Capitolo quindici.

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Michael.
Dopo aver chiamato quella che ormai considero un po' "la sposetta di mia sorella" e averla invitata a cena, guardo Luke e sospiro poggiando il cellulare sul tavolino in legno davanti al divano. Lui ricambia il mio sguardo e mi si mette sopra.
-Che ti ha detto?-
-Verrà sta sera...- dico con scarso entusiasmo. -Alle sette e mezzo, appena io sarò tornato da lavoro.- continuo facendo diventare Luke abbastanza triste.
-Devi andare per forza?-
-Si Lukey...- sospiro accarezzando i suoi capelli biondi. Lancio un'occhiata all'orologio da polso di Luke e giro un po' la testa per vedere bene l'ora. Le 14:20.
-Devo proprio andare.- sbuffo alzandomi dopo essermi levato Luke di dosso. Vado velocemente in camera e mi metto la maglietta bianca con il nome del bar sopra ai jeans neri che già porto. Allaccio per bene le scarpe e dopo aver preso la giacca di jeans busso alla camera di Hazel.
-Mh?- risponde lei evidentemente annoiata.
-Vado a lavoro! Ci vediamo sta sera. Ho invitato Amanda! Spero ti faccia piacere.- ricevo come risposta un "Certo che si! A dopo." e poi torno in salotto dove Luke sta guardando un programma di sport in TV. Mi avvicino a lui e gli lascio un bacio dolce sulle labbra. -Ci vediamo sta sera piccolo.- risponde con un sorriso e un altro bacio.
-Ciao...- sussurra poi. Gli sorrido e mi trattengo a stento dal baciarlo un'altra volta. E' praticamente impossibile resistere a quelle labbra, ma devo farlo, altrimenti non mi stacco più da lui.

Esco di casa e decido di andare a piedi fino al bar. L'aria è fresca, tira un lieve venticello piacevole sulla pelle e il sole rende impeccabile la temperatura. Mentre cammino guardo distratto ciò che mi circonda. File di case ai lati della strada e poche macchine, stranamente, che passano velocemente. Dei bambini giocano in un giardino e le loro risate fanno sorridere anche me. Così innocenti, ora a loro interessa solo divertirsi, non pensano minimamente al loro futuro. Ma è giusto così. Arriverà il loro momento di pensare a certe cose, ma non è ora.
Arrivo al bar e per una volta entro sorridendo, senza fingere, neanche un pochino. Vado ad appendere la giacca e poi raggiungo Charlie dietro il bancone. Oggi sembra distaccato più del solito. Non mi guarda neanche e fissa i bicchieri che sta lavando frettolosamente. Forse deve andare via, forse è nervoso. Chi lo sa. Non ho mai capito quel ragazzo.

Mi metto a lavoro e inizio a servire i clienti sorridendo ad ognuno di essi. Oggi sono tutti di buon'umore. Cosa rara, visto che non manca mai un brontolone di turno che ti critica anche per il colore degli occhi. Odiosi. Una volta una vecchietta, più larga che alta, con un cagnolino tutto peli in braccio mi ha detto scioccata "Ma come sei pallido! Sai che esiste il sole vero? Sembri un cadavere! Perchè non vai a prendere un po' di sole?". E tu perchè non vai a farti una buona dose di cazzi tuoi? Solo il pensiero di quella signora che mi critica mi fa innervosire. Ma è meglio che non lo faccia. Probabilmente sta sera dovrò subirmi una buona dose di bacetti tra mia sorella e Amanda, quindi sarebbe meglio restare calmi, per evitare di saltare addosso ad una delle due.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 04, 2015 ⏰

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Se ti avessi detto del mio amore.- Muke.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora