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''E' la mia felpa quella?'' dice ammiccando la felpa che indosso.

''Cosa?'' abbasso lo sguardo. Si, ho indosso la felpa di Vinnie.

''Si beh, l'ho scelta a caso. Era buio.''

''Non ti devi giustificare. Anche io mi innamorerei di me se fossi un'altra persona''

''Scusa?''

''Niente.'' fa una lunga pausa silenzio e si accende una sigaretta. Fa qualche tiro e poi me la passa.

''Fumi?'' gli chiedo.

''Qualche volta. E tu?''

''Qualche volta.''

''Ti va di uscire?'' mi chiede Vinnie. Uscire? Tipo un appuntamento?

''In che senso uscire?''

''Uscire fuori. Adesso.'' dice tranquillamente.

''Ma sono le due di notte!''

''Appunto''

Mi prende la mano provocandomi dei piccoli brividi in tutto il corpo. Perché mi fa questo effetto? Mi trascina fuori dal balcone e scendiamo le scale. Poi senza farci sentire usciamo fuori dalla porta d'ingresso.

''E ora? Dove vuoi andare?''

''Non lo so''

Iniziamo a camminare in mezzo alla strada, come se niente e nessuno oltre a noi due esistesse. Ridendo, urlando e correndo. Mi fido ciecamente di lui e non c'è altro posto in cui vorrei essere.

Non mi sono mai sentita così. Con nessuno. E' come se tutto quello che ci circonda si fermasse. E siamo solo noi. Noi stessi. La vera me stessa, quella che nessuno vede. E il vero Vinnie. Quel lato di Vinnie che non mostra a nessuno. Quel lato di Vinnie che riesce a farmi stare bene, che mi fa sorridere. Quel lato di Vinnie di cui sono innamorata.

''E' una sala giochi quella?'' dico indicando delle luci rosa in lontananza.

''Si, sta aperta ventiquattro ore.''

''Entriamo?''

''Va bene. Ma vedi di dare il meglio di te Hudson, io sono fortissimo nell'hockey da tavolo''

''Questo lo vedremo, Vinnie Hacker.''

Entriamo nella sala giochi, piena di luci colorate e giochi divertenti. Iniziamo a giocare a basket, e ovviamente vince lui.

''Dai non è giusto! Facile vincere se sei alto!''

Vinnie non dice niente. Mi guarda e mi sorride. Il suo sorriso..

Giochiamo a molti atri giochi, a freccette, hockey da tavolo, dove Vinnie mi straccia, e balliamo muovendo i piedi sulle frecce. Scopro solo oggi che si chiama Dance Dance Revolution. Vinnie riesce anche a pescare un peluche dalla macchinetta. E' un panda.

''Tienilo tu.''

''Che onore'' dico sorridendo.

''So essere dolce qualche volta.''

Dopo tanto tempo passato dentro alla sala giochi, usciamo fuori. Il sole sta per sorgere e ci sediamo su una panchina vicino alla spiaggia. Vinnie ha un'aria triste, quasi malinconica.

''Che c'è?'' dico sedendomi a gambe incrociate verso di lui.

''Niente. Perché?''

''Dai, che hai?''

''E' che venire in questa sala giochi mi ha ricordato la mia infanzia. E non sono bei ricordi.''

''Puoi raccontarmi, se vuoi.''

''Mio padre mi portava sempre nelle sale giochi il venerdì sera. Giocavamo a hockey da tavolo fino a che il proprietario non ci cacciava.''

''E perché è un brutto ricordo?''

''Perché mio padre è uno stronzo. Ha tradito mia madre, per anni. Non era mai a casa, diceva che lavorava quando invece stava solo tradendo mia madre. Lei ha cresciuto me e mio fratello da sola. Ricordo l'ultima notte in cui ho visto mio padre. Mi sono svegliato nel bel mezzo della notte a causa delle sue urla. Lui e mia madre stavano litigando perché lei aveva scoperto dei tradimenti. Lo ha cacciato da casa. Ricordo che mia madre quella notte rimase tutto il tempo in cucina a piangere. E piangeva quando pensava che io non potessi vederla. Ma io l'ho vista, e mi sono promesso che non avrei mai permesso che niente e nessuno possa mai ridurla così ancora.''

''Mi dispiace. Davvero.'' dico toccandogli le mani. Mi fa piacere che Vinnie si sia sfogato con me. Si fida di me?

Il sole sta sorgendo, e il cielo si riempie di colori caldi. I suoi occhi penetranti sono fissi su di me. Il sole risalta i suoi lineamenti definiti. Non è solo il suo aspetto fisico ad aver catturato la mia attenzione. C'è anche qualcos'altro. Una specie di complessità che non avevo notato all'inizio. Qualcosa di profondo.

Ci alziamo dalla panchina per avvicinarci al mare e ci ritroviamo molto vicini. Cerco di ignorare la nostra vicinanza fisica, ma tutto ciò che riesco a percepire è.. lui. Sono sorpresa di quanto riesca a sentirmi a mio agio con lui. Ogni cellula del mio corpo avverte la sua presenza. E poi, perfettamente all'unisono, come se avessimo preparato ogni movimento, lui abbassa la testa e io la sollevo. E le nostre labbra si toccano. Dopo qualche secondo, Vinnie si ritira.

''Era già da un po' che volevo farlo.'' mi dice.

''Anche io''

Vinnie mi bacia di nuovo.

FINALMENTE SI SONO BACIATI!

VI E' PIACIUTO QUESTO CAPITOLO?

CI VEDIAMO CON IL PROSSIMO💘

dead to me || vinnie hacker Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora