle ferite così lineari e piccole. A casa un polsino e un gatto nelle vicinanze erano le migliori coperture, ma qui non ci sono gatti e i braccialetti li indossano solo i nobili oppure gli sciamani.
Solo ora mi rendo conto di com'è vestito Renault: una tunica verde ricamata in oro e dei sandali
Molti uomini sono vestiti così, mentre le donne hanno delle vesti velate che arrivano al pavimento, decorate con qualche foglia o fiore. Le ragazze della mia età circa si permettono di mettere abiti più stretti, corti e trasparenti. Alcune di loro hanno un abito fatto interamente di rampicanti con dei petali intrecciati.

" Vai, occhi-azzurri, penso ti troverai più a tuo agio con loro" mi spinge in direzione di un gruppo di ragazze che stanno parlottando e guardando qualcuno
Seguendo il loro sguardo noto che stanno guardando Ax mentre si versa del succo in un calice. Non hanno tutti i torti, è un bel ragazzo.
Nascondendo un sorriso, vado verso Ax e gli butto le braccia al collo
" Tesoro, mi sei mancato! Dobbiamo fare un altro bagno insieme, non trovi? " Dico, curandomi che il gruppo di ragazze mi abbia sentita.Ax mi guarda stranito e gli strizzo l'occhio. Gli do un bacio sulla guancia e lo abbraccio, mentre le ragazze mi guardano con la bocca spalancata
" Saliamo in camera da letto? Mi annoio qui." Dico con una voce più suadente, ma con un tono abbastanza alto per farmi sentire da quelle elfe
Prima che possa dire qualsiasi cosa, lo trascino via, portandolo in camera mia.
Una volta chiusa la porta scoppio in una fragorosa risata, che mi piega in due
" Ma erano carine! Potevo portarne una in stanza prima di finire la cena! Ti odio"

" Oh-oh, punti a parcheggiartene qualcuna, allora! Mi dispiace, ma ogni tuo malefico piano è miseramente saltato! " Dico sedendomi e cercando di respirare

Dalla sua faccia capisco che non ha inteso il concetto di " parcheggiare "

" Già che sono qui, ne approfitto per mettere qualcosa di più elegante" dico aprendo un grosso armadio

Nulla di interessante. Se non fosse per uno stupendo abito corto rosso porpora. È molto semplice, ha uno spacco sulla schiena e una scollatura sul petto che viene unita da uno spago.

" Oddio! Guarda qua! " Dico prendendolo e mostrandolo ad Ax

Fa un cenno di approvazione, senza però mostrare molto entusiasmo
Lo faccio uscire e immediatamente mi provo il vestito. Mi sta perfettamente!
Come scarpe opto per una specie di ballerine con dei lacci che vanno per tutto il polpaccio e finiscono appena sopra il ginocchio. Lego i capelli in uno chignon disordinato che fisso con un piccolo pugnale. Appena esco Ax mi guarda dalla testa ai piedi e si incammina verso il piano inferiore.
Mi affretto a raggiungerlo e quando arriviamo alla sala da pranzo, tutti stanno prendendo posto. Io ed Ax ci sediamo di fronte a Renault e iniziamo subito a mangiare
Dopo circa 20 minuti finiamo e tutti rimangono a parlare di politica e robe varie
Renault si alza in piedi e con un semplice gesto della mano zittisce tutti in pochi secondi

" Signori, siete stati invitati qui per un semplice motivo; Ringraziare Axewell e Abyssus - Ovvero Alexandra Wilson - per essere venuti qui ieri sera. Gli allenamenti saranno domattina all'alba. Siete la nostra speranza, e vi ringrazio a nome di tutta Auxilium p..." Ma non finì la frase. Le finestre esplodono e la porta viene sfondata . Si sente un freddo glaciale, mentre centinaia di demoni si riversano all'interno della stanza
Renault salta sul tavolo e scatta verso un arazzo stappandolo via dai chiodi
Rivela una piccola stanza munita d'armi di ogni tipo
Molti elfi si scagliano in quella stanza lasciando solo qualche arma
Io ed Ax corriamo verso le armi. Lui prende un arco ed una faretra stracolma di frecce, senza curarsi di prendere anche un guanto. Scatto anch'io verso l'arco, ma esito un secondo. Sono brava a tirare con l'arco, ma no, non è l'arco che la mia mano afferra. Afferro due chakram che mandano delle fiammelle azzurre.
Ed inizia la battaglia

Non ho paura di morire ( Sequel Credi in me)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora