• 𝘊𝘰𝘭𝘥𝘱𝘭𝘢𝘺 - 𝘐𝘯 𝘮𝘺 𝘱𝘭𝘢𝘤𝘦 •
"ᴵᶠ ʸᵒᵘ ᵍᵒ, ⁱᶠ ʸᵒᵘ ᵍᵒ
ᴸᵉᵃᵛᵉ ᵐᵉ ᵈᵒʷⁿ ʰᵉʳᵉ ᵒⁿ ᵐʸ ᵒʷⁿ
ᵀʰᵉⁿ ᴵ'ˡˡ ʷᵃⁱᵗ ᶠᵒʳ ʸᵒᵘ.."Dopo una buona ora nel più completo silenzio, Daisy aveva chiesto a Tommy di accompagnarla. Alex sperò che riuscisse a ricevere le giuste attenzioni, così lui sarebbe stato libero di frequentare Joanna senza intoppi. Nel frattempo che Tommy la riaccompagnava, Alex e Joanna camminarono nel silenzio della notte. "Tutto bene?" le domandò, passeggiando con le mani nelle tasche dei pantaloni. Lei sembrò cadere dalle nuvole. "Per la scenata di prima. Come stai?".
"Sto bene". Joanna forzò un sorriso, evitando il suo sguardo. "No, non stai bene. Avanti, sono Alex. Puoi parlarmi liberamente. Tu mi hai ascoltato quella sera quando avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno".
"E alla fine siamo finiti per baciarci". Alex sorrise timidamente, diventando paonazzo. "Vero. Possiamo farlo anche stasera, ma prima voglio sentirti parlare". Joanna ammiccò, prendendogli la mano.
"Non ce l'ho con Daisy, non direttamente. Sono mortificata. Lei ha i soldi, può fare qualsiasi cosa mentre io devo spostarmi dall'altra parte dell'oceano per conseguire un mio sogno adolescenziale. E tutto questo diventa più pesante se penso che io e te non potremo vederci per mesi, forse anni".
"Ci tieni davvero tanto a me, eh?". Lei, in risposta a quella domanda, lo aveva attirato a sé per poterlo abbracciare. Soffocò un piatto sulla sua camicia bianca mentre Alex le accarezzò i capelli. "Non fare così, ti prego. Altrimenti faccio le valigie e parto con te, lasciando tutto il resto alle mie spalle". "Non ti chiederei mai di abbandonare la tua famiglia".
Lui le sollevò il viso per poterla baciare. Dal cielo iniziarono a cadere le prime gocce di pioggia di quel nuovo anno, che li avvolse in un abbraccio bagnato e passionale. Il cuore di Joanna scalpitò nel suo petto febbricitante. "Alex?". Lui si fermò per poterla guardare negli occhi. "Vorresti accompagnarmi a New York?". Quella domanda, inaspettata e attesa allo stesso tempo, lo fece sorridere. "Ci vengo, ma prima dobbiamo dire a Tommy di noi. Non gli voglio più nascondere questa relazione. Spero possa capire che io e te ci siamo innamorati".
Joanna gli mostrò gli occhi lucidi e arrossati. "Innamorati? Sei innamorato di me?". Lui si limitò a fare di sì con la testa, cingendola a sé. "Se gli andrà tutto bene con Daisy, sarà particolarmente felice domani mattina perciò potremo provare a parlargli". Joanna accettò. La riaccompagnò a casa, per poi tornare solerte alla sua umile dimora dove si addormentò presto e con un sorriso stampato in faccia.
Al mattino, quando i suoi occhi si spalancarono verso il soffitto grigio, ebbe immediatamente la certezza di quello che avrebbe fatto. Scostò lesto le lenzuola, scendendo di volata al piano di sotto dove ad accoglierlo trovò una colazione sistemata con meticolosità sulla tovaglia di lino. Agguantò un pancake per poi sbucare alle spalle della madre, che in quel momento era intenta a lavare le stoviglie. "Buon anno" esclamò, stringendola da dietro.
"Oh, buon anno a te, tesoro mio". Si voltò, guardandolo negli occhi e afferrandogli il mento con la mano. "Siamo felici e mattinieri oggi". "Sì" esclamò il ragazzo dagli occhi color pastello e i capelli arruffati per via del cuscino. Si sedettero entrambi a tavola. "Lucas e Peyton?". "Temo che stiano ancora dormendo. Siamo tornati tardi ieri sera. E tu? Non ti ho sentito rincasare".
"Erano solo le tre. Mi sono divertito. Ho passato una bella serata con Tommy e Joanna". La madre si portò una mano sotto al mento. "Joanna... e dimmi un po', c'è qualcosa tra di voi? Ho notato una certa chimica la sera della cena di Natale". Alex fece spallucce, continuando a sorridere. "Oggi lo saprò". Appena finì di consumare quel pasto delizioso che venne accompagnato da una tazza bollente di té nero, tornò in camera sua per potersi dare una ripulita e per vestirsi.
Fu davanti casa di Tommy in meno di mezz'ora. Fu lui ad aprirgli la porta, e aveva anch'egli un sorriso stampato sulla faccia che celava velatamente le sensazioni provate la sera prima. "Alex, dove te ne vai a quest'ora?". Lo superò, entrando in casa. "Da te. Voglio sapere tutto riguardo ieri sera". Tommy chiuse la porta, portandosi le mani nelle tasche dei pantaloni. Con una si lisciò i capelli, passandoseli dietro l'orecchio. Infine parlò.
"Non te lo nasconderò. A me Daisy piace davvero...". "L'ho capito, lo comprendo. Per questo sono qui". Si accomodarono entrambi nel soggiorno per discorrere in tranquillità. "...è stata piuttosto laconica durante il viaggio in auto. Ha una casa maestosa, con tanto di cancello e giardino tutto intorno. E' una reggia". Alex ascoltò il racconto, e intanto alzava gli occhi verso la scala domandandosi se Joanna fosse già sveglia. "Lei mi ha dato la buonanotte, scoccandomi un bacio sulla guancia per ringraziarmi della serata. Ma mi è sembrato più un bacio d'addio. Non ho sentito nulla da parte sua".
"Magari era solo in imbarazzo..." gli diede una pacca sulla spalla, incoraggiandolo "...Avanti, su. Non ti buttare giù così. Se vuoi oggi torniamo alla tavola calda e le chiedi di uscire, solo voi due questa volta". Tommy scosse la testa, affranto. "No, non gli piaccio. Credo che sia attratta da qualcun altro, di certo più affascinate e ricco di me". In quel momento, Alex deglutì per lo sconforto e per la consapevolezza che quel ragazzo poteva essere proprio lui. Udì dei piccoli passi lungo le scale, quindi li seguì con gli occhi ritrovandoci Joanna in pigiama intenta a strofinarsi gli occhi sonnolenti. Si accorse di lui non appena passò dal soggiorno.
"Alex?" strabuzzò gli occhi, mostrandosi terrorizzata. "Sei già qui?". Tommy sgranò lo sguardo interdetto. "Già? Lo aspettavamo?". Alex e Joanna si guardarono, poi volsero gli occhi verso il ragazzo perplesso seduto sul divano. "Ehm, sì. Io e tua sorella vorremmo parlarti di una questione importante, ma... non credo che, insomma...". Tommy sembrò capire ancor prima che Joanna aprisse bocca. "E' così. C'è qualcosa tra di voi, dico bene?". I due annuirono, incapaci di mentire ancora. "Lo sapevo, e ti ho chiesto se avevi intenzioni serie. Tu mi hai consigliato di farmi vedere da un oculista". Joanna soffocò una risata, volgendo lo sguardo verso la cucina.
"Abbiamo voluto iniziare a frequentarci in segreto, per vedere come sarebbe potuta andare se un giorno ci saremmo messi insieme". "E quindi adesso lo siete? State insieme?". Joanna e Alex si guardarono ancora, facendo spallucce. Infine lui si alzò dal divano, andando da lei. "Tua sorella mi piace molto, e sono disposto ad andare con lei a New York. Volevo solo parlarne con il mio migliore amico". Tommy sembrò rifletterci su. Poi, quasi all'improvviso, mostrò un sorriso sincero e affabile richiamando i due giovani amanti tra le sue braccia. "Venite qui, sono felice per voi". Li stritolò in una presa decisa, cingendoli a sé e rassicurandoli.
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𝐀𝐥𝐞𝐱 | 𝐓𝐡𝐞 𝐒𝐮𝐫𝐯𝐢𝐯𝐨𝐫 [H.S]
FanfictionGiugno, 1940. Alex, scampato dall'invasione dei nazisti a Dunkerque, riesce finalmente a tornare nel Regno Unito. Le prime notti non riesce a sopportare l'inflessibile senso di vuoto, e continua a sognare i giorni in cui si trovava in guerra. Prova...