Kakyoin si ritrovó sdraiato in camera da letto intento a rigirarsi tra le dita un piccolo portachiavi, regalo che pensó di dare a Jotaro in ricordo della giornata trascorsa ieri. Grazie ad una scusa idiota come quella di dover andare al bagno riuscì ad acquistarlo in assoluta segretezza. Il problema però ora era come darglielo. Ciò che preoccupò il rosso era che purtroppo per la seconda volta gli dovette tener nascosto l'uscita con Caesar, odiava doverlo nascondere ma nello stesso tempo sapeva in che modo esagerato avrebbe reagito se lo fosse venuto a scoprire. Anche perché, ciò che Noriaki non riuscì a dimenticare era la bizzarra dichiarazione che gli fece il biondo la prima sera che uscirono assieme. Ciò che più però dava fastidio era che ancora non fosse riuscito a definire ciò che c'era tra lui e il moro. Si, si piacevano ma ancora non avevano deciso se portare ad un livello successivo il loro rapporto, se era importante o meno, se anche per Jotaro fosse importante il suo sentimento come lo era per lui o se fosse solo una cotta estiva che avrebbe dimenticato in tempo zero.
D'altra parte non era il solo ad avere questo tipo di pensieri. Anche Jotaro era dello stesso pensiero, deciso a non volerci pensare ulteriormente decise che per quella sera avrebbe lasciato da parte il rosso, e tutto ciò che lo riguardasse, quello che voleva era passare una serata da solo, magari sarebbe andato al bar a bere qualcosa giusto per riordinare il cervello e le idee contenute in esso.
Si ritrovó seduto al bancone con in mano un bicchiere e dall'altra una sigaretta. Poco più in là vide un gruppo composto da sole ragazze intente a fissare il ragazzo, mentre sghignazzavo sussurrando tra di loro di quanto fosse Figo. "galline del cazzo" pensó il moro un po' brillo.
Una di loro, decise di avvicinarsi cercando di attaccare bottone.
"hey ti hanno mai detto che sei davvero carino?" disse lei. Il moro si giró quel tanto che bastava per guardarla e notare la sua prosperosa scollatura."levati dal cazzo" disse lui con arroganza.
"ohh andiamo perché non andiamo a divertirci un po' sei qui tutto solo... Potrei farti della bella compagnia se vuoi" gli rispose avvicinandosi quel tanto che bastò per annullare la distanza tra di loro. Jotaro infastidito si tiro su dalla sedia con l'intento di allontanarsi, ma il troppo alcool in corpo lo fece barcollare e inciampó addosso a lei. Nel frattempo Kakyoin e Caesar entrarono e ció che videro era il moro abbracciato ad una sconosciuta, non potevano crederci.
"quello deve essere il tuo amico" disse il biondo indicandolo accennando un mezzo sorriso divertito.
Con le gambe che stavano per credergli e con voce tremante e quasi sull' orlo di piangere gli disse:
"j-j-jotaro?!" al suono del suo nome l'altro alzó lo sguardo.
"nori? Che cazzo ci fai qui? Perché c'è anche quella testa di cazzo? Cazzo non è come sembra ti posso spiegare..." disse rimettendosi subito in piedi non curandosi se la ragazza stesse bene.
"cosa dovresti spiegarmi? mi sembra abbastanza ovvio Sei solo uno stronzo"
Kakyoin uscì in lacrime, allontanandosi il più possibile, tutto quello che fece era scappare. Perché era avvinghiato a quella? perché lo ha fatto? perché lo aveva dovuto ferire?, perché lo ha dovuto fare?. Con questi pensieri, le lacrime iniziarono a uscire, lacrime che in tutti i modi aveva cercato di trattenere."stavolta l'hai combinata grossa idiota" disse Caesar poggiando una mano sulla spalla a Jotaro.
"se per questo è la seconda volta che ti pianta in asso" gli rispose mentre si avviò anche lui verso l'uscita con l'intento di cercarlo.
guardò dappertutto, doveva assolutamente trovarlo, parlargli, dirgli che era tutto un malinteso che non era come credeva. L'ultimo posto in cui provó a cercare fu la spiaggia, da quel poco che aveva imparato del rosso era che se c'era una cosa che poteva rilassarlo era il rumore del mare. Quando arrivó lo vide sotto l'albero su cui erano soliti a sedersi, durante le loro giornate.
"finalmente ti ho trovato!" gli disse piegato in due per riprendere fiato.
"vattene kujo, non voglio vederti"
"fammi spiegare Noriaki era un fottuto malinteso"
"oh si certo adesso, ritrovarsi avvinghiati ad una ragazza dopo che due o tre giorni prima mi vieni a dire che ti piaccio, si chiama malinteso"
"io cosa dovrei dire?!? CHE CAZZO CI FACEVI DI NUOVO CON LUI?!?" chiese incazzato tirando un pugno al albero, quasi ad un soffio dalla faccia di Kakyoin.
"se tu non fossi un irascibile del cazzo non avrei dovuto tenertelo nascosto, dato che non ti fidi di me e hai questa concezione assurda che qualsiasi cosa che respiri ci debba provare con me"
"ALLORA SE TI PIACE TANTO, E LO DIFENDI SEMPRE PERCHÉ NON VAI A SUCCHIARGLI IL CAZZO EH?!? DATO CHE A QUANTO PARE PREFERISICI LA SUA COMPAGNIA"
Kakyoin ormai in mezzo ad un pianto isterico tiró uno schiaffo, in piena guancia a Jotaro.
"s-s-sparisci!!! NON VOGLIO MAI PIÙ VEDERTI"
Rendendosi conto di quello che aveva appena detto, il moro cercó di fermare Kakyoin prendendolo per il braccio.
"nori aspetta, mi dispiace, non intendevo... Fammi spiegare"
"non toccarmi! Sparisci, anzi no me ne vado io, tanto nemmeno te sai cosa vuoi, non siamo niente io e te, non siamo mai stati nulla alla fine"
"Noriaki ti prego..."
Con queste ultime parole il rosso gli diede le spalle, e se ne andó cercando invano di trattenere le lacrime.
STAI LEGGENDO
Un'estate con te (completa)
FanfictionNoriaki Kakyoin e Jotaro Kujo: Costretti dalle loro famiglie a trascorrere le vacanze estive in un resort. Un incontro dettato dal destino. Che sia l'inizio di una estate indimenticabile? AU.