2. 𝐓𝐡𝐞 𝐫𝐞𝐬𝐢𝐥𝐢𝐞𝐧𝐜𝐞

440 30 9
                                    

• 𝘏𝘢𝘯𝘴 𝘡𝘪𝘮𝘮𝘦𝘳 - 𝘚𝘩𝘪𝘷𝘦𝘳𝘪𝘯𝘨 𝘴𝘰𝘭𝘥𝘪𝘦𝘳 •

• 𝘏𝘢𝘯𝘴 𝘡𝘪𝘮𝘮𝘦𝘳 - 𝘚𝘩𝘪𝘷𝘦𝘳𝘪𝘯𝘨 𝘴𝘰𝘭𝘥𝘪𝘦𝘳 •

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Tommy gli lasciò un cambio di vestiti. Per sua fortuna, erano molto simili fisicamente. Si liberò dell'asciugamano e infilò i pantaloni, alzando le bretelle sulle spalle. Si portò una mano nei capelli ancora umidi prima di scendere al piano di sotto. La madre, Bonnie, gli indicò il suo posto a tavola. "Com'è strano riavere il mio ragazzo in casa" diede una pacca sulla spalla al figlio, per poi sedersi. Alex notò che il padre non c'era, ma sulle diverse mensole in cucina e in soggiorno c'erano sue tracce. Esitò nel domandare di lui. L'abitazione di Tommy era piuttosto umile, rustica. Si ergeva su due piani, ma era anche fin troppo grande per tre persone.

Si sentì a tratti imbarazzato, perciò non riuscì a consumare il suo piatto di pasta. "Avanti, tesoro. Mangia, o si raffredda" gli consigliò Bonnie mostrandogli un sorriso incoraggiante. Alex guardò Joanna che nel frattempo aveva quasi finito di mangiare. Gli sembrò che mangiasse parecchio, anche se si presentava sul suo metro e sessanta, quarantacinque chili di massa muscolare.
Prese la forchetta tra le dita ancora tremolanti, facendo grossi bocconi. Non mangiava qualcosa di così buono da due anni, da quando si era arruolato. Un giovane ragazzo di quasi diciotto anni che era stato costretto ad andare in guerra perché la sua madre patria aveva bisogno di quanti più soldati possibile.

Suo fratello maggiore prima di lui, era stato richiamato e mandato oltreoceano nel reparto fanteria. Non poté far altro che interrogarsi sulle sue condizioni. Pregò che fosse ancora vivo e volle rivederlo, ricongiungersi con la sua famiglia e superare quel periodo insieme.
"Com'è?" domandò la signora dai boccoli corvini e le lentiggini spruzzate sulle guance. "Ottimo, grazie".
"Non devi ringraziare. Domani Tommy ti accompagnerà a cercare la tua famiglia" il ragazzo fece di sì con la testa, godendosi quel pasto. Chissà quando avrebbe mangiato di nuovo in quel modo.

Si offrì volontario nell'aiutare la donna a lavare i piatti, ma lei lo congedò con un semplice gesto facendolo accomodare sul divano. Joanna lo raggiunse. Sembrò voler parlare con lui. "Non ne ho voglia" bofonchiò, ancora turbato. Aveva troppi pensieri che continuarono a fare rumore nella sua testa e non volle aggiungerne altri. Lei sembrò comprendere il suo disagio. Nonostante questo gli stette accanto, domandandogli della sua famiglia. "Hai fratelli o sorelle?". "Un fratello più grande e una sorella di dieci anni".
"Come si chiamano?".
"Lucas e Peyton". Joanna si portò la mano sul ginocchio, accavallando le gambe sotto le cosce. "Qui siamo solo io, Tommy e mamma".
"E vostro padre?".

"Lo hanno arruolato all'inizio della seconda guerra mondiale. Non abbiamo sue notizie da allora". "Sarà terrificante" Joanna sgranò gli occhi, domandandogli che cosa intendesse.
"Vivere con la speranza che prima o poi lui entri da quella porta".
"Si, lo è. Ma sai come si dice, la speranza è l'ultima a morire. Sono certa che anche tu ritroverai la tua famiglia" Alex le sorrise, trovando quasi piacevole parlarci. Dal mondo in cui Tommy l'aveva descritta, si era immaginato fosse un mostro insensibile.

"Lascia in pace il nostro ospite" urlò Tommy dalla cucina. Joanna alzò gli occhi al cielo, esasperata. "Non hai un buon rapporto con tuo fratello, dico bene?". "È il problema di noi gemelli. O siamo troppo legati o non ci sopportiamo".
"Non credevo foste gemelli".
"Lo siamo. Menomale che non è così evidente" gli sorrise, in un modo tanto dolce quanto consapevole di quell'amore contrastante che si è soliti avere con un fratello.

𝐀𝐥𝐞𝐱 | 𝐓𝐡𝐞 𝐒𝐮𝐫𝐯𝐢𝐯𝐨𝐫 [H.S]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora