Capitolo 2

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Era ormai sera e dopo aver cenato Kakyoin stanco della giornata decise di rimanere in camera, mentre era sdraiato sul letto intento a leggere un libro;  venne interrotto quando bussarono alla porta.
"tesoro sono io" disse la voce dall'altra parte.
"è aperto!" rispose Noriaki appoggiando il libro sul comodino, mettendosi seduto.
"ma Norii cosa ci fai qui tutto solo, è presto ancora per andare dormire"
"oh no, è che pensavo che sarebbe stato più  rilassante per stasera rimanere qui a  leggere qualcosa"
"vestiti. Avanti hai diciassette anni sei nei fiori dei tuoi anni, hai tutta la vecchiaia per stare chiuso in casa a non fare niente"
"cosa?! E dove dovrei andare da solo..." intanto la madre si sedette affianco a lui.
"perché non chiedi a quel ragazzone della porta affianco... Aspetta come si chiamava?"
"intendi JOTARO?!" rispose urlando il suo nome.
"si ecco insomma alla fine avete la stessa età, oltretutto è veramente un gran figo" gli disse prendendo in giro il figlio.
"Mamma!!! smettila ti ho già detto che è imbarazzante, ma poi lo hai visto?! È uno STRONZO!! MI HA TRATTATO MALISSIMO TUTTO OGGI, COME PENSI CHE POSSA ANDARE D'ACCORDO CON UN TROGLODITA DEL GENERE!" gli rispose alzandosi dal letto rendendosi conto di aver appena urlato tutto d'un fiato, buttando fuori tutta la frustrazione in corpo accumulata durante la giornata, non ricordandosi però che il diretto interessato era esattamente ad un muro da lui.
"Noriaky prova a dargli una possibilità, non ti fa bene stare sempre da solo, hai bisogno di svagare e divertiti con qualcuno della tua età"
"si ma non per forza quel "qualcuno" deve essere  Jotaro! penso che se provassi a parlarci mi manderebbe diritto a quel paese". A quel punto anche la madre si alzò e andò dritto dal figlio e sistemandogli il colletto della giacca, come solo una mamma premurosa sa fare gli disse.
"non ti ho sempre insegnato che molte volte la gente non è mai come sembra? Magari parlandoci scopri di avere un sacco di cose in comune o che magari, è una persona piacevole,  quindi tu ora esci da sto buco! E vivi la vita" e in meno di cinque minuti Noriaki si ritrovò  fuori dalla sua stessa camera.
"pessima idea" pensò

Jotaro si ritrovó al bancone del bar, intento a bere quello che a prima vista fosse un bicchiere di wishy, mentre nell'altra mano reggeva un sigaretta. Come Kakyoin anche lui fu  costretto a passare le vacanze insieme alla sua famiglia, anche se non voleva ammetterlo, per via del suo carattere sempre distaccato, freddo e spigoloso non gli dispiaceva passare del tempo con loro. anche se a volte sapevano essere davvero appiccicosi e insopportabili e questo a volte non gli andava giù. "finalmente un po' di pace, senza mia madre e il vecchio" pensò.  Ad un certo punto vide con al coda del occhio una figura famigliare, vista anche fin troppo nell'arco della giornata. Il ragazzo più piccolo si avvicinò a lui e si sedette.
"yare yare..."
"come scusa?!"
"niente lascia stare."
"ma te hai l'età per bere e fumare quella roba?" chiese Kakyoin cercando con le mani di togliersi il fumo da davanti della sigaretta, tossendo.
"e tu non sei troppo grande per rompere? come i bambini? quanti anni pensi che io abbia?" gli rispose buttando il mozzicone nel bicchiere,  voltandosi completamente verso il suo interlocutore.
quando riuscì a vederlo nella sua interezza, rimase sbigottito da ciò che vide, i capelli rossi accesso furono la prima cosa che notò di lui, a seguire dai suoi occhi, avevano un colore particolare, che non avrebbe dimenticato facilmente. Scacciando via dalla mente quei pensieri decise di farsi portare un altro bicchiere.
Dall'altra parte anche kakyoin riuscì ad avere una completa visione del moro, fino ad ora era soltanto riuscito a intravederlo il suo sguardo, questo perché era perennemente coperto dalla visiera del berretto. Mentre ora poté confermare come pensato al loro primo incontro di quanto il suo viso fosse meraviglioso, anche se a fatica faceva trasparire emozioni. 
"b-beh v-v vedo, che la gentilezza fa proprio parte te" rispose in imbarazzo per i pensieri di apprezzamento appena fatti su di lui.
"comunque ho diciannove anni..." rispose prendendo in mano il bicchiere.
"sei venuto in vacanza da solo?" chiese Kakyoin rendendosi conto di non averlo visto ancora in compagnia con qualcuno.
"hai presente quei due che sembrano maniaci, che in questo momento stanno parlando con tua madre, e il vecchio sembra quasi provarci?" chiese facendo girare Kakyoin e notando che seduti al tavolo poco più lontani da loro c'era sua madre e seduti affianco altre due persone, intenti a conversare.
Anche Jotaro si girò verso la loro direzione e disse.
"una è mia madre Holly Joestar e l'altro invece è...." non fece in tempo a finire la frase che venne interrotto dal rosso.
"tuo padre!!"
"per l'amor del cielo no! non quel vecchio rimbambito... No lui è mio nonno, il padre di mia madre Joseph Joestar" rispose.
"ohh e tuo padre?"
"mio padre è un musicista non è mai a casa" disse buttando giù un altro sorso dal suo bicchiere.
"ma va bene così... Si sta più tranquilli, ho accettato questa Merda di vacanza solo perché mia madre non la smetteva più di rompere, dato che il vecchio è venuto apposta dall'America per l'estate"  sentire parlare di suo padre Noriaki notò una tristezza velata nelle sue parole,nostalgia forse? e per un attimo anche solo per poco riuscì a percepire un qualcosa di diverso in lui. 
"tu invece piccoletto come mai sei qui?"
"o-oh beh anche mia madre ci teneva che passassimo un'estate assieme, sono sempre impegnato con lo studio e altre attività che non riesco mai a passare un minuto con lei, inoltre i miei sono divorziati e non vedo anche io mio padre da un sacco di tempo" gli disse mentre giocò con il suo ciuffo rosso.
"abbiamo un secchione qui" disse ritornando a guardarlo, il suo sguardo finì sugli orecchini dell'altro, e preso da una certa curiosità avvicinò piano piano la sua mano fino a toccarne uno, tutto questo sotto lo sguardo stupito del più giovane.
"questi sono..." il rosso per la seconda volta non gli fece finire la frase.
"o-o-orecchini" gli rispose con imbarazzo, per via del gesto delicato del moro.
"wow grande Sherlock...qualcosa che non so? no nel senso che sono molto belli" gli disse guardandolo, notando quanto Kakyoin fosse diventato rosso in viso, questo perché si era reso conto che le dita erano entrate in contatto con la sua pelle. Entrambi erano in imbarazzo. Jotaro rendendosi conto di ciò che fosse successo e del contatto tra i due ritrasse subito la mano, avendo uno strano colorito rosso in volto, abbassò di colpo la visiera del suo cappellino cercando di nascondersi il più possibile.
"oookey i-i-io è meglio se vado" Kakyoin si alzo di scatto dalla sedia, e con passo veloce ritornò in camera. rimasto solo, l'altro lo osservò andare via, i suoi occhi si spostarono sul suo fondoschiena, "mhh niente male" pensò. 

Un'estate con te (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora