13 - Vinnie

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''E' la mia felpa quella?'' dico ammiccando la felpa che indossa.

''Cosa?'' abbassa lo sguardo. Si, è la mia felpa quella. Mi piace il fatto che la indossi, anche se probabilmente per sbaglio. Immagino che ora avrà il suo profumo.

''Si beh, l'ho scelta a caso. Era buio.''

''Non ti devi giustificare. Anche io mi innamorerei di me se fossi un'altra persona''

''Scusa?''

''Niente.'' mi accendo una sigaretta, faccio qualche tiro e poi gliela passo.

''Fumi?'' mi chiede.

''Qualche volta. E tu?''

''Qualche volta.''

''Ti va di uscire?'' le chiedo.

''In che senso uscire?''

''Uscire fuori. Adesso.'' dico tranquillamente.

''Ma sono le due di notte!''

''Appunto''

Le prendo la mano, devo ammettere che mi fa uno strano effetto. La trascino fuori dal balcone e scendiamo le scale. Poi senza farci sentire usciamo fuori dalla porta d'ingresso.

''E ora? Dove vuoi andare?''

''Non lo so''

Iniziamo a camminare in mezzo alla strada, come se niente e nessuno oltre a noi due esistesse. Ridendo, urlando e correndo. Voglio che si fidi di me.

Non mi sono mai sentito così. Con nessuno. E' come se tutto quello che ci circonda si fermasse. Quando sono con lei c'è una parte di me che si accende. E' un lato di me che nessuno vede. Solo lei.

''E' una sala giochi quella?'' dice indicando delle luci rosa in lontananza.

''Si, sta aperta ventiquattro ore.''

''Entriamo?''

''Va bene. Ma vedi di dare il meglio di te Hudson, io sono fortissimo nell'hockey da tavolo''

''Questo lo vedremo, Vinnie Hacker.''

Entriamo nella sala giochi, piena di luci colorate e giochi divertenti. Iniziamo a giocare a basket, e ovviamente vinco io.

''Dai non è giusto! Facile vincere se sei alto!''

E' così piccola in confronto a me. E' come se potessi proteggerla da tutto solo stringendola tra le mie braccia.

Giochiamo a molti atri giochi, a freccette, hockey da tavolo, dove la straccio, e balliamo muovendo i piedi sulle frecce. Riesco anche a pescare un peluche dalla macchinetta. E' un panda.

''Tienilo tu.''

''Che onore'' dico sorridendo.

''So essere dolce qualche volta.''

Dopo tanto tempo passato dentro alla sala giochi, usciamo fuori. Il sole sta per sorgere e ci sediamo su una panchina vicino alla spiaggia. .

''Che c'è?'' dice sedendosi a gambe incrociate verso di me.

''Niente. Perché?''

''Dai, che hai?''

''E' che venire in questa sala giochi mi ha ricordato la mia infanzia. E non sono bei ricordi.''

''Puoi raccontarmi, se vuoi.''

''Mio padre mi portava sempre nelle sale giochi il venerdì sera. Giocavamo a hockey da tavolo fino a che il proprietario non ci cacciava.''

''E perché è un brutto ricordo?''

''Perché mio padre è uno stronzo. Ha tradito mia madre, per anni. Non era mai a casa, diceva che lavorava quando invece stava solo tradendo mia madre. Lei ha cresciuto me e mio fratello da sola. Ricordo l'ultima notte in cui ho visto mio padre. Mi sono svegliato nel bel mezzo della notte a causa delle sue urla. Lui e mia madre stavano litigando perché lei aveva scoperto dei tradimenti. Lo ha cacciato da casa. Ricordo che mia madre quella notte rimase tutto il tempo in cucina a piangere. E piangeva quando pensava che io non potessi vederla. Ma io l'ho vista, e mi sono promesso che non avrei mai permesso che niente e nessuno possa mai ridurla così ancora.''

''Mi dispiace. Davvero.'' dice toccandogli le mani. Non l'ho mai detto a nessuno, neanche a Jordan. Mi fido ciecamente di lei.

Il sole sta sorgendo, e il cielo si riempie di colori caldi. C'è un po' di verde nei suoi occhi. E' bellissima. Semplicemente bellissima. Due ciocche di capelli neri le incorniciano il viso dai lineamenti delicati. Ogni volta che la guardo mi perdo nei suoi occhi, mi perdo in lei. Penso che non ne avrò mai abbastanza di lei. Non mi stancheranno mai i suoi occhi penetranti, le sue fossette perfette e il modo in cui riesce a farmi incazzare. La sua personalità, il fatto che ci sia sempre nel momento del bisogno, sa ascoltare e mi sa tener testa. E quelle labbra.. ho voglia di quelle labbra come nessun'altra cosa.

Ci alziamo dalla panchina per avvicinarci al mare e ci ritroviamo molto vicini. Cerco di ignorare la nostra vicinanza fisica, ma tutto ciò che riesco a percepire è.. lei. Sono sorpreso di quanto riesca a sentirmi a mio agio con lei. Ogni cellula del mio corpo avverte la sua presenza. E poi, perfettamente all'unisono, come se avessimo preparato ogni movimento, io abbassa la testa e lei la sollevo. E le nostre labbra si toccano.

''Era già da un po' che volevo farlo.'' le dico.

''Anche io''

La bacio di nuovo.

ECCO IL CAPITOLO 13 DAL PUNTO DI VISTA DI VINNIE.

SCUSATE SE AGGIORNO MENO SPESSO, MA LA SCUOLA MI UCCIDE HAHAH. APPENA AVRO' FINITO CON LE VERIFICHE E INTERROGAZIONI PROMETTO CHE METTERO' UN NUOVO CAPITOLO!

VI SPOILERO GIA' CHE VINNIE NASCONDE QUALCOSA..

CI VEDIAMO PRESTO, ily💘

dead to me || vinnie hacker Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora